La rinascita del cinema sulla lotta
Un omaggio a una leggenda dimenticata
La stagione cinematografica degli ultimi anni ha visto un rinnovato interesse per i film sulla lotta. Mentre nel 2022 è stato rilasciato “The Iron Claw”, dedicato ai fratelli Von Erich, il 2023 ci porta “Queen of the Ring”, diretto da Ash Avildsen. Questo film, inaugurale del 39º Fort Lauderdale International Film Festival, si concentra su Mildred Burke, una delle pioniere più influenti della lotta femminile.
Chi era Mildred Burke?
Mildred Burke è stata un’atleta rivoluzionaria, la prima lottatrice a guadagnare un milione di dollari, dominando il mondo della lotta dagli anni ’30 agli anni ’50. In un’epoca in cui la lotta femminile era illegale nella maggior parte degli Stati Uniti, Burke ha infranto barriere, diventando tre volte campionessa mondiale.
Una performance eccezionale
Interpretata da Emily Bett Rickards, conosciuta per il suo ruolo in “Arrow”, Mildred Burke prende vita sul grande schermo. Rickards brilla in una performance che cattura non solo la forza fisica di Burke, ma anche la sua determinazione e vulnerabilità.
La realizzazione del film
Avildsen ha basato il film sul libro di Jeff Leen del 2009, “The Queen of the Ring: Sex, Muscles, Diamonds, and the Making of an American Legend”. La narrazione si apre in un diner del Kansas, dove una giovanissima Burke lavora come cameriera sotto l’occhio attento della madre (interpretata da Cara Buono). Sin dalle prime scene, emerge il desiderio di Burke di diventare un’intrattenitrice, nonostante non possa né cantare né ballare.
Incontro con il destino
Quando il promoter Billy Wolfe (Josh Lucas) arriva con il suo spettacolo di lotta itinerante, Burke vede un’opportunità. Dopo aver impressionato Wolfe con un combattimento contro un lottatore maschio, Burke viene presa sotto la sua ala protettiva e inizia a vincere serie di incontri nei carnevali del Midwest. Questa collaborazione, tuttavia, porta a una relazione romantica e poi a un matrimonio travagliato a causa delle infedeltà di Wolfe.
Una regia di successo
Avildsen ha commentato che la storia avrebbe potuto essere sviluppata meglio in una miniserie, con un’ora di filmato tagliata dalla versione finale. Nonostante questo, “Queen of the Ring” riesce a mantenere una narrazione avvincente, seppure episodica, che regala momenti di grande intensità emotiva e fisica.
Analisi delle sequenze di lotta
Le sequenze di lotta nel film sono particolarmente intense e viscerali, con un impegno fisico straordinario da parte degli attori. Emily Bett Rickards si distingue per la sua dedizione nel rappresentare l’elevata fisicità del ruolo. Questa qualità cinematografica è probabilmente ereditata da John Avildsen, padre del regista e noto per “Rocky” e “The Karate Kid”.
Una resa visiva impeccabile
Nonostante il budget limitato, “Queen of the Ring” si distingue per la sua resa visiva. La raffinata cinematografia di Andrew Strahorn, con tonalità seppia, e i costumi d’epoca di Sofija Mesicek creano un’atmosfera autentica degli anni ’30 e ’40, immersiva per lo spettatore.
Cast di supporto e interpretazioni memorabili
Il film vanta interpretazioni potenti da parte di un cast di supporto di tutto rispetto. Adam Demos interpreta con carisma un amico leale di Mildred, mentre Walton Goggins si distingue nei panni del promotore rivale Jack Pfefer. La freschezza delle nuove leve, come Francesca Eastwood nel ruolo di Mae Young e Damaris Lewis nei panni di Babs Wingo, aggiunge ulteriori sfumature alla storia.
Il cuore del film
Il cuore pulsante di “Queen of the Ring” resta però Emily Bett Rickards, la cui interpretazione va oltre la semplice rappresentazione fisica per toccare corde emotive profonde, rendendo onore alla vera essenza di Mildred Burke.
“Queen of the Ring” offre uno sguardo affascinante e dettagliato su una figura storica dimenticata, restituendole finalmente il posto che merita nella storia dello sport e del cinema.
Nota: Tutti i link ai film e agli attori menzionati possono essere trovati qui: Queen of the Ring
Prova a guardare il trailer del film qui per un assaggio delle emozioni che questo capolavoro promette.