Il sequel di Notting Hill non ha visto la luce a causa di Julia Roberts, secondo lo sceneggiatore
Un’idea controversa per il sequel
Lo sceneggiatore di Notting Hill del 1999, un’amatissima commedia romantica, ha recentemente svelato durante un’intervista dettagli curiosi sul sequel mai realizzato. Mentre promuoveva il suo nuovo film d’animazione su Netflix, That Christmas, ha rivelato che Julia Roberts non era particolarmente entusiasta della sceneggiatura del seguito. Il progetto prevedeva una trama in cui il personaggio di Anna Scott, interpretato da Roberts, divorziava da William Thacker, interpretato da Hugh Grant.
Pensieri sul futuro dei suoi film
Quando gli è stato chiesto se avrebbe voluto realizzare dei seguiti ai suoi film passati, lo sceneggiatore ha risposto: “Non credo. In realtà ho fatto quattro Red Nose Days e Comic Relief. Abbiamo realizzato quei mini seguiti per Love Actually, e mi sono sentito soddisfatto.” Qualche anno fa, lo sceneggiatore aveva riunito il cast di Love Actually per un cortometraggio a scopo benefico.
Ha aggiunto riguardo a Notting Hill, “Ho provato a fare un seguito dove avrebbero divorziato, ma Julia [Roberts] pensava che fosse un’idea pessima.”
Il contesto del film originale
Notting Hill racconta la storia della famosa attrice Anna Scott che si innamora di William Thacker, proprietario di una libreria nel quartiere londinese di Notting Hill. Tuttavia, la complicata presenza dei paparazzi mette a dura prova la loro relazione.
Guarda il trailer di Notting Hill.
Riflessioni di Hugh Grant sul film
All’inizio di questo mese, Hugh Grant ha ripercorso i momenti di Notting Hill partecipando a una rubrica di Vanity Fair chiamata “Scene Selection”. L’attore ha confessato di considerare il suo personaggio, William Thacker, come “spregevole.”
“Ogni volta che faccio zapping a casa dopo qualche drink e vedo il film, penso: ‘Perché il mio personaggio non ha alcun coraggio?’” ha spiegato. “C’è una scena in cui lei è a casa mia e i paparazzi sono alla porta e suonano il campanello. Io semplicemente la lascio passare e apro la porta. È terribile.”
Grant ha proseguito dicendo: “Non ho mai avuto una ragazza, o l’attuale moglie, che non mi abbia detto, ‘Perché diavolo non l’hai fermata? Che cosa c’è che non va in te?’ E non ho davvero una risposta a questo – è solo così che è stato scritto. E penso che il personaggio sia davvero spregevole.”
Un dittico mancato, un’eredità consolidata
Il non sequel di Notting Hill resta un argomento affascinante, soprattutto considerando l’affetto che il film originale ha costruito nel corso degli anni. Nel settore cinematografico, le scelte narrative e le risposte degli attori spesso giocano un ruolo cruciale nelle decisioni finali. La connessione tra pubblico e personaggi può spesso superare la necessità di un continuo narrativo.
Analisi tecnica del film
Dal punto di vista tecnico, Notting Hill ha saputo coniugare in modo armonioso la commedia e il dramma romantico. La regia, affidata a Roger Michell, ha preservato un ritmo narrativo fluido, favorendo l’empatia verso i personaggi. Le scelte di inquadratura e la cinematografia hanno saputo cogliere la bellezza del quartiere di Notting Hill, trasformandolo in un personaggio esso stesso.
Il lavoro degli attori, con una chimica palpabile tra Hugh Grant e Julia Roberts, ha giocato un ruolo fondamentale nel successo del film. La sceneggiatura, anche se semplice, è risultata efficace grazie ai dialoghi ben scritti e alle situazioni quotidiane ben delineate.
Impatto e riflessioni sul settore
Notting Hill ha aperto la strada a numerose commedie romantiche successive, stabilendo un canone che unisce umorismo sottile e sentimenti profondi. Studi e tendenze del settore indicano come film di questo tipo continuino a restare rilevanti e capaci di attrarre un vasto pubblico, grazie a temi universali e personaggi ai quali è facile affezionarsi.
In definitiva, anche se il sequel di Notting Hill non ha mai visto la luce, il film originale rimane una pietra miliare del cinema romantico, con una storia che continua ad affascinare e ispirare nuove generazioni di spettatori e cineasti.