L’idea scartata del sequel di Notting Hill
Uno dei film romantici più amati degli anni ’90, Notting Hill, ha rischiato di avere un seguito che non è mai arrivato sul grande schermo. Questo per una decisione che coinvolge personalmente Julia Roberts, come raccontato dallo sceneggiatore Richard Curtis.
Retroscena del sequel mancato
Richard Curtis, durante una recente intervista rilasciata in occasione della promozione del suo nuovo film animato per Netflix, ha rivelato che Julia Roberts non era favorevole alla sceneggiatura del sequel di Notting Hill. L’idea per il seguito prevedeva un’importante svolta narrativa: il personaggio di Anna Scott, interpretato da Roberts, avrebbe divorziato da William Thacker, il proprietario della libreria interpretato da Hugh Grant.
“Julia pensava che fosse un’idea pessima,” ha affermato Curtis, riferendosi al concetto di divorcio che centrare la trama del sequel.
Curtis ha spiegato che per lui sono già state sufficienti le esperienze con i mini-sequel realizzati per il Red Nose Day e Comic Relief, come quelli di Love Actually, il cui cast si è riunito per brevi film beneficando l’evento annuale.
La trama di Notting Hill e il suo impatto
Per chi non fosse familiare con il film, Notting Hill racconta la storia di Anna Scott, una famosa attrice americana, che si innamora di William Thacker, il proprietario di una piccola libreria nel quartiere londinese di Notting Hill. L’amore tra i due è complicato dalla costante presenza dei paparazzi e dalle pressioni della fama di Anna.
L’accoglienza del pubblico e la critica sono state straordinarie, rendendo Notting Hill un classico del cinema romantico. Tuttavia, Hugh Grant ha una visione piuttosto critica del suo personaggio nel film. Durante la “Scene Selection” di Vanity Fair, Grant ha riguardato una scena specifica del film, dichiarando che trovava il suo alter ego “despicabile”.
Hugh Grant e il suo punto di vista
Grant ha espresso il suo disappunto per la mancanza di spina dorsale del suo personaggio, esemplificata in una scena particolare in cui William Thacker lascia che Anna Scott passi accanto a lui senza fermarla quando arrivano i paparazzi.
“Ogni volta che rivedo quella scena, mi chiedo perché il mio personaggio non abbia un po’ più di coraggio,” ha detto Grant. “Le mie fidanzate e mia moglie me lo hanno chiesto più volte, e non so dare una risposta.”
La riflessione di Grant mette in evidenza una delle dinamiche centrali del film: la tensione tra il desiderio di una relazione normale e le complicazioni introdotte dalla fama e dai media.
Considerazioni sul sequel e le aspettative del pubblico
Nonostante la sceneggiatura del sequel non abbia superato il vaglio di Julia Roberts, è interessante riflettere su come una trama di rottura avrebbe potuto cambiare la percezione di Notting Hill. Forse avrebbe offerto una prospettiva più realista, lontana dalle idealizzazioni tipiche delle commedie romantiche.
La scelta di non proseguire con il progetto potrebbe aver preservato l’integrità del film originale, evitando di deludere i fan con una storia meno positiva e più drammatica. D’altro canto, un sequel con tematiche più adulte e complesse avrebbe potuto offrire nuove sfaccettature ai personaggi e permettere agli spettatori di vedere una rappresentazione più autentica delle relazioni.
Tra eredità e nostalgie
Notting Hill rimane un pilastro del cinema romantico, e il suo potenziale sequel rimane a livello di ipotesi. La decisione finale di non portare avanti il progetto evidenzia non solo le scelte artistiche degli attori e sceneggiatori coinvolti, ma anche la sensibilità verso il pubblico e le storie personali che i film rappresentano.
Questo episodio ci ricorda l’importanza di una narrazione coesa e rispettosa delle aspettative, senza trascurare la possibilità di innovare e esplorare nuove direzioni narrative. In ogni caso, Notting Hill continuerà a farci sognare con la sua magia sospesa nel tempo.