L’evoluzione dell’universo cinematografico Marvel di Sony
In questi anni, Sony Pictures ha cercato di creare un arco narrativo di successo intorno ai suoi personaggi Marvel. Tuttavia, nonostante le alte aspettative, alcuni dei suoi ultimi progetti non hanno raggiunto i risultati sperati al botteghino.
“Kraven the Hunter” e l’illusione dell’Uomo Ragno
Tra i più recenti tentativi di Sony, Kraven the Hunter ha suscitato aspettative particolari. Interpretato da Aaron Taylor-Johnson, il personaggio affronta una visione inquietante che lo vede circondato da ragni, un chiaro riferimento al suo nemico storico nei fumetti, Spider-Man. Nonostante questa allusione, è quasi certo che Taylor-Johnson non incontrerà mai l’Uomo Ragno sul grande schermo.
Il film è destinato a segnare uno dei weekend di apertura più deludenti per un film di supereroi Marvel, un risultato simile a quello di Morbius (2022) e Madame Web (2023). Ciò mette in discussione la strategia di Sony di creare film standalone su personaggi secondari dell’universo di Spider-Man.
La strategia di Sony: tra successi e insuccessi
Venom: un successo isolato
L’unica eccezione degna di nota è stata la serie Venom interpretata da Tom Hardy, che ha incassato oltre 1,8 miliardi di dollari a livello mondiale. Nonostante il terzo capitolo, Venom: The Last Dance, abbia registrato il guadagno più basso della serie (473 milioni di dollari globali), continua a dimostrare la sua redditività, grazie anche ai costi di produzione relativamente contenuti.
L’illusione del successo facile
Il trionfo di Venom ha indotto Sony a credere che qualsiasi personaggio legato a Spider-Man potesse attrarre lo stesso numero di spettatori, un’ipotesi che si è rivelata errata. Molti di questi personaggi hanno conquistato la loro fama proprio grazie ai loro scontri con Spider-Man nei fumetti, e la loro assenza negli adattamenti cinematografici è stata avvertita negativamente dal pubblico.
L’anomalia di Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe
Sony ha stretto un accordo storico con Marvel Studios per includere Spider-Man nel MCU a partire da Captain America: Civil War (2016) e Spider-Man: Homecoming (2017). Tuttavia, questa collaborazione tiene Peter Parker confinato all’interno dell’MCU, separandolo dagli altri progetti standalone di Sony.
La sfida degli universi paralleli
Un esempio di questa difficoltà si è manifestato con Morbius, il cui rilascio è stato ritardato fino a dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Questa circostanza ha costretto Sony a ripensare come collegare Adrian Toomes (interpretato da Michael Keaton) a Morbius, un processo che ha generato confusione tra i fan.
Opportunità future per l’universo Marvel di Sony
Nonostante le difficoltà, Sony continua a investire in progetti legati a Spider-Man. La quarta pellicola con Tom Holland è prevista per il 2025, accanto alla conclusione della trilogia animata di Spider-Man: Across the Spider-Verse e alla produzione della serie live-action Spider-Man Noir con Nicolas Cage su Amazon Prime Video.
La necessità di una strategia raffinata
Per Sony, la chiave per il successo futuro sta nella selezione accurata dei personaggi da portare sul grande schermo. È imperativo che il pubblico percepisca una connessione autentica e una qualità narrativa che finora è mancata ad alcuni dei progetti recenti.
Un’alternativa audace: un nuovo Spider-Man
Un’interessante proposta per il futuro potrebbe prevedere l’introduzione di un nuovo attore nei panni di Spider-Man, consentendo a Sony di esplorare diverse storie senza l’ingombrante paragone con l’MCU. Questa scelta potrebbe offrire nuove opportunità narrative e rianimare l’interesse del pubblico.
Sony deve affrontare una fase di riflessione e riorganizzazione delle proprie strategie nel mondo cinematografico dei supereroi. Solo con una selezione attenta e una narrativa coesa potrà sperare di raggiungere un successo duraturo e significativo.
Guardate il trailer di Kraven the Hunter per un’anteprima del prossimo film.