La magia di Billy Preston: l’evoluzione e la complessità di un genio musicale
Un incontro indimenticabile
Molti di noi hanno incontrato per la prima volta Billy Preston nel documentario ”Let It Be” dei Beatles, dove i suoi melodiosi assoli su tastiera elettrica arricchivano pezzi come “Don’t Let Me Down” e “Get Back”. Tuttavia, è stato durante “The Concert for Bangladesh” di George Harrison nel 1972 che ho davvero compreso chi fosse Billy Preston. In quel concerto storico al Madison Square Garden, Preston ha eseguito il suo singolo del 1969, “That’s the Way God Planned It”, offrendo una performance straordinaria che ha catturato l’attenzione di tutti. Potete rivedere la clip della sua performance qui.
Una voce e un talento incredibili
Billy Preston iniziava a cantare con un organo celestiale in sottofondo, mostrando uno stile reinterpretato di inni gospel in chiave rock ‘n’ roll. Le sue esibizioni erano caratterizzate da un’energia contagiosa e un entusiasmo trascinante, capaci di elevarsi in una melodia che risuonava profondamente, sia emotivamente che spiritualmente. La sua presenza sul palco era incredibilmente carismatica, evocando un senso di riverenza e gioia trascinante.
Una carriera variegata
Nonostante il suo indubbio talento, Preston ha avuto una carriera variegata e complessa. Era un musicista di sessione geniale che ha lavorato con leggende come Little Richard, Ray Charles, Aretha Franklin, Sly Stone, i Rolling Stones e, ovviamente, i Beatles. Durante le sessioni di “Get Back” dei Beatles, Preston è stato effettivamente considerato il “quinto Beatle” – un fatto senza precedenti.
Nel corso degli anni ’70, Preston ha pubblicato diversi singoli pop-funk di successo come “Will It Go Round in Circles” e “Nothing from Nothing,” che ha eseguito nel primo episodio di “Saturday Night Live”. Tuttavia, ci si chiede ancora perché Billy Preston non sia diventato una stella ancora più grande. Forse, parte della risposta risiede nella sua personalità e nella società del tempo.
Le sfide personali
Uno degli aspetti meno noti di Billy Preston era la sua lotta interna con la propria sessualità. Nato e cresciuto da una madre single e molto legato alla chiesa, Preston non ha mai dichiarato pubblicamente la sua omosessualità. Questo conflitto interno potrebbe aver contribuito ai suoi problemi personali e professionali. Nonostante le sue straordinarie capacità musicali, la sua carriera ha subito alti e bassi significativi, complicati da questioni personali e pressioni sociali.
L’uso dell’organo in pop music
Una delle caratteristiche distintive di Preston era il suo uso magistrale dell’organo, in particolare l’Hammond B3, uno strumento complesso con molteplici livelli. Preston aveva iniziato a suonare l’organo in chiesa fin da bambino, diventando rapidamente un fenomeno trasversale. L’uso dell’organo nella musica pop è stato pionieristico e ha influenzato generazioni successive di musicisti. Per un approfondimento sull’adozione dell’organo nel pop, è possibile ascoltare brani come “A Whiter Shade of Pale” di Procol Harum o “Green Onions” di Booker T. & the M.G.’s.
Il lato oscuro della gloria
Mentre la carriera musicale di Preston progrediva, la sua vita personale diventava sempre più complicata. L’abuso di alcol e droghe, in particolare cocaina e crack, ha segnato i suoi ultimi anni. Negli anni ’60, durante un tour con Little Richard, Preston aveva appena 16 anni quando ha subito un trauma significativo che lo ha segnato per tutta la vita. Questo dolore irrisolto ha probabilmente contribuito alla sua discesa nell’abuso di sostanze.
Le sue finanze sono cadute in una spirale di debiti, e la sua carriera è declinata negli anni ’70 con l’arrivo della disco music. Nonostante questa caduta tragica, Preston ha lasciato un impatto duraturo sulla musica e sulle persone che ha incontrato lungo il suo percorso.
Un’eredità duratura
Billy Preston se n’è andato nel 2006 a causa di complicazioni dovute a una malattia renale, aggravata dal suo abuso di droghe. Nonostante tutto, il suo talento e la sua influenza sono rimasti nei cuori di molti. La sua musica continua a ispirare e il suo contributo alla storia del rock e del funk è innegabile.
Il documentario “Billy Preston: That’s the Way God Planned It”, con una scena di apertura potente dal concerto per il Bangladesh, offre uno sguardo approfondito sulla vita di Billy Preston, combinando momenti di gloria con le ombre oscure della sua esistenza. Per ulteriori informazioni, consultate questa pagina. Con una carriera traboccante di contributi significativi alla musica, la storia di Preston resta una testimonianza di una vita di talento e complessità.