Justin Baldoni e l’agenzia WME: un capitolo chiuso
Abbandono dopo le accuse di molestie
Justin Baldoni, noto regista e attore di “It Ends with Us“, è stato recentemente abbandonato dalla sua agenzia WME. La decisione, presa sabato, arriva dopo che Blake Lively ha presentato una denuncia per molestie sessuali e ritorsioni contro di lui la notte precedente.
Le accuse di Blake Lively
L’agenzia ha preso una decisione rapida in risposta alla serietà delle accuse mosse da Lively, che afferma di aver subito “gravi danni emotivi” da parte di Baldoni. Secondo le sue affermazioni, Baldoni avrebbe lanciato una campagna di diffamazione contro di lei dopo l’uscita del film “It Ends with Us”. Per maggiori dettagli sul film, si può consultare qui.
Dettagli dell’incontro del gennaio 2024
La denuncia specifica un incontro tenutosi nel gennaio 2024, in cui Lively e Baldoni si sarebbero confrontati sul suo ritorno sul set dopo la fine degli scioperi del WGA e SAG-AFTRA. Presenti all’incontro vi era anche Ryan Reynolds, marito di Lively. Durante questo incontro, Baldoni avrebbe fatto commenti inappropriati riguardo al peso di Lively e le sue opinioni religiose, oltre a discutere esplicitamente della propria vita sessuale.
Allegazioni di manipolazione sociale
Lively ha inoltre affermato che, dopo aver chiesto a Baldoni di non aggiungere ulteriori scene di sesso rispetto a quelle già approvate dalla Sony Pictures, Baldoni avrebbe iniziato una “campagna di manipolazione sociale” per distruggere la sua reputazione. Baldoni, secondo quanto riferito, avrebbe pianificato di screditarla con l’aiuto del CEO di Wayfarer Studios, Jamey Heath.
Reazioni e commenti legali
L’avvocato di Baldoni, Bryan Freedman, ha definito le accuse “vergognose” e “categoricamente false.” Ha inoltre sottolineato come Wayfarer Studios abbia assunto un gestore di crisi per monitorare e rispondere alle minacce di Lively, la quale avrebbe minacciato di non presentarsi sul set o di non promuovere il film se le sue richieste non fossero state soddisfatte.
Un ambiente di lavoro complesso
La denuncia include anche affermazioni secondo cui Heath e Baldoni avrebbero discusso le loro passate dipendenze da pornografia e sarebbero entrati senza preavviso nella roulotte trucco di Lively mentre allattava il suo neonato. Questo contesto contribuisce a dipingere un quadro scomodo e probatorio dell’ambiente di lavoro.
Considerazioni sulla reputazione
Secondo Freedman, tutte queste accuse sarebbero tentativi disperati di Lively di “aggiustare” la sua reputazione negativa, derivante dalle sue stesse dichiarazioni e azioni durante la promozione del film. La dichiarazione di Freedman insiste che le accuse siano del tutto infondate e formulate con l’intenzione di ferire pubblicamente Baldoni.
Gestione delle crisi e strategia mediatica
In termini di gestione delle crisi, Wayfarer Studios ha affermato di aver assunto un professionista in rappresentanza per prepararsi a possibili scenari negativi, nonostante ciò non siano mai state prese misure proattive contro Lively. La gestione delle comunicazioni si è limitata a rispondere alle richieste dei media per garantire una copertura equilibrata e basata sui fatti.
Freedman conclude affermando che le comunicazioni interne erano parte di una normale prassi operativa nelle relazioni pubbliche, e non vi è stata alcuna azione proattiva contro Lively. Tutto ciò punta a un ambiente di lavoro già teso e complesso che ora appare ancora più critico in seguito alle controversie legali.
Implicazioni future
Le ripercussioni di questa vicenda potrebbero avere un impatto duraturo sia per Baldoni che per Lively. Mentre le indagini proseguono, la comunità dell’intrattenimento osserva attentamente l’evoluzione di questa difficile situazione.
Questo caso evidenzia l’importanza di creare un ambiente di lavoro rispettoso e ben regolamentato, un tema sempre più cruciale nell’industria cinematografica attuale.