Riley Keough: riflessioni intime sul legame con Lisa Marie Presley
La recente intervista di Riley Keough con Oprah Winfrey ha offerto uno sguardo emozionante e profondo sulla vita e la morte della madre, Lisa Marie Presley. L’incontro si è svolto nella loro residenza di Graceland, coincide con l’uscita del libro postumo di Lisa Marie, “From Here to the Great Unknown”.
Un libro completato tra i ricordi
Riley Keough ha terminato il libro della madre ascoltando lunghe registrazioni che Lisa Marie aveva lasciato. Le registrazioni erano state fatte prima che Lisa Marie morisse il 12 gennaio 2023, a causa di un arresto cardiaco, a soli 54 anni. L’intervista con Oprah Winfrey ha rivelato dettagli strazianti e momenti significativi della vita di Lisa Marie.
La relazione con Michael Jackson
Durante l’intervista, Riley ha ascoltato emozionata l’audio in cui sua madre parlava del matrimonio con Michael Jackson, durato dal 1994 al 1996. Lisa Marie descriveva Michael come una persona premurosa e amorevole. Riley ha confermato queste parole, aggiungendo: “Posso solo parlare per la mia esperienza, e la mia è stata molto positiva”.
Ricordi di un tempo travagliato
La vita di Lisa Marie è stata segnata da numerosi eventi tragici, a partire dalla morte del padre Elvis Presley nel 1977, quando lei aveva solo 9 anni. Anche se la sua morte improvvisa ha scioccato molti, Riley ha espresso preoccupazioni per la salute della madre nei giorni precedenti. “Negli ultimi tre settimane della sua vita, c’erano momenti in cui mi preoccupavo”, ha detto Riley, sottolineando un senso di distacco e rassegnazione in Lisa Marie.
Lotta contro le dipendenze
Interrogata da Winfrey sul possibile ritorno della madre all’uso di droghe, Riley ha escluso questa ipotesi: “Non sembrava un problema di droga. Sembrava una persona stanca”. Lisa Marie aveva sviluppato una dipendenza temporanea dagli oppioidi dopo la nascita delle gemelle Harper e Finley nel 2008.
L’influenza della morte di Benjamin
Un altro evento devastante è stato il suicidio del fratello minore di Riley, Benjamin, nel luglio 2020. “Dal momento in cui mio fratello è morto, ho pensato che sarebbe stata la fine per lei”, ha ricordato Riley, riflettendo sul legame profondo che legava Benjamin e Lisa Marie.
La complessa relazione con Graceland
Graceland, la residenza di Elvis Presley, è diventata un luogo di pellegrinaggio per i fan, tuttavia, per Riley rappresenta una fonte di dolore. “Non mi piace venire qui, devo costringermi a farlo”, ha rivelato, anche se il meditare nel giardino di Graceland le dà un senso di pace e vicinanza alla famiglia.
Un futuro per Graceland
Riley è ora la sola erede dell’immensa proprietà e sembra intenzionata a preservarla: “Il mio istinto è sempre di fare ciò che mia madre avrebbe voluto, cioè mantenere Graceland come una casa di famiglia”.
Questa intervista ha dipinto un ritratto vivido della complessa relazione tra Riley e sua madre, offrendo ai fan un’opportunità rara di comprendere meglio le dinamiche familiari all’interno di una delle famiglie più celebri della storia della musica. Per vedere di più su Lisa Marie Presley e approfondire la sua storia, visita il trailer ufficiale del documentario.
Analisi tecnica di Graceland come luogo di memoria
Graceland, oltre a essere la residenza di Elvis Presley, ha un significato quasi sacro per i milioni di fan che vi si recano ogni anno. Gestire un luogo con tali implicazioni emotive e storiche richiede una comprensione profonda della cultura popolare e dell’impatto che Elvis Presley ha avuto sulla musica e sulla storia americana. La decisione di Riley di mantenere Graceland come una casa di famiglia si inserisce in una tradizione di rispetto e tutela del patrimonio culturale, segnalando una sensibilità non comune verso il passato e le esigenze dei fan.
La gestione di un sito di questo calibro richiede inoltre competenze in svariati ambiti, dalla logistica alla curatela museale, senza dimenticare il rapporto con i media e il pubblico. La scelta di Riley riflette una visione consapevole dell’importanza di Graceland non solo come attrazione turistica, ma come luogo di memoria e di raccoglimento per le future generazioni.