Il cinema tedesco piange Wolfgang Becker: il regista di “Goodbye, Lenin!” ci lascia a 70 anni
Un talento nato in Germania
Wolfgang Becker, il rinomato regista tedesco conosciuto per la sua commedia sulla riunificazione tedesca, Goodbye, Lenin!, è scomparso all’età di 70 anni. La sua famiglia ha annunciato la triste notizia, informando che Becker è mancato in seguito a una grave malattia.
Dagli inizi alla fama internazionale
Becker nacque a Hemer, nell’ex Germania occidentale, e studiò cinema a Berlino. Il suo cortometraggio da studente, “Butterflies”, un adattamento di un racconto di Ian McEwan, vinse l’Oscar per studenti. Nel 1994, assieme ai colleghi registi Tom Tykwer e Dani Levy, e al produttore Stefan Arndt, Becker co-fondò la X Filme Creative Pool, una casa di produzione berlinese.
Il primo lungometraggio di Becker per la X Filme fu “Das Leben ist eine Baustelle” (La vita è tutto quello che hai) (1997), che rappresentò il suo successo commerciale di debutto. Presentato al Festival del Cinema di Berlino, il film vinse tre premi cinematografici tedeschi. La X Filme giocò un ruolo cruciale nel rinvigorire la scena cinematografica tedesca tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 con film come “Lola corre” (1998) di Tykwer e “Go for Zucker!” di Levy.
Goodbye, Lenin!: Un’opera di successo globale
Il più grande successo di Becker fu indubbiamente Goodbye, Lenin!. Il dramma comico racconta la storia di una socialista devota (interpretata da Katrin Sass) che, dopo essere caduta in coma poco prima della caduta del Muro di Berlino, si risveglia ignara della riunificazione tedesca. Suo figlio (interpretato da Daniel Brühl) cerca di tenerle nascosta la realtà per evitarle uno shock potenzialmente letale, mettendo in scena elaborati stratagemmi.
Il film fu un enorme successo, sia in Germania che all’estero, vendendo in oltre 60 paesi e incassando circa 80 milioni di dollari. Goodbye, Lenin! conquistò nove Lolas ai Premi del Cinema Tedesco e sei trofei agli European Film Awards, tra cui il miglior film. Fu apprezzato anche a livello internazionale con premi ai Cesar francesi, ai Goya spagnoli, e ai David di Donatello italiani, oltre a ricevere una candidatura ai BAFTA e ai Golden Globe come miglior film internazionale.
La carriera successiva e l’insegnamento
Dopo il successo di Goodbye, Lenin!, Becker e Brühl collaborarono nuovamente per “Io e Kaminski” (2015), una satira sul mondo dell’arte adattata dal libro di Daniel Kehlmann. Poco prima della sua scomparsa, Becker completò il suo ultimo film, Der Held vom Bahnhof Friedrichstrasse (L’eroe della stazione Friedrichstrasse), un dramma basato su una storia vera riguardante un segnalatore ferroviario della Germania dell’Est che aiutò più di 100 persone a fuggire attraverso la sua stazione a Berlino Est.
Oltre alla sua attività di regista e autore, Becker insegnò presso l’Accademia Tedesca di Cinema e Televisione di Berlino, l’Accademia di Baden-Württemberg e l’Accademia delle Arti Media di Colonia.
Un’eredità duratura
I fondatori della X Filme, Stefan Arndt, Dani Levy e Tom Tykwer, hanno reso omaggio a Becker, descrivendolo come un “amico unico e compagno” la cui “amore, forza e creatività mancheranno infinitamente”. Becker lascia la moglie Susanne e la figlia Rike.
Wolfgang Becker rimarrà nella memoria del cinema mondiale non solo per le sue opere straordinarie ma anche per il suo contributo significativo alla rinascita del cinema tedesco. La sua capacità di raccontare storie profonde con un tocco di umorismo ha lasciato un segno indelebile, rendendo il suo lavoro amato e apprezzato in tutto il mondo.