Amber Heard sostiene Blake Lively nelle accuse di molestie sessuali contro Justin Baldoni
Il supporto di Heard a Lively
Amber Heard è intervenuta in sostegno di Blake Lively a seguito delle accuse di molestie sessuali rivolte al regista e co-protagonista di It Ends With Us, Justin Baldoni. Venerdì scorso, Lively ha presentato una denuncia in cui accusa Baldoni di aver orchestrato una campagna diffamatoria contro di lei, sottolineando che Baldoni avrebbe assunto lo stesso team di PR in crisi utilizzato da Johnny Depp, ex-marito di Heard.
Il ruolo dei social media
Heard, in una dichiarazione rilasciata a NBC News, ha espresso la sua preoccupazione per il ruolo distruttivo dei social media in tali controversie. “I social media sono la personificazione assoluta del detto classico ‘Una bugia viaggia a metà del mondo prima che la verità possa indossare gli stivali’,” ha affermato Heard. “Ho visto tutto questo da vicino e in prima persona. È tanto spaventoso quanto distruttivo.”
Analisi della denuncia di Lively
Strategie online e ritorsioni
Nella denuncia, Lively presenta testi ed email tra Baldoni e il suo team di PR, che dettagliano una strategia online sofisticata per reagire alle voci su un presunto conflitto sul set. “Il signor Baldoni e i suoi associati di Wayfarer hanno avviato un piano press e digitale sofisticato in ritorsione per il fatto che la signora Lively ha esercitato il suo diritto legalmente protetto di parlare di comportamenti scorretti sul set, con l’obiettivo aggiuntivo di intimorirla e scoraggiare chiunque altro dal rivelare pubblicamente ciò che è realmente accaduto,” si legge nella denuncia.
Un elemento chiave della denuncia è l’accusa che dei subappaltatori siano stati assunti per “armare un esercito digitale” da New York a Los Angeles, con l’obiettivo di creare, diffondere e promuovere contenuti apparentemente autentici sui social media e nei forum online.
Reazioni della squadra di Baldoni
Uno scambio di messaggi incluso nella denuncia mostra membri del team di Baldoni che festeggiano quando i social media iniziano a schierarsi contro Lively. Un membro del team avrebbe inviato una email ad un altro dicendo che Baldoni “non si rende conto di quanto sia fortunato in questo momento, dobbiamo premere su di lui quanto [sia] fottutamente fortunato.”
La risposta di Bryan Freedman
Bryan Freedman, rappresentante di Baldoni e della sua produzione Wayfarer Studios, ha definito la denuncia di Lively “vergognosa” e piena di “accuse categoricamente false”. “Interviste e attività di stampa sono state osservate pubblicamente, in tempo reale e non modificate, permettendo a internet di generare le proprie opinioni,” ha aggiunto Freedman.
Supporto crescente per Lively
Sostegno da colleghi e amici
Da quando Lively ha presentato la denuncia, diverse figure di spicco hanno parlato a suo sostegno. L’autrice di It Ends With Us, Colleen Hoover, ha lodato Lively: “Sei stata onesta, gentile, di supporto e paziente dal giorno in cui ci siamo incontrate,” ha scritto Hoover in un post online, condividendo una foto di lei e Lively abbracciate. “Grazie per essere esattamente la persona che sei. Non cambiare mai. Non appassire mai.”
Le co-protagoniste di Lively in The Sisterhood of the Traveling Pants, America Ferrera, Amber Tamblyn e Alexis Bledel, hanno anche pubblicato un messaggio di supporto sui social media: “Durante le riprese di It Ends with Us, abbiamo visto Blake trovare il coraggio di chiedere un ambiente di lavoro sicuro per sé stessa e per i colleghi sul set, e siamo inorridite nel leggere le prove di uno sforzo premeditato e vendicativo per screditare la sua voce. Ancora più sconvolgente è l’uso senza scrupoli delle storie dei sopravvissuti alla violenza domestica per silenziare una donna che ha chiesto sicurezza. L’ipocrisia è incredibile.”
Appoggio da parte del settore
Anche il regista di A Simple Favor, Paul Feig, ha espresso sostegno per Lively in un post su X (precedentemente Twitter), dichiarando che “Blake non meritava assolutamente questa campagna diffamatoria contro di lei. Penso che sia terribile che sia stata sottoposta a questo.”