Ecco l’atteso ritorno di Kore-eda: “Asura” in arrivo su Netflix
La nuova serie drammatica di Kore-eda Hirokazu
Kore-eda Hirokazu, rinomato regista giapponese, è ormai in fase avanzata di post-produzione con la sua nuova serie drammatica, “Asura“, destinata alla piattaforma streaming globale Netflix. La serie debutterà il 9 gennaio 2025 e rappresenta una reinterpretazione moderna del celebre drama familiare del 1979, “Like Asura”, originariamente basato sul romanzo omonimo di Mukoda Kuniko.
“Asura” si apre in un contesto familiare complesso e turbolento, ambientato nel 1979, seguendo la vita di quattro sorelle – Tsunako, Makiko, Takiko e Sakiko – la cui tranquillità viene sconvolta dalla scoperta della relazione extraconiugale del loro anziano padre. Proprio come gli “asura” della cosmologia buddista – semidivinità ricche di emozioni turbolente – queste donne si scontrano violentemente, ma condividono anche momenti di profondità e connessione.
Competenza narrativa di Kore-eda
Kore-eda arricchisce “Asura” con la sua visione unica, mantenendo un grande rispetto per l’opera di Mukoda Kuniko, che ha influenzato profondamente la sua carriera. Il regista è noto per i suoi ritratti delicati e realistici delle dinamiche familiari, come dimostrato nei suoi precedenti lavori come “Shoplifters” (Palme d’Or a Cannes), “Like Father, Like Son”, “Nobody Knows” e “Our Little Sister”.
Dettagli di produzione e cast
Nella realizzazione di “Asura”, Kore-eda ha collaborato nuovamente con Netflix, con cui ha creato anche “The Makanai: Cooking for the Maiko House” nel 2023. Il nuovo drama è scritto e diretto dallo stesso Kore-eda e vede nel cast Miyazawa Rie, Ono Machiko, Aoi Yu e Hirose Suzu nei panni delle quattro sorelle Takezawa.
Analisi tecnica: estetica e produzione
Ogni aspetto tecnico della serie è curato nei minimi dettagli per garantire una qualità superiore che caratterizza le opere di Kore-eda. La cinematografia è affidata a Takimoto Mikiya, con la colonna sonora composta da fox capture plan. L’illuminazione è gestita da Fujii Norikiyo, mentre Tomita Kazuhiko si occupa del sound design, mantenendo alti gli standard di realismo e immersione per cui il regista è amato.
La produzione vede impegnati Fukuma Miyuki, Kitahara Eiji e Taguchi Hijiri con Bunbuku e Netflix, confermando un team di produzione altamente qualificato e dedito alla realizzazione di un prodotto di spessore. L’arredamento scenico e i costumi, curati rispettivamente da Tatsuta Tetsuji, Haba Shiori e Ito Sacico, contribuiscono alla ricreazione accurata del Giappone del 1979.
Il fulcro emotivo della serie
Kore-eda sottolinea come il vero valore dei drammi di Mukoda Kuniko risieda nella “superficiale velenosità degli scambi di battute e nell’amore nascosto dietro quelle parole crudeli”. Questa comprensione profonda delle dinamiche umane rende la serie “Asura” particolarmente godibile da girare, secondo il regista.
La storia focalizza l’attenzione sugli intricati rapporti tra le sorelle Tsunako (insegnante di ikebana), Makiko (casalinga), Takiko (bibliotecaria) e Sakiko (cameriera), che si riuniscono dopo molto tempo. Il sospetto di Takiko che il padre Kotaro abbia un’amante e un figlio innesca una serie di scontri e rivelazioni che metteranno alla prova la loro capacità di mantenere i segreti di famiglia.
Punti di forza e aspettative della serie
Grazie alla direzione esperta di Kore-eda e alla sensibilità delle attrici, “Asura” promette di essere una serie drammatica di alto livello, capace di toccare corde emotive profonde e di offrire spunti di riflessione sulle dinamiche familiari universali. Con l’attenzione ai dettagli e alla complessità dei personaggi, Kore-eda ci offre un altro pezzo di vita che risuona attraverso le culture.
Nota di chiusura
Prima dell’anniversario della scomparsa di Mukoda, Yagi Yasuo, produttore della serie, ha espresso la sua volontà di creare un drama che onori l’eredità della scrittrice. Il casting accurato e la guida esperta di Kore-eda fanno di “Asura” una serie che non solo rispetta il lavoro di Mukoda, ma lo eleva a nuovo splendore per una generazione moderna di spettatori.