Una voce per l’hip-hop: La rivoluzione di Rhythm + Flow
Con il rilancio della seconda stagione, la serie di competizioni hip-hop su Netflix, Rhythm + Flow, è tornata in grande stile. Il celebre cantautore e produttore John Legend, insieme al suo partner di lunga data Mike Jackson, ha svelato dettagli interessanti su come lo show sia nato e abbia superato le difficoltà iniziali, tracciando un percorso unico nel panorama televisivo.
La nascita di Rhythm + Flow: da una visione a Netflix
John Legend: Siamo entrati nel progetto da subito, cercando reti interessate a un format così potente destinato a evidenziare artisti emergenti nel mondo dell’hip-hop. Alla fine, ci siamo resi conto che la vera essenza del programma richiedeva una piattaforma premium che rispettasse la verità raw e inalterata delle vite e dei testi dei partecipanti. Dopo vari tentativi, Netflix ci ha fornito quella libertà creativa necessaria.
Mike Jackson: Con la diffusione su Netflix, abbiamo eliminato i vincoli imposti dalle emittenti tradizionali, permettendo allo show di esprimere davvero la cultura hip-hop in modo autentico e globale. Ciò che vedete è reale, e Netflix consente di mantenere questo livello di autenticità che sarebbe difficile replicare altrove.
Un tributo al passato hip-hop di Legend
John Legend: Sebbene molti mi associno principalmente all’R&B, il mio legame iniziale con l’hip-hop è da attribuire alle collaborazioni con icone come Kanye West e Common. Rhythm + Flow offre uno spazio per raccontare storie originali attraverso la musica, qualcosa di unico rispetto agli altri show di competizione principalmente incentrati su cover.
Creazione e sviluppo della società di produzione Get Lifted
Dall’incontro iniziale tra Legend e Jackson, è scaturito un sodalizio che ha portato alla nascita di Get Lifted Film Co. Questa società mira a raccontare storie sincere e culturali.
John Legend: Ho conosciuto Mike quando era il mio manager musicale. Dopo vari tentativi nel settore, ci siamo accorti delle potenzialità nel produrre contenuti televisivi e cinematografici, sfruttando la mia notorietà crescente.
Mike Jackson: Ricordo le parole del produttore Jason Blum, che mi hanno spinto a riflettere su come creare opportunità nel settore anche senza esserne direttamente parte. Questa riflessione mi ha spinto a coinvolgere John nel progetto, rendendo Get Lifted una realtà per raccontare storie importanti.
Nome della società: omaggio a un album iconico
John Legend: Il nome Get Lifted è un tributo al mio album che ha segnato una svolta nella mia carriera. Volevamo elevare storie straordinarie di artisti e creatori, quindi “Get Lifted” era perfettamente appropriato.
Successo della prima stagione e continuità del format
La prima stagione di Rhythm + Flow ha visto la partecipazione di giudici come T.I., Cardi B e Chance the Rapper, con ospiti illustri tra cui Snoop Dogg, Nipsey Hussle e Eminem.
John Legend: Gli artisti ospiti vedevano in questi giovani la loro stessa storia di ascesa e sfide, ed erano entusiasti di partecipare. La diversa modalità dello show, che non offriva un contratto discografico ma un premio in denaro da utilizzare liberamente, ha dato ai partecipanti un’autonomia rara.
Inclusività e rappresentanza
Dalle sue origini, Rhythm + Flow ha messo in luce talenti femminili in modo naturale e rilevante.
John Legend: L’esclusione delle voci femminili sarebbe stata un errore, data la loro notevole presenza e capacità di narrazione nel panorama hip-hop.
Il futuro della serie e della cultura hip-hop
La seconda stagione di Rhythm + Flow promette di continuare a scoprire talenti autentici, offrendo un palco senza filtri alle nuove voci dell’hip-hop. Legend e Jackson, attraverso Get Lifted, continuano a impegnarsi per raccontare storie multiculturali e coinvolgenti, facendo della diversità e dell’autenticità una bandiera.
