Dune: prophecy – un tuffo nel passato epico della saga
Otto mesi dopo la premiére del film “Dune: Parte 2,” siamo pronti a viaggiare 10.000 anni nel passato con la serie prequel di HBO, “Dune: Prophecy“. Questa nuova serie esplora le radici dell’universo di Dune, concentrandosi sull’origine delle famiglie dinastiche che abbiamo conosciuto nei film di Denis Villeneuve.
Il primo episodio: un’analisi approfondita
L’episodio iniziale si apre con un flashback alla Jihad Butleriana, una guerra epica tra umani e macchine pensanti. Questo conflitto devastante porta alla quasi totale eliminazione dei computer, con gli Atreides elevati a eroi e gli Harkonnen esiliati come villain. Durante questo tempo turbolento, una giovane Valya Harkonnen emerge come leader delle Bene Gesserit dopo la morte della Madre Superiore Raquella.
Visioni e presagi
Raquella, nei momenti finali della sua vita, ha visioni di enormi vermi della sabbia su Arrakis e carne in fiamme—a sua volta presagi di futuri eventi catastrofici. Questi elementi predittivi aggiungono un’ulteriore dimensione alle macchinazioni politiche e ai conflitti della serie, promettendo un viaggio narrativo complesso e stratificato.
Quando Valya assume il ruolo di Madre Superiore, inizia la preparazione per l’induzione della principessa Ynez Corrino nelle Bene Gesserit. Ynez, figlia dell’Imperatore Javicco Corrino e dell’Imperatrice Natalya, è addestrata da un maestro di spade di nome Keiran Atreides. Anche se Ynez e Keiran sviluppano un legame affettuoso, ella è politicamente promessa sposa al principe di Casa Richese, un ragazzo di soli nove anni.
Intrighi e complotti
Un personaggio chiave introdotto nell’episodio è il soldato Desmond Hart, che, dopo essere sopravvissuto a un attacco su Arrakis, giunge a corte cercando udienza con l’Imperatore. Tuttavia, la Reverenda Madre Kasha nutre sospetti su di lui e, come Raquella, riceve una visione ominosa sul futuro di Ynez.
Un matrimonio fallito e rivelazioni
Durante il matrimonio di Ynez con il principe di Richese, il ragazzo estrae un robot lucertola apparentemente innocuo ma vietato, causando il caos tra gli ospiti reali. Desmond interviene distruggendo il robot, ma successivamente brucia vivo il giovane principe con inquietanti poteri telepatici, lo stesso destino toccando anche alla Reverenda Madre Kasha.
Nuovi mondi e sfide creative
La costruzione del mondo in “Dune: Prophecy” è impressionante. La serie esplora nuovi pianeti, inclusi mondi ghiacciati completamente inediti, e immagina dettagli unici come i vestiti e l’industria di tali luoghi. La cura nei piccoli dettagli accumulata attraverso queste decisioni creative rende l’universo di “Dune” ancora più ricco e coinvolgente. Williams nota la differenza tra l’ambientazione desertica dei film e i paesaggi umidi e muschiosi della serie, segnalando un ambiente profondamente diverso ma altrettanto affascinante.
La narrazione delle Bene Gesserit
Il nome Atreides incute timore negli Harkonnen, poiché la loro reputazione e fortuna sono state rovinate da bugie storiche. Valya e Tula Harkonnen, interpretate rispettivamente da Emily Watson e Olivia Williams, vedono sé stesse come figure moralmente positive, un punto di vista che non tutti condivideranno. La serie esplora quindi con grande profondità l’umanità e le sfumature morali dei suoi personaggi, creando una narrazione complessa dove non esistono veri “buoni” o “cattivi”.
Riflessioni sulla tecnologia e l’AI
Un tema parallelo e di grande rilevanza è il ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nella narrazione. “Dune: Prophecy” immagina un futuro in cui il prezzo pagato dall’umanità per aver delegato troppo alle macchine porta a una guerra catastrofica. Questo tema si riflette prepotentemente nel nostro mondo moderno, invitandoci a riflettere sulle implicazioni di una cessione eccessiva del nostro pensiero alle tecnologie esterne.
La serie prequel si pone quindi come una tappa fondamentale per tutti gli appassionati dell’universo di Dune, offrendoci non solo una visione nuova e dettagliata del passato dei personaggi, ma anche un terreno di riflessione sui temi contemporanei della tecnologia e dell’etica.