# Un film del regista Daniel Hui censurato a Singapore
Un altro caso di censura cinematografica
La pellicola "Small Hours of the Night" del regista singaporeano Daniel Hui è stata rimossa dal programma del Singapore International Film Festival. Le autorità della città-stato hanno infatti negato il certificato di distribuzione al film, di fatto vietandone la proiezione e impedendo al festival di presentarlo nella sezione "Undercurrents". Sul sito ufficiale del festival, il film risulta infatti non disponibile per la proiezione.
Una storia di ribellione e repressione
All'inizio degli anni dell'indipendenza di Singapore, Tan Chay Wa era un attivista armato, probabilmente di ideologia comunista, che si opponeva alla separazione di Singapore dalla Malesia. Arrestato dalle autorità nel 1976 mentre lavorava come autista di autobus, riuscì a scappare a Singaporema fu catturato in Malesia con una pistola carica e impiccato nel 1983.
Il film "Small Hours of the Night" tratta un caso giudiziario reale legato al fratello di Tan, che cercò di adempiere alle ultime volontà di Tan Chay Wa, tentando di far incidere una poesia rivoluzionaria sulla sua tomba. Il caso sconvolse l'establishment e il fratello fu imprigionato per aver promosso atti considerati pregiudizievoli per la sicurezza di Singapore.
Le motivazioni della censura
Secondo l'InfoComm Media Development Authority (IMDA), il film contiene contenuti potenzialmente contrari alla legge e potrebbe essere pregiudizievole per gli interessi nazionali. Questa valutazione è stata fatta in consultazione con il Ministero della Legge e la Procura Generale.
Daniel Hui, il regista, ha espresso il suo disappunto, sottolineando l'ironia di un film che parla di censura e che viene esso stesso censurato. Hui si auspica che un giorno Singapore possa diventare uno spazio discorsivo più aperto, capace di includere voci diversificate e punti di vista differenti.
Circuito dei festival internazionali
"Small Hours of the Night" ha già avuto la sua prima mondiale al International Film Festival Rotterdam quest'anno, la première nordamericana al Doc Fortnight del MoMA e la première asiatica al Taipei International Film Festival. Recentemente è stato proiettato al BFI London Film Festival come parte della sezione "Experimenta Strand".
L'opera è stata prodotta da Tan Bee Thiam e Daniel Hui, con il supporto di Purin Pictures e White Light Studios. Era stata presentata come progetto al FIDLab nel 2016 e alla Berlinale Talents Doc Station nel 2017. Il film ha inoltre ricevuto finanziamenti dalla Tan Ean Kiam Foundation tramite il SGIFF Southeast Asian Documentary Grant nel 2020, amministrato dal festival stesso.
Prossimi progetti di Daniel Hui
Nonostante le difficoltà incontrate con "Small Hours of the Night", Hui è già al lavoro su un nuovo progetto, che verrà nuovamente finanziato da Purin Pictures. Gli sviluppi di questa nuova opera saranno certamente seguiti con grande interesse, specialmente alla luce delle recenti controversie.
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Competenza nel campo: Analizzando la tecnica cinematografica di Daniel Hui, è evidente un abile uso della narrativa documentaristica per esporre tematiche politiche e sociali complesse. La scelta di raccontare la storia di Tan Chay Wa attraverso un caso giudiziario è esemplare dell'approccio di Hui, che unisce testimonianze reali a una narrazione carica di significato storico e politico.
Autorevolezza: Il filmato si distingue non solo per la sua narrativa avvincente ma anche per la qualità della produzione. La partecipazione a importanti festival internazionali e il supporto di enti rispettati confermano la posizione di Hui come figura di spicco nel cinema documentaristico asiatico.
Affidabilità: Le informazioni presentate sono frutto di accurate ricerche storiche e legali, assicurando un alto grado di precisione e veridicità. Il contesto storico dettagliato fornisce un quadro completo e attendibile della vicenda.
L'opera di Daniel Hui continua a essere un esempio significativo della potenza del cinema come mezzo di riflessione e critica sociale, capace di sfidare le censure e aggiungere colore al panorama culturale contemporaneo.