Magico realismo in “La storia della famiglia Daye”
Il viaggio emozionante di un giovane ragazzo nubiano
Al Red Sea Film Festival, il film “La storia della famiglia Daye” ha conquistato il pubblico con la sua narrativa affascinante e profonda. Diretto da Karim El Shenawy, il film racconta la storia di un ragazzo albino nubiano di 14 anni che sogna di partecipare a un’audizione per un talent show egiziano simile a “The Voice”. Scopri di più sul film. Secondo El Shenawy, il momento della prima mondiale è stato rivoluzionario: «È stato emozionante vedere le reazioni del pubblico e sentire come abbiano percepito questo viaggio magico».
L’importanza dell’editing e della collaborazione
Il regista ha raccontato come inizialmente volesse apportare ulteriori modifiche al montaggio finale, ma è stata la percezione della visione collettiva del cast e della troupe a convincerlo a godersi finalmente la proiezione attesa da tempo. L’intero team ha lavorato con passione ed emozione, contribuendo ognuno con il proprio input alla creazione del film. «Il film non è più solo mio, ma di tutti quelli che ne hanno fatto parte», ha affermato El Shenawy.
Una visione universale e culturale
El Shenawy ha sottolineato come il film sia intrinsecamente universale grazie alle sue tematiche di passione, emozione e diversità. “La storia della famiglia Daye” esplora le sfide e i viaggi interiori di vari personaggi, dalla madre di Daye al suo insegnante di musica cristiano. «Volevamo realizzare un film che fosse profondamente radicato nella cultura», ha detto El Shenawy. «Riguarda la diversità dei toni della pelle, dei dialetti e riflette la diversità dell’Egitto come paese e degli esseri umani in generale».
Un’accurata selezione del cast
La fase di casting del film ha richiesto un anno di lavoro, con audizioni aperte, selezioni e incontri con le famiglie degli attori. Originariamente, il personaggio di Daye era stato scritto come un ragazzo di 11 anni, ma la sceneggiatura è stata poi adattata per meglio riflettere la crescita personale del protagonista, interpretato da Badr Mohamed. El Shenawy ha descritto il cambiamento come una “divina intervento” che ha permesso di trasformare la storia in un autentico racconto di formazione.
Senza compromessi artistici
Il team creativo dietro ”La storia della famiglia Daye” non ha voluto orientarsi verso nessuna direzione specifica o adattarsi a tendenze di mercato, come il cinema d’essai o i gusti europei. Hanno invece perseguito una visione artistica genuina e indipendente. El Shenawy spera che questo sia solo l’inizio di qualcosa di più grande e di una maggiore collaborazione futura. «Ho ancora un lungo viaggio davanti prima dell’uscita commerciale», ha aggiunto con speranza.
Riflessioni sul futuro del cinema egiziano
Il successo del film al Red Sea Film Festival rappresenta un passo importante per il cinema egiziano e le sue storie uniche. Il film non solo mette in luce la diversità culturale dell’Egitto, ma fornisce anche una piattaforma per discutere di temi globali attraverso una lente locale. Questo approccio può aiutare a costruire ponti tra diverse culture e a promuovere una maggiore comprensione e inclusione.
“La storia della famiglia Daye” è un film che tocca il cuore del pubblico con la sua narrazione autentica e emotivamente carica, dimostrando la potenza del cinema nel raccontare storie universali attraverso dettagli culturali specifici. La visione di El Shenawy e del suo team creativo è un esempio lampante di come il cinema possa essere un veicolo di cambiamento e riflessione culturale, promuovendo dialoghi e comprensione a livello globale.