# Il segreto di Natale: un'analisi critica della nuova rom-com di Netflix
Le commedie romantiche natalizie hanno da sempre un posto speciale nei cuori di molti spettatori. L'ultimo tentativo di rinvigorire questo genere da parte di Netflix è "Il segreto di Natale" con Lindsay Lohan e Ian Harding. Ma, nonostante le buone intenzioni, questo film si rivela una delusione sotto molti aspetti.
Una trama senza collante
In ogni commedia romantica che si rispetti, c'è sempre un elemento, o "MacGuffin", che tiene separati i due protagonisti. In Il segreto di Natale, questo mancante collegamento diventa evidente sin dalle prime scene. Una breve sequenza animata ci mostra come Avery (Lohan) e Logan (Harding) siano cresciuti insieme, diventando amici inseparabili fino ad innamorarsi, senza apparentemente alcun problema. Tuttavia, ci viene poi detto che Avery sta per partire per un lavoro non specificato a Londra, ponendo fine alla relazione.
Perché, davvero?
La scrittura superficiale non riesce a giustificare perché due persone così innamorate non cerchino di discutere futuro e progetti. La partenza di Avery viene trattata come un colpo di scena insensato, esclusivamente per separare i protagonisti e creare dramma. Questo sacrificio delle emozioni umane a favore di archi narrativi prefabbricati e algoritmi è un errore che compromette la credibilità della storia.
Un ritorno a casa poco convincente
Anni dopo, ritroviamo Avery e Logan nella loro città natale. Entrambi sono in relazioni con partner decisamente antipatici: Cameron (Jon Rudnitsky), un frenetico "bro" della criptovaluta, e Cassie (Katie Baker), una principessa manipolatrice in stile Barbie. Il colpo di scena emerge quando scopriamo che Cameron e Cassie sono fratello e sorella, costringendo Avery e Logan a frequentare la stessa festa natalizia di lusso.
Il clichè delle situazioni imbarazzanti
"Il segreto di Natale" si sviluppa attraverso una serie di situazioni forzate e imbarazzanti. Un esempio lampante è la scena in cui Avery, accidentalmente fatta da THC, deve tenere un discorso in chiesa, trasformandolo in un bizzarro racconto della Natività intrecciato con le liriche di "Celebrate" di Kool and the Gang. Questa scena, che cerca di essere comica, risulta invece dolorosamente imbarazzante.
L'incertezza delle carriere professionali
Mentre Logan è presentato come un imprenditore edile con una vita relativamente chiara, il lavoro di Avery rimane volutamente vago e "potente". Questa scelta di mantenere il suo ruolo lavorativo non definito potrebbe sembrare un tentativo di conferire un'aura di mistero o importanza al personaggio, ma finisce per sembrare solo una scappatoia di sceneggiatura mal realizzata.
Kristen Chenoweth e il ruolo di Erica
Erica, interpretata da Kristen Chenoweth, è una matriarca WASP con un'aria di controllo così rigida da sfociare nell'autoironia. Nonostante il tentativo di dare spessore al personaggio con un umorismo acuto, la sceneggiatura non permette a Chenoweth di brillare come potrebbe. La sua presenza, purtroppo, non riesce a sollevare il film dalle sue carenze.
Il triste epilogo
Alla fine, "Il segreto di Natale" si trascina verso un climax disastroso in cui tutti i segreti dei personaggi vengono svelati in modo caotico, con un punteggio musicale natalizio eccessivamente pomposo che amplifica l'effetto cringe. Nonostante gli sforzi di Lohan e Harding, che riescono a mantenere una certa chimica, il film non riesce a decollare, rimanendo ingabbiato nel suo approccio artificiale e prevedibile.
Un cambiamento nell'estetica delle commedie romantiche
Netflix ha avuto un impatto significativo sull'estetica delle commedie romantiche, trasformandole in esperienze quasi campy. Guardare "Il segreto di Natale" diventa un'esperienza in cui lo spettatore può vedere attraverso le sottili finzioni, ridendo delle assurdità ma, paradossalmente, trovando un certo conforto in tutto ciò.
La piattaforma, con la sua produzione di contenuti prevedibili e "formato cookie cutter", sembra volerci invitare a non prendere troppo sul serio le sue creazioni. Forse, in un mondo in cui la realtà spesso supera la fiction in termini di dramma, un po' di semplice, anche se goffamente eseguita, commedia romantica è proprio ciò di cui abbiamo bisogno.