Kieran Culkin racconta la sua prima esperienza da attore: insulti sul set
Un debutto traumatico per l’attore di Succession
Kieran Culkin, famoso per il suo ruolo nella serie Succession, ha recentemente rivelato un episodio traumatico della sua infanzia durante un’intervista al podcast Smartless, condotto da Jason Bateman, Sean Hayes e Will Arnett. Durante l’episodio del 23 dicembre, Arnett ha chiesto a Culkin quale fosse stata la sua prima esperienza professionale nel mondo della recitazione.
Un set poco piacevole all’età di 6 anni
Culkin ha condiviso che il suo primo lavoro professionale è stato in una pubblicità all’età di sei anni, un’esperienza che non è stata affatto piacevole. Anche se l’attore non ricorda esattamente il prodotto pubblicizzato, ha spiegato che l’annuncio aveva a che fare con le difficoltà di apprendimento.
Un’esperienza scioccante
“Il concetto era che dovevo stare davanti a una lavagna con un gessetto in mano, incapace di risolvere un problema semplice, mentre i bambini in classe mi insultavano chiamandomi ‘stupido’ e ‘idiota’”, ha detto l’attore.
Culkin ha descritto un ricordo molto vivido del regista che, dopo aver dato l’azione, iniziava lui stesso a insultarