Gladiator II: tra tecnologia avanzata e battaglie epiche
La rinascita di un classico
Gladiator II prosegue sedici anni dopo la conclusione del primo film. Quando il regista Ridley Scott concepì l’originale, l’approccio era: “Costruire i set, combattere veri tigri, lanciare vere frecce,” come afferma il direttore della fotografia John Mathieson. Questa volta, tuttavia, le cose sono cambiate notevolmente con migliorie tecnologiche significative.
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L’innovazione tecnologica e il Colosseo
Nel sequel, il Colosseo è al suo massimo splendore, e ci sono stati enormi miglioramenti nella tecnologia che hanno reso i processi più veloci e l’uso della stampa 3D più evoluto. Scott ha deciso di puntare ancora più in alto con «Gladiator II», includendo spettacoli con rinoceronti, battaglie con babbuini e scontri con squali durante simulazioni di scontri navali.
L’approccio di Ridley Scott con il CGI
Mathieson sottolinea come Scott abbia abbracciato il CGI: “Lo adora. Si sente molto più a suo agio e è bravo nel gestirlo. Compone scene straordinarie con i suoi supervisori. Guardate Napoleon per esempio.”
Una sequenza emozionante: la battaglia con gli squali
Una delle sequenze più avvincenti del film è sicuramente la battaglia con gli squali. Dopo che la città di Lucius (interpretato da Paul Mescal) viene attaccata dai soldati romani, Lucius viene catturato come prigioniero. Successivamente, viene venduto come gladiatore e diventa un leader. Combatte e vince contro i babbuini e i rinoceronti. “Sta diventando troppo potente,” spiega Mathieson. Gli imperatori decidono di eliminarlo, organizzando una battaglia navale nel Colosseo.
Un set spettacolare
La scena della battaglia navale è caratterizzata da barche colorate e senatori che osservano dalla tribuna reale, rendendo l’atmosfera simile a un incontro di boxe a Las Vegas negli anni ’70. Mathieson descrive la sequenza: ”Prende avvio quando Lucius guida una delle barche e la lancia contro un’altra. Si trasforma in una battaglia con gladiatori e guardie degli imperatori che cadono nelle acque infestate dagli squali.”
La logistica della scena
La sequenza è stata girata due volte. “Abbiamo girato una parte a secco su SPMTs (trasportatori modulari a guida autonoma) che sono basi multi-ruote e multi-sterzanti,” spiega Mathieson. Nella versione a secco, gli stuntman avevano cuscinetti su cui cadere. Successivamente, la produzione ha girato nella vasca d’acqua più grande d’Europa a Malta.
Il realismo dell’acqua
L’acqua era di un colore verde smeraldo che creava ombre sinistre sott’acqua. “La parte secca delle riprese è stata abbastanza veloce. Ma le riprese in acqua hanno richiesto il doppio del tempo, a dimostrazione di quanto sia difficile lavorare con l’acqua,” racconta Mathieson.
Configurazione della fotocamera
Per ottenere un effetto immersivo, Mathieson ha scelto di “rimanere indietro con la fotocamera,” per far sentire lo spettatore parte dell’azione. Ha utilizzato la Alexa Mini LF con un obiettivo zoom per garantire rapidità e versatilità durante le riprese.
Evoluzione del set cinematografico
Un altro aspetto innovativo rispetto al primo Gladiator è l’uso delle nuove gru telescopiche che possono raggiungere oltre 75 piedi, permettendo una maggiore mobilità e varietà di angolazioni durante le riprese.
Una prospettiva unica sul combattimento
Ridley Scott ha scelto di girare la maggior parte delle scene in un’unica soluzione, posizionando molte telecamere intorno all’arena, permettendo di catturare la continuità dell’azione. “Quando tutto gira contemporaneamente, c’è una logica nelle sequenze. Se qualcuno cade in una scena ampia, cade anche nel primo piano,” riflette Mathieson.
Versatilità degli strumenti
L’obiettivo zoom ha permesso una maggiore flessibilità sul set. ”Con uno zoom, puoi semplicemente zoomare. Devi essere veloce e pronto. Quando quell’energia si manifesta, devi avere qualcosa su cui cambiare,” conclude Mathieson.
Guarda il trailer di Gladiator II per una panoramica emozionante dei dettagli del film.