Un tuffo emotivo nel cinema: il nuovo film di Miles Levin
L’importanza della narrazione autentica
Il regista Miles Levin, diagnosticato con epilessia, ha scelto di non nascondersi dietro la sua malattia. Invece, ha fatto un ”salto emotivo” col suo prossimo film Under the Lights. “I migliori film nascono dai diari personali che nessuno vorrebbe mai far leggere,” afferma Levin. ”Se una storia non comporta alcun rischio, è meno probabile che sia sincera. Ma se è qualcosa che preferiresti nascondere sotto il letto… può essere relazionabile per altre persone.”
Un dramma premiato
Premiato al Poland’s American Film Festival, dove ha raccolto quattro riconoscimenti nella sezione U.S. in Progress, il dramma di Levin – attualmente in post-produzione – si concentra su Sam, un adolescente che lotta per non essere definito dalla sua malattia. Sam desidera vivere una vita normale, frequentare il ballo scolastico, nonostante le preoccupazioni di una madre iperprotettiva.
“L’epilessia è qualcosa di cui molti hanno paura di parlare, temono di essere ostracizzati o di perdere il lavoro,” dice Levin. “Io non ho nulla da perdere. Se racconto la mia storia, potrebbe essere più sicuro per altri poi fare altrettanto.”
Cast e produzione
Prodotto da Vanishing Angle e con uscita prevista nel 2025, Under the Lights riprende il filo narrativo iniziato nel cortometraggio del 2020, con protagonista Pearce Joza. Al cast del lungometraggio si aggiungono nomi del calibro di Lake Bell, Nick Offerman, Mark Duplass, Randall Park, Tanzyn Crawford e Marin Hinkle.
“We’ve been very lucky with the cast,” spiega Natalie Metzger, vicepresidente di produzione e sviluppo presso Vanishing Angle. Ogni membro del cast si è appassionato alla storia; alcuni attori hanno un legame personale con l’epilessia.
L’approccio unico di Levin alla sceneggiatura
“Ho chiesto a me stesso: ‘Posso davvero mettere tutto questo su carta?'”, condivide Levin. “Scrivere questa sceneggiatura mi ha aiutato a comprendere meglio la complessità delle relazioni e il modo in cui una diagnosi può influenzare un’intera famiglia.”
Nel film, il rapporto tra Sam e sua madre è esplorato in modo crudo e sincero. “Ci sono scene molto dure tra loro, piene di onestà,” afferma Metzger.
Un film che ride e piange
Nonostante l’epilessia rappresenti una parte centrale del racconto, Under the Lights non è un film solo drammatico. “Miles ha sempre voluto includere elementi comici,” dice Metzger. “Era importante per lui creare un film che fosse anche divertente.”
“Erochiaro fin dall’inizio che non è un ‘prom movie’ tradizionale,” aggiunge Levin. “Non si tratta di decorazioni colorate e baci rubati mentre i genitori sono via. È una storia su come non voler sentirsi lasciato indietro.”
Una rappresentazione complessa dell’umanità
In Under the Lights, Levin enfatizza che “tutti sono complicati.” Non ci sono antagonisti tradizionali nel film; spesso i personaggi fanno errori fatali nonostante le buone intenzioni. “Il mondo reale non è pieno di buoni e cattivi; è pieno di persone che cercano di fare del loro meglio e a volte falliscono,” riflette Levin.
Questa prospettiva è particolarmente evidente in una scena di improvvisazione dove Nick Offerman dice: “Jane, sta cercando di aiutarti. Lasciala fare.” Questa battuta riassume il tema principale del film: l’importanza dell’ascolto e della comprensione reciproca.
Un’esplorazione personale trasformativa
“Non ho mai amato qualcosa tanto quanto amo questo film,” ammette Levin. “Anche se non ho vissuto alcune delle esperienze tipiche dei giovani, creare questo film mi ha fatto sentire meno il peso di queste mancanze.”
In definitiva, Levi spera che Under the Lights, come il cortometraggio che lo ha preceduto, possa “rivoluzionare la percezione di questa popolazione invisibile.”