Il successo inarrestabile del Red Sea Film Festival
Un evento ambizioso che celebra il cinema arabo
A quattro anni dal suo avvio, il Red Sea Film Festival dell’Arabia Saudita ha molto di cui vantarsi. Questo evento ambizioso, il primo vero festival del cinema del paese, ha rapidamente conquistato il ruolo di fulcro principale dell’industria cinematografica della regione. I film sostenuti dal Red Sea Fund hanno riscosso importanti successi quest’anno, con “Four Daughters” del regista tunisino Kaouther Ben Hania che ha ottenuto una candidatura agli Oscar e “Norah” di Tawfik Alzaidi che è il primo film saudita a essere proiettato al Festival di Cannes.
La riscoperta di Al-Balad
L’edizione del festival del 2024, che si terrà dal 5 al 14 dicembre a Jeddah, sulla costa orientale del Mar Rosso, tornerà dalle opulente sale del Ritz Carlton Hotel alla sua location originaria nel distretto storico di Al-Balad, un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Shivani Pandya Malhotra, direttore generale della Red Sea Film Foundation, sottolinea che il festival “è sempre stato destinato a svolgersi nel distretto,” avendo luogo lì nella sua edizione inaugurale ma solo con una struttura pop-up, invece dello spazio raffinato che sarà inaugurato a dicembre.
Il Cultural Square di Al-Balad sarà dotato di cinque cinema e un grande auditorium che ospiteranno proiezioni continue dalla mattina presto a tarda notte.
La cultura come punto di fusione
Malhotra afferma che “Al-Balad è una scelta naturale per noi perché Jeddah è un luogo dove si incontrano molte nazionalità diverse, e si può vedere l’influenza di diverse culture. Red Sea rappresenta proprio questo e ora ha una casa.” Il piano è di trasformare lo spazio di Al-Balad in una struttura operativa tutto l’anno, rappresentando un ulteriore passo della fondazione verso la promozione del pubblico cinefilo in Arabia Saudita, offrendo opportunità a film che normalmente non otterrebbero una distribuzione commerciale nel regno.
La crescita delle sale d’essai
All’inizio di quest’anno, il pioniere del cinema saudita Faisal Baltyuor ha aperto il primo cinema d’essai a Riyadh, un’iniziativa che rispecchia il desiderio di Malhotra di far crescere il pubblico per i titoli specializzati in Arabia Saudita. “Possiamo davvero pianificare, programmare, curare e sperimentare,” dice Malhotra. La nuova sede permetterà di comprendere meglio i gusti del pubblico saudita sette anni dopo la revoca del divieto religioso sul cinema.
La selezione di film per il nuovo hub
Malhotra vorrebbe vedere al nuovo hub film che hanno attraversato l’intero ecosistema della Red Sea Foundation, dai laboratori del Red Sea Labs e il fondo fino a quelli lanciati dal festival e/o germinati dal mercato Red Sea Souk. Tra questi si annovera “Inshallah a Boy” del regista giordano Amjad Al Rasheed, un dramma oscuro sulle leggi patriarcali di eredità arcaiche, e “Seeking Haven for Mr. Rambo”, un’opera prima dell’egiziano Khaled Mansour su un giovane costretto a confrontarsi con le proprie paure.
Un festival dalla portata globale
Quest’anno, circa metà dei film selezionati per il festival sono anteprime mondiali o internazionali, provenienti da ben 80 paesi. Tra questi, la nazione insulare dell’Africa occidentale di Capo Verde è rappresentata dal magico realismo di “Hanami” di Denise Fernandes, mentre il Bangladesh offre “Saba” di Maksud Hossain, su una giovane donna unica badante della madre paraplegica a Dhaka.
La competizione regionale del Mar Rosso
I 16 film lanciati a livello regionale nella competizione del Red Sea includono “To a Land Unknown” del regista danese-palestinese Mahdi Fleifel, un’opera che ha attirato l’attenzione alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes; “Red Path” del regista tunisino Lotfi Achour, che racconta il dolore psicologico di un giovane pastore; “Aïcha” del tunisino Mehdi M. Barsaoui, e il dramma satirico audace “Saify” di Wael Abu Mansour, che tratta di sermoni religiosi banditi.
Inoltre, Wael Abu Mansour ha prodotto il grande successo locale “Mandoob”, in cui un uomo in difficoltà economiche diventa un corriere di alcolici di contrabbando a Riyadh, spingendo ulteriormente i confini culturali del regno.
Per ulteriori dettagli su questi film e altri eventi del festival, visita il sito ufficiale del Red Sea Film Festival.