Serie TV “Landman”: un’analisi approfondita della creazione di Taylor Sheridan
La frase che spesso utilizziamo per descrivere un performer di talento è che pagheremmo per ascoltarlo leggere l’elenco telefonico. Ebbene, ci troviamo nel 2024 e quasi nessuno sa cosa sia un elenco telefonico. Quindi, forse, è il momento per una modifica retorica: potremmo salutare i performer come talmente bravi da pagare per ascoltarli recitare un trattato pseudo-poetico sulla nobiltà dell’industria petrolifera.
Questo ci porta direttamente a “Landman”, l’ultima creazione di Taylor Sheridan, che ha abbandonato ogni pretesa di avere un team di scrittura per dirigere i primi due episodi, rendendo questa serie forse la più “Taylor Sheridan-y” di tutte.
Una produzione autentica e controversa
Cast di spicco e narrazioni potenti
La serie “Landman” mette in scena un cast stellare, che include Billy Bob Thornton, Jon Hamm, Demi Moore e molti altri. Thornton interpreta Tommy Norris, una figura complessa e carismatica che gira intorno all’industria petrolifera del Texas occidentale. Tommy è il classico uomo risolutore, impegnato in accordi di locazione terriera e in complessi rapporti con gli impiegati del petrolio.
Tommy è anche un alcolista in recupero, il che aggiunge ulteriori strati di vulnerabilità e ambiguità al personaggio. La sua intricata rete di relazioni personali e professionali lo rende una figura magnetica, ma anche moralmente ambigua. E mentre Thornton porta avanti il ruolo con maestria, ci si chiede se lo spazio dedicato agli altri personaggi sia altrettanto ben utilizzato.
Dialoghi memorabili e controversie
Taylor Sheridan ha una propensione per i monologhi potenti e incisivi, molti dei quali sono affidati a Tommy. Tuttavia, non tutti i fatti petroliferi che condivide sono corretti, ma questo aggiunge autenticità al personaggio che più che un portavoce dell’industria sembra un “venditore ambulante”.
“Landman” crea momenti di riflessione attraverso questi monologhi, ma non dedica tempo sufficiente a confutazioni o discussioni, il che può risultare frustrante per chi cerca una narrazione equilibrata.
La rappresentazione della femminilità e la problematica “male gaze”
Personaggi femminili e dinamiche complesse
Un aspetto in cui “Landman” suscita discussione è la rappresentazione delle donne. La serie presenta un ventaglio di archetipi femminili, che vanno dalla “Donna di colore santa” alla “Tagliatrice di teste ipersensibile”, senza dimenticare le figure della “prima moglie manipolatrice” e della “barista sexy”.
Demi Moore interpreta Cami, la moglie di Monty (interpretato da Jon Hamm), ma la sua presenza è quasi eterea, con scene limitate che lasciano il pubblico a chiedersi perché un’attrice del suo calibro sia così poco utilizzata.
Critica al “male gaze”
La rappresentazione della giovane Ainsley (Michelle Randolph) evidenzia una problematica di “male gaze”. Mentre la storia ci informa del fatto che Ainsley è minorenne, la cinepresa si sofferma frequentemente su di lei in modo oggettificante, creando dissonanze tra la narrazione e la presentazione visiva. Questo aspetto rende la visione talvolta scomoda e solleva domande sull’etica della rappresentazione femminile nella serie.
Gli aspetti tecnici e narrativi di “Landman”
Maestria attoriale e dialoghi incisivi
Billy Bob Thornton brilla nel ruolo di Tommy, rendendo persuasive anche le battute più esagerate. La collaborazione di Thornton con Ali Larter (Angela, l’ex moglie di Tommy) crea momenti di autentica tensione e comicità, che elevano la serie al di sopra delle sue incoerenze.
Critica sul ritmo e la struttura
Mentre Thornton e alcuni membri del cast riescono a brillare, altri personaggi restano sottoutilizzati. Ad esempio, Jon Hamm è poco sfruttato fino al quinto episodio, dove finalmente ha un momento di gloria con un monologo di denuncia del sistema petrolifero. Tuttavia, molte delle sotto-trame vengono trattate in modo superficiale, lasciando il pubblico con una sensazione di incompletezza.
Conclusione: una visione con luci e ombre
“Landman” è senza dubbio una serie che offre momenti di grande intensità e dialoghi memorabili, grazie all’abilità di Taylor Sheridan nella scrittura e alla performance eccellente di Billy Bob Thornton. Tuttavia, le sue rappresentazioni problematiche e alcune scelte narrative discutibili potrebbero limitare la sua presa su un pubblico più critico.
Sheridan ha creato un prodotto che parla direttamente ai fan del suo stile, ma che potrebbe migliorare con un approccio più collaborativo e una rappresentazione più equa dei personaggi.
Per chi desidera scoprire una serie drammatica, immersa nei toni crudi dell’industria petrolifera e caratterizzata da personaggi complessi, “Landman” offre un’esperienza intensa e coinvolgente.