Lo scenario natalizio di “Red One”: un’analisi tecnica e narrativa
L’evoluzione del film natalizio di Hollywood
I film di Natale di Hollywood tendono a iniziare e finire con una scossa di allegria tipica del periodo. Tuttavia, spesso si allontanano dallo spirito natalizio, adottando un tono più volgare, violento e satirico. Un esempio recente di questa tendenza è “Red One.” Per avere un’idea dell’evoluzione del film anti-natalizio, si potrebbe risalire a pellicole considerate classiche come “A Christmas Story” e “Home Alone,” entrambe permeate da una misantropia mascherata da commedia.
Un’introduzione atipica al Natale
In “Red One,” incontriamo J.K. Simmons nei panni di Babbo Natale, che viene rapito, e Dwayne Johnson come il suo guardaspalle in piena crisi di fede. Nonostante qualche elemento ironico, il film non è una vera e propria commedia. Diretto da Jake Kasdan, “Red One” combina elementi d’azione, thriller di rapimento e un tentativo di costruzione di un mondo natalizio, una novità ambiziosa ma discutibile.
Per visualizzare il trailer del film, puoi visitare questo link.
Un Natale da guerrilla marketing
L’apertura del film mostra Babbo Natale in un centro commerciale, il luogo che considera più sincero della terra, simbolo di quanto il consumismo abbia pervaso la festività. Il giocattolo più richiesto è un videogioco chiamato “Vampire Assassin 4,” qualcosa di ben poco natalizio. “Red One” potrebbe quasi essere la versione cinematografica di questo gioco: frenetico, ricco di pessimi effetti digitali e violento.
La struttura operativa di Santa Claus
Una delle prime “battute” del film è che l’operazione di Babbo Natale viene gestita come una missione militare statunitense. Il nome in codice di Santa è “Red One” e Johnson, nel ruolo di Cal, lavora per ELF (Enforcement Logistical Fortification), muovendosi come un agente dei servizi segreti. La pellicola è leggera su decorazioni natalizie ma carica di equipaggiamenti, e i dialoghi sono tecnologicamente gonfiati, ricordando una commedia di Dan Aykroyd degli anni ’80.
Un progetto ambizioso e caotico
“Red One” è essenzialmente anche un buddy movie, ma con un twist. Non si tratta della coppia Santa e guardaspalle; una volta che Babbo Natale viene rapito, la storia si concentra su Cal e Jack (Chris Evans), un giocatore d’azzardo e hacker abilissimo. Il lavoro di Jack ha rivelato la posizione di Babbo Natale al Polo Nord, permettendo alla strega antica Grýla (Kiernan Shipka) di rapirlo. Shipka offre una performance aggressiva e affascinante, ribadendo il suo potenziale stellare.
Un bestiario digitale e pittoresco
Nel film, incontriamo anche le renne di Babbo Natale, creature digitali imponenti e tutte femmine, suscitando domande che il film non si preoccupa di rispondere. Cal e Jack iniziano la loro avventura ad Aruba e finiscono per combattere con pupazzi di neve feroci, poi si ritrovano in Germania in una taverna in stile medievale per salvare Santa dal suo fratello Krampus (Kristofer Hivju).
Cambiamenti di tono e di forma
I cattivi del film sono mutaforma, ma l’intero film stesso è un mutaforma: una giostra d’azione, una fiaba natalizia di basso livello, un buddy movie e una storia di riconciliazione familiare. A Hollywood, il Natale non è più solo una festività ma un concetto da riadattare per soddisfare tutti i gusti e generi.
In definitiva, “Red One” è un film che, nel tentativo di essere tutto per tutti, rischia di perdere la sua identità. Tuttavia, offre uno sguardo interessante su come la cultura popolare abbia trasformato il Natale in una festa di consumismo e spettacolo.