# La nuova avventura cinematografica di Luca Guadagnino tra desiderio e ossessione
Introduzione: Il progetto di una vita
Luca Guadagnino ha finalmente realizzato un sogno che coltivava fin dalla sua adolescenza. Il rinomato regista, già apprezzato per film come *Chiamami col tuo nome* e *Bones and All*, si lancia in una nuova sfida adattando *Queer*, novella del leggendario scrittore beat William S. Burroughs. Ambientato nella caotica e affascinante Città del Messico degli anni '50, il film racconta il viaggio interiore e fisico di un uomo alla ricerca di un giovane americano sfuggente.
La scoperta del libro
Guadagnino racconta di aver scoperto *Queer* quasi per caso, sfogliando i libri in una libreria di Palermo nel 1988. "Fu una rivelazione. L'opera di Burroughs mi toccò profondamente, risvegliando in me emozioni di desiderio e connessione a un livello molto profondo," ha spiegato il regista durante una recente intervista.
Un lungo cammino verso la realizzazione
Dopo vari tentativi falliti di portare *Queer* sul grande schermo, tra cui una sceneggiatura definita "terribile" dallo stesso Guadagnino, il progetto ha finalmente preso forma. La svolta è avvenuta grazie al produttore Lorenzo Mieli, che ha scoperto che i diritti del libro erano disponibili proprio mentre la carriera di Guadagnino decollava. Tra i successi del regista ricordiamo il remake di *Suspiria* e il romantico film horror *Bones and All*.
Collaborazione vincente con Justin Kuritzkes
Il regista ha coinvolto il sceneggiatore Justin Kuritzkes, chiedendogli di leggere il libro e di iniziare a lavorare sull’adattamento durante le riprese di *Challengers*. La sfida principale era rendere giustizia allo stile unico di Burroughs, un compito reso ancora più arduo dalla complessità e dalla profondità tematica del testo.
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Una trama tra desiderio e ayahuasca
L'adattamento di *Queer* non si limita a seguire fedelmente il libro. Guadagnino e Kuritzkes hanno deciso di esplorare nuove direzioni, mostrandoci cosa accade quando i protagonisti trovano l'ayahuasca, una potente sostanza psichedelica. Questa scelta narrativa permette al film di approfondire ulteriormente i temi del desiderio e della connessione umana.
Daniel Craig interpreta il personaggio principale, William Lee, avvinto da un'ossessione romantica e alimentato dalla dipendenza. La sua performance, intensa e trascinante, è già considerata una delle migliori della sua carriera. Accanto a lui, Drew Starkey interpreta Eugene Allerton, il giovane che Lee insegue con passione disperata.
Analisi tecnica e riflessioni
La pellicola si distingue non solo per la profondità emotiva, ma anche per la sua eccellente realizzazione tecnica. La regia di Guadagnino crea un'atmosfera unica, ricca di pathos e tensione. La fotografia, curata nei minimi dettagli, cattura la magia e il caos di Città del Messico, rendendo la città una sorta di personaggio aggiuntivo.
Gli elementi narrativi e visivi si intrecciano perfettamente, confermando Guadagnino come uno dei registi più innovativi e visionari del cinema contemporaneo. Le scene di intimità, trattate con una sensibilità rara, amplificano l'angoscia e il desiderio dei personaggi, offrendo una profonda riflessione sulla natura umana.
Un cast eccezionale
Oltre a Craig e Starkey, il film vanta un cast di supporto di alto livello, tra cui Jason Schwartzman e il cantante Omar Apollo. Quest'ultimo, in un ruolo particolarmente crudo, contribuisce a creare dinamiche caratteriali intense e complesse.
Il realismo delle scene intime
Una delle sequenze più discusse del film è quella di sesso tra Lee e Allerton, trattata con un realismo che evita ogni forma di idealizzazione. Questa scelta stilistica rompe con il passato del regista, segnando una nuova tappa nella sua esplorazione del desiderio e della connessione umana.
Successo critico e accoglienza
Il film ha debuttato al Festival del Cinema di Venezia, ricevendo una standing ovation di nove minuti. Le performance di Craig e Starkey stanno già attirando l'attenzione critica, con possibilità di nominazioni agli Oscar. Craig, in particolare, ha elogiato l'opportunità di lavorare con Guadagnino, definendola un'esperienza unica e creativa.
Conclusione
Guadagnino ha dichiarato: "Questa storia non riguarda un amore non corrisposto. È sulla possibilità dell'altro, una tematica che ho esplorato molte volte nei miei lavori." Una dichiarazione che sintetizza perfettamente l'approccio del regista: esplorare le sfaccettature del desiderio umano con sensibilità e profondità, senza mai tradire la complessità dei personaggi.
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*Queer* è attualmente in programmazione in selezionate sale cinematografiche, pronto ad affascinare e provocare il pubblico con la sua visione unica e intensa.