Un racconto intimo e professionale di Jeremy Renner al RSIFF di Jeddah
Tra carriera e vita personale
Jeremy Renner, noto per i suoi ruoli in “The Avengers,” “Hawkeye” e “Mayor of Kingstown,” ha offerto uno sguardo intimo alla sua carriera e vita personale durante un’intervista al Red Sea International Film Festival (RSIFF) a Jeddah, in Arabia Saudita. L’attore ha riflettuto sulla sua straordinaria carriera cinematografica, il suo recente incidente con la spartineve e il libro che sta scrivendo a riguardo.
L’incidente e la rinascita
Renner ha subito un terribile incidente lo scorso anno, che gli ha frantumato 38 ossa. “Sarò per sempre grato per tutto l’amore e il supporto ricevuto durante il mio recupero,” ha detto, scherzando, “Sono al 25% di titanio, quindi scusa Iron Man.”. La sua forza di volontà e determinazione gli hanno permesso di superare queste avversità, dimostrando un’enorme resilienza.
Una carriera straordinaria
Nonostante la sua esperienza cinematografica, Renner sottolinea di non guardare spesso i suoi film. Fa eccezione per il primo “Avengers” e metà di “Avengers: Endgame”. “Sul set, non vediamo mai le scene create con CGI, quindi è interessante vedere come si presentano una volta completate,” ha spiegato.
Legami sinceri nell’universo Marvel
Renner ha espresso quanto siano significativi per lui i legami creatisi durante le riprese di “Avengers”. Ha raccontato di come il cast originale (Robert Downey Jr., Chris Evans, Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo) sia diventato un gruppo di amici intimi. “Gli Avengers sono reali,” ha detto, rivelando che tutti i membri si sono fatti tatuaggi con il simbolo A6 in diverse parti del corpo.
Prossimi progetti cinematografici
Renner ha parlato del suo entusiasmo per il prossimo film “Knives Out 3,” guidato ancora una volta da Daniel Craig. Sul futuro dei premi, tra cui gli Oscar, ha detto che non sono una sua priorità. Ricorda le nomination per “The Hurt Locker” e “The Town,” sottolineando che per lui non è mai stato importante vincere, ma piuttosto vivere l’esperienza con la madre al suo fianco.
Il processo di selezione dei progetti
Interessante è il metodo di Renner per scegliere i suoi progetti. Il primo quesito che pone ai registi riguarda la reazione che desiderano dal pubblico alla fine del film. Se non ricevono risposta, non accetta il ruolo. Ha anche scherzato dicendo: “Non ho letto un copione in un decennio,” ma ha confidato di averne letto uno recentemente che potrebbe interessargli.
Collaborazioni e ispirazioni
Renner ha parlato delle sue collaborazioni con registi come Taylor Sheridan e Kathryn Bigelow. Ha descritto quest’ultima come una regista che “lascia fare,” creando un ambiente di grande fiducia. Ha ricordato anche il suo lavoro con Tom Cruise nei film di “Mission: Impossible,” definendolo “divertentissimo” e una “fiera spettacolare.”
Il debutto in Arabia Saudita
La sua visita in Arabia Saudita è stata la prima volta nel paese, sottolineando che il paese è “sull’orlo di un grande cambiamento” con la costruzione di molti cinema. Descrivendo la realizzazione di film come “una danza,” Renner ha riflettuto sull’importanza di armonizzare diversi elementi per evitare di inciampare nel processo creativo.
Gli inizi in recitazione
Ricordando il suo inizio, Renner ha parlato del sostegno di suo padre. “Mi ha incoraggiato a seguire i corsi necessari e a provare e fallire,” ha detto. Ha anche riflettuto su come l’audizione oggi, spesso fatta attraverso Zoom, possa rendere meno nervosi rispetto alle audizioni in presenza.
La passione per il lavoro
Nonostante il successo, Renner ha rievocato i tempi difficili, senza acqua corrente, elettricità e un budget alimentare limitato. “Valeva la pena,” ha affermato. Ha scherzato sul fatto che farebbe il suo lavoro anche gratis, ma vivendo in una società capitalista, ha bisogno di un assegno.
Renner è solo una delle numerose stelle presenti al RSIFF, tra cui Michelle Yeoh, Michael Douglas, Catherine Zeta-Jones, Viola Davis, Olivia Wilde, e molti altri.
Questo articolo mostra come Renner non sia solo un attore di talento, ma anche una persona resiliente e appassionata, il cui amore per il cinema e la vita è evidente in ogni parola e azione.