L’esperienza internazionale degli attori taiwanesi: sfide e scoperte sul set
Il panorama cinematografico globale sta vedendo una crescente partecipazione di attori taiwanesi in coproduzioni internazionali, con artisti come Wu Ke-Xi, J.C. Lin, Kai Ko ed Esther Liu che condividono le loro esperienze e sfide durante un recente evento. Ecco un’analisi dettagliata delle loro testimonianze, che offrono uno sguardo approfondito sulle dinamiche culturali e professionali dei set internazionali.
Le difficoltà linguistiche e culturali sul set
Wu Ke-Xi e la produzione franco-taiwanese “Black Tea”
Wu Ke-Xi ha raccontato le sfide affrontate durante le riprese di “Black Tea” con il regista Abderrahmane Sissako. Il film, girato sia a Taiwan che in Africa, ha richiesto una costante traduzione tra francese e cinese. “Il regista aveva solo una bozza di sceneggiatura e voleva incorporare le idee degli attori,” ha spiegato Wu. Questo processo di traduzione ha spesso portato a disconnessioni culturali. Wu, già esperta nell’apprendimento di lingue per i suoi ruoli precedenti, ha imparato una versione locale del portoghese per interpretare una proprietaria di ristorante cinese a Capo Verde. Sebbene queste battute siano state tagliate, hanno comunque arricchito la sua preparazione per il ruolo.
J.C. Lin e le dinamiche culturali della comunicazione
J.C. Lin, reduce da una coproduzione taiwanese-francese conclusa sei mesi fa, ha evidenziato le differenze culturali negli stili di comunicazione. “In Taiwan, la nostra cultura cinese ci insegna a ascoltare gli altri prima di esprimere le nostre opinioni,” ha osservato Lin. Al contrario, la giovane attrice protagonista francese era molto diretta, influenzando le dinamiche sul set in modo significativo. Lin ha anche condiviso un’esperienza illuminante avuta durante la coproduzione taiwanese-indiana ”Demon Hunters,” dove un attore indiano gli ha insegnato a trattare con rispetto gli oggetti religiosi.
Nuove prospettive sulle scene intime
Kai Ko e la spontaneità sul set internazionale
Kai Ko, riflettendo sulla sua esperienza come membro della giuria del BiFan, ha notato come le sensibilità estetiche condivise spesso superino le barriere linguistiche. Parlando delle scene intime, Kai ha sottolineato come le squadre straniere tendano a essere meno rigide. “In Taiwan mi dicevano di non mettere la lingua durante i baci. Ma per alcuni film, la lingua può essere necessaria. Se non la usi, sembra che due uccelli si beccano,” ha detto Ko, evidenziando come le diverse culture approccino queste scene in modo unico.
Esther Liu e le sorprese sul set
Esther Liu, attrice di “At The Moment” su Netflix, ha moderato il pannello e condiviso un aneddoto curioso su una produzione francese. Durante una scena intima, il regista ha inaspettatamente messo un cuscino tra lei e il suo collega. “Questo non ci era stato comunicato prima,” ha notato Liu, sottolineando la necessità di adattarsi a circostanze impreviste sul set.
La professionalità nei negoziati contrattuali
Wu Ke-Xi e il suo approccio proattivo
Wu Ke-Xi ha anche parlato dei suoi negoziati contrattuali negli Stati Uniti. ”L’agenzia ha organizzato incontri con i capi degli studi. Tutto è stato fatto in modo professionale,” ha notato Wu. Il suo contratto per la produzione statunitense “Blue Sun Palace,” presentata al Festival di Cannes, includeva una clausola che le permetteva di revocare le scene intime fino al giorno dell’uscita del film, dimostrando un approccio proattivo e attento ai dettagli.
Conclusione: un equilibrio delicato
Le testimonianze di questi attori taiwanesi dimostrano come stanno navigando con successo le complessità delle coproduzioni internazionali. Bilanciando differenze culturali e linguistiche, essi mantengono alti standard professionali e integrità artistica, mostrando la loro competenza e autorevolezza nel settore. Questo dinamismo non solo arricchisce il loro bagaglio personale ma contribuisce anche a un panorama cinematografico più inclusivo e diversificato.