Scopri di più su Rhythm + Flow
Sperimentando nuovi stili narrativi e formati, Rhythm + Flow offre un’analisi profonda del mondo hip-hop, garantendo ai suoi spettatori uno sguardo autentico e inedito.“`html
La rinascita di un formato globale: il ritorno di Rhythm + Flow
Un viaggio interrotto e poi ripreso
Quando Rhythm + Flow ha debuttato con grande successo per la sua prima stagione, nessuno avrebbe potuto prevedere l’arrivo della pandemia di COVID-19, che ha fermato il mondo e anche le riprese dello show. Ma questa non è la fine della storia. Netflix, vedendo l’enorme impatto culturale dello show e la sua espansione in paesi come Francia, Brasile e Italia, ha deciso di riportarlo in vita.
Prospettive globali per la cultura hip-hop
John Legend intravede un futuro brillante per Rhythm + Flow. “Potrei vedere questo format fiorire in tanti paesi differenti,” afferma Legend. L’importanza della cultura hip-hop è in espansione globale e Legend si dice ottimista circa le possibilità di vedere eventuali edizioni nigeriane, sudafricane e britanniche dello show. “La cultura è lì e anche gli artisti, quindi questo format si presta ad essere tradotto in tutto il mondo.”
L’approccio alla seconda stagione
Nonostante l’assenza di concorrenti diretti, Rhythm + Flow rappresenta un unicum nel panorama televisivo. Netflix offre una piattaforma globale che permette allo show di essere sincero e realistico, una necessità per raccontare storie autentiche degli artisti.
Il successo della prima stagione e la sua influenza
Avere alle spalle una stagione di successo ha reso il casting più appetibile per gli artisti. Il esempio di D Smoke, che è stato nominato come Miglior Nuovo Artista ai Grammy dopo il suo debutto sullo show, è una testimonianza potente. Con l’influenza dei social media come TikTok, c’è una maggiore indipendenza nelle carriere musicali, perfetta per un genere dinamico come l’hip-hop.
Il peso dei giudici nella nuova edizione
Una delle grandi novità della seconda stagione è stata la combinazione dei giudici: Ludacris, Latto e DJ Khaled. Questi tre portano prospettive molto diverse, ma complementari. Ludacris, con decenni di esperienza, rappresenta la voce della saggezza. Latto, una giovane e fresca artista che ha vinto un programma di competizione rap, porta una prospettiva attuale e credibile. DJ Khaled, sia produttore che artista, incarna tutto ciò che sta succedendo attualmente nel genere.
La varietà di prospettive
Secondo Legend, è fondamentale avere un artista giovane tra i giudici, per evitare che il programma diventi una sorta di “senato degli anziani”. La presenza di prospettive contemporanee, come quelle di Latto, insieme a figure esperte, è ciò che rende il panel di giudici equilibrato e dinamico.
Controversie e decisioni
La seconda stagione ha visto il trionfo di DreTL su Jay Taj, una decisione che ha scatenato dibattiti, come in puro stile hip-hop. L’arte è soggettiva, e queste discussioni fanno parte del cuore della cultura. I giudici fanno le loro scelte in modo indipendente, senza interferenze di produttori; le loro decisioni sono ponderate non solo sulla base delle abilità tecniche, ma anche del potenziale di successo commerciale degli artisti.
Il caso di Dono e la durezza delle competizioni
Una delle controversie più accese è stata la sconfitta di Detroit Diamond’s Dono contro LG e JAXS, con molti spettatori che pensavano che Dono fosse un artista più forte. Tuttavia, come spiega Mike Jackson, la competizione è dura e non sempre vince il più talentuoso del gruppo. Parte della grandezza sta nel sapersi presentare e performare al meglio in ogni occasione.
Oltre la competizione
John Legend sottolinea che non vincere il programma non significa fallire. Plurimi concorrenti della prima stagione, come Rae Khalil, hanno comunque avuto carriere di successo, dimostrando che la vera vittoria sta nel saper usare l’esposizione televisiva come trampolino per una carriera duratura.
Se desideri saperne di più sui protagonisti di Rhythm + Flow, puoi trovare il trailer e ulteriori dettagli su Rhythm + Flow.
L'industria dello spettacolo è nota per le sue sfide uniche e imprevedibili, e il podcast "Why Not Me?" offre una prospettiva intima e realistico su come alcune celebrità siano riuscite a superare tali ostacoli. Condotto da Mike Jackson, residente ad Austin, Texas, il podcast riunisce professionisti affermati del settore per condividere le loro storie uniche e ispirare la nuova generazione di talenti.
L'origine del podcast e il suo scopo
Un'idea nata dalla comunità
L'idea di creare il podcast è nata dai numerosi incontri e conferenze a cui Jackson ha partecipato. Durante questi eventi, molti partecipanti gli chiedevano informazioni sulla sua carriera e sulle sfide che ha dovuto affrontare. Jackson ha quindi deciso di portare tali conversazioni su un palco più ampio, prima durante il South by Southwest e poi in un formato di podcast.
> “Volevo creare un'opportunità di dialogo per le persone di colore, mostrando non solo il successo che vediamo oggi, ma anche il percorso e le difficoltà che hanno portato a esso,” spiega Jackson.
Un palco per storie ispiratrici
Il podcast ha ospitato numerosi ospiti di rilievo, tra cui Yara Shahidi, Leslie Odom Jr., John Legend e molti altri. Ogni episodio esplora il viaggio personale di ogni ospite, rendendo evidente che dietro ogni successo c'è una storia di perseveranza e resilienza.
Lezione di esperienza e competenza
Tecniche cinematografiche e narrative
Per chi è appassionato di cinema o serie TV, il podcast offre approfondimenti tecnici sul settore. Ad esempio, le conversazioni non si limitano a discutere dei successi, ma analizzano anche settori specifici come la cinematografia, la sceneggiatura e la regia. Ognuno degli ospiti condivide dettagli su come le loro esperienze personali abbiano influenzato il loro approccio professionale, offrendo così una risorsa educativa inestimabile.
Tendenze del settore
I partecipanti al podcast discutono anche delle tendenze attuali nell'industria dell'intrattenimento. Ad esempio, come la pandemia ha influenzato la produzione e la distribuzione di contenuti, e quali tecnologie emergenti stanno rivoluzionando il settore. Essere al passo con queste tendenze è fondamentale per chiunque aspiri a lavorare nel cinema, nella televisione o nella musica.
Un'opportunità di crescita professionale
Un piano per il futuro
John Legend, uno degli ospiti più illustri del podcast, insiste sull'importanza di imparare dal percorso di altri per realizzare i propri sogni. Descrive il podcast come non solo una serie di interviste, ma una vera e propria scuola di formazione per chi ambisce a farsi strada nello spettacolo.
> “È utile ascoltare di come le persone hanno affrontato momenti difficili e con quali strategie hanno superato le avversità," afferma Legend.
Episodi evergreen
Uno degli aspetti più interessanti del podcast è che gli episodi sono progettati per essere sempre rilevanti. Non sono legati a eventi specifici e possono essere ascoltati in qualsiasi momento, rendendoli una risorsa continua per chiunque voglia apprendere da questi racconti di vita.
Accessibilità e distribuzione
Disponibilità su piattaforme multiple
Il podcast "Why Not Me?" è disponibile su diverse piattaforme di streaming, permettendo agli ascoltatori di accedere facilmente ai contenuti. Ciò facilita la diffusione delle storie e dei consigli offerti dagli ospiti, rendendo le lezioni apprese più accessibili a un pubblico ampio.
Un viaggio di ispirazione e apprendimento
Ogni episodio di "Why Not Me?" offre una nuova occasione per comprendere meglio il mondo dello spettacolo attraverso gli occhi di chi l'ha vissuto in prima persona. Le storie condivise sono un mix di successi, fallimenti, lezioni apprese e momenti di svolta, che rendono il podcast non solo un ascolto interessante, ma anche un'importante fonte di ispirazione.
Per chiunque sia interessato a immergersi in queste conversazioni profonde e significative, gli episodi del podcast "Why Not Me?" sono disponibili su tutte le principali piattaforme di streaming e rappresentano un tesoro di saggezza e conoscenza nel mondo dell'intrattenimento.