# Un viaggio nel cuore della danza con "John Cranko"
L'inizio di un'avventura inaspettata
Quando Sam Riley ha ricevuto il copione di *John Cranko*, il titolo gli aveva fatto pensare inizialmente a un film d'azione. Tuttavia, una rapida ricerca su Google lo ha sorpreso: Cranko non era un eroe d'azione ma un coreografo gay, fumatore incallito, che ha rivoluzionato il mondo del balletto. Riley, celebre per il suo ruolo come Ian Curtis in *Control* (2007), non aveva mai assistito a uno spettacolo di balletto. È stata sua moglie, l'attrice Alexandra Maria Lara, a convincerlo ad accettare il ruolo.
Un biopic che lascia il segno
*John Cranko*, diretto da Joachim Lang, narra l'ascesa fulminea del coreografo sudafricano nel mondo della danza. Dopo una condanna a Londra per "importunazione persistente di uomini per fini immorali", Cranko trovò rifugio e successo globale in Germania con lo Stuttgart Ballet. La pellicola non è solo un tributo al talento di Cranko ma anche una celebrazione della sua capacità di trasformare un gruppo di ballerini "residuali" in una compagnia di fama mondiale.
Prepararsi al ruolo: una sfida personale
Competenze richieste
Riley ha dovuto affrontare una doppia sfida: padroneggiare il lungo copione in tedesco e comprendere l'essenza di un personaggio così complesso. Ha lavorato con il materiale d'archivio della Stuttgart Ballet, studiando le performance originali e i filmati di Cranko al lavoro. Inoltre, ha collaborato con Reid Anderson, un ballerino della compagnia originale, e due star attuali, Elisa Badenes e Friedemann Vogel.
Una prospettiva unica
Essere circondato da immagini e storie di Cranko ha aiutato Riley a immergersi nel personaggio. "Ho cercato di fare quello che ho fatto quando ho interpretato Ian Curtis: aprirmi e canalizzare l'atmosfera della persona," ha detto Riley. Interpretare Cranko ha richiesto non solo abilità linguistiche, ma anche una comprensione profonda delle emozioni e delle vulnerabilità del coreografo.
La magia del balletto
Scoprire una nuova passione
Durante le riprese, Riley ha scoperto un profondo apprezzamento per il balletto. "Guardare i ballerini e le loro performance è stato incredibilmente toccante. Non avevo bisogno di stick lacrimogeni per quelle scene," ha ammesso l'attore. La dedizione dei giovani ballerini nel perseguire la perfezione artistica lo ha colpito profondamente.
Lavorare con i ballerini
L'aspetto più impegnativo del film è stato lavorare con ballerini che non erano attori di formazione. "Molte persone hanno messo in guardia il regista Joachim Lang dall'usare attori non professionisti per i ruoli principali," ha spiegato Riley. Tuttavia, la scelta si è rivelata vincente: i ballerini sono riusciti a trasmettere l'emozione e la passione necessarie al film grazie alla loro esperienza sul palco.
La sfida della lingua
Interpretare Cranko e spiegare opere come *Romeo e Giulietta* in tedesco è stata una sfida non indifferente per Riley. Ha dedicato settimane allo studio del copione, aiutato dalla sua famiglia. "Alla fine, mia moglie e mio figlio conoscevano ogni battuta di John Cranko," ha scherzato l'attore.
Una serata memorabile
La prima mondiale del film all'Opera House di Stoccarda è stata un evento indimenticabile. "Era una folla di casa, molti frequentatori abituali del balletto," ha raccontato Riley. L'emozione di essere parte di una storia così significativa, sia per Stoccarda che per il mondo della danza, è stata un privilegio per l'attore.
Per saperne di più sul film John Cranko.
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Con questa nuova prospettiva, Riley ha dimostrato una versatilità artistica di grande valore, affrontando con successo un ruolo che richiedeva tanto impegno emotivo quanto intellettuale. Il viaggio attraverso il mondo del balletto, coronato dalla scoperta di una nuova passione, rappresenta un ulteriore tassello nella sua straordinaria carriera.