La risurrezione di Nosferatu: Un film ispirato all’autenticità
Un viaggio nel tempo: Rimanere fedeli all’originale
Quando Robert Eggers ha deciso di riportare in vita il classico muto del 1922, Nosferatu di F. W. Murnau, ha voluto che ogni dettaglio fosse il più autentico possibile. Ciò ha comportato sei ore di trucco per trasformare Bill Skarsgård nel temibile Conte Orlok, l’utilizzo di un’orchestra tradizionale per le composizioni di Robin Carolan, e la creazione di oltre 60 set curati dal progettista scenografico Craig Lathrop.
Il castello di Orlok: Una ricerca meticolosa
Per costruire il castello del Conte Orlok, Lathrop ha viaggiato fino in Repubblica Ceca per esaminare castelli storici. Tuttavia, molti di questi erano stati restaurati e resi troppo “turistici”. Anche se il Castello di Bran, noto come il Castello di Dracula, sarebbe stato un’opzione ovvia, Eggers e Lathrop hanno scelto il Castello di Corvin in Hunedoara, Romania. La sua struttura decadente e autentica era perfetta per l’atmosfera del film. Tuttavia, per le scene d’interno, Lathrop ha dovuto costruire tutto in un set cinematografico, inclusa la cripta di Orlok.
Creare il monastero: Un mosaico di dettagli
Uno dei set preferiti di Lathrop è stato il monastero. Completare questo set è stata una sfida di tempo e risorse. Ispirato dalle foto di monasteri affrescati in Romania, Lathrop ha utilizzato un’innovativa azienda italiana che produce “tatuaggi da muro”. Questo metodo ha permesso di replicare perfettamente la texture vintage desiderata. “Volevo che il pubblico provasse la stessa meraviglia che ho provato io quando ho visto quei fantastici affreschi,” dice Lathrop.
L’utilizzo di animali reali: Autenticità e sicurezza sul set
Uno degli aspetti più sorprendenti del film è stata l’inclusione di 5.000 ratti vivi. Eggers ha spiegato in un’intervista con Guillermo del Toro che i ratti visibili in primo piano sono reali, mentre quelli sullo sfondo sono creati con CGI. “Se ci sono ratti in primo piano, sono veri. Man mano che si diradano sullo sfondo, diventano ratti CGI ben animati,” ha affermato Eggers.
Lathrop aggiunge: “Abbiamo costruito barriere di plexiglass per mantenere i ratti in un’area controllata,” assicurando la sicurezza sia dei roditori che degli attori. In una scena di strada, ad esempio, i cavalli erano separati dai ratti tramite queste barriere, prevenendo incidenti.
La magia degli effetti: Fusione di CGI e realtà
Nonostante l’impegno a utilizzare metodi tradizionali, in certe occasioni gli effetti speciali erano indispensabili. ”Abbiamo costruito tappeti di mezzo metro quadrato con ratti finti che abbiamo sparso sul terreno,” spiega Lathrop. “I ratti veri erano in primo piano, mentre dietro c’erano tappeti di ratti che poi gli effetti speciali avrebbero animato.”
Una visione autoriale e tecnica
Eggers, noto per la sua dedizione ai dettagli storici e stilistici, ha portato alla luce un lavoro che fonde il misticismo del cinema muto con le tecniche moderne, senza mai tradire l’essenza dell’originale. La sua attenzione per l’autenticità non si ferma all’aspetto visivo, ma si estende anche alla colonna sonora e agli effetti sonori, affidati a musicisti e tecnici specializzati.
Valutazioni tecniche: Un’opera indimenticabile
Lathrop e il team hanno dimostrato una padronanza tecnica sorprendente, creando scenografie che non solo supportano ma elevano la narrazione. La scelta di location reali e la costruzione di set meticolosi assicurano che il pubblico venga completamente immerso nel mondo antico e lugubre del film. L’uso di ratti reali ha richiesto un accurato coordinamento tra addestratori di animali e tecnici degli effetti speciali, dimostrando una profonda attenzione alla sicurezza e al benessere degli animali.
Un punto di riferimento per il futuro
Questo remake di Nosferatu non è solo un omaggio a un classico del cinema, ma rappresenta anche un punto di riferimento per le future produzioni che desiderano combinare autenticità storica con l’avanzamento tecnologico. Essendo un’opera che sfida le convenzioni contemporanee di effetti speciali pur mantenendo un profondo rispetto per il passato, dimostra come il cinema possa evolversi rimanendo al contempo fedele alle proprie radici.
In definitiva, Eggers e il suo team hanno creato non solo un film, ma un’esperienza visiva unica e irripetibile che continuerà a ispirare e affascinare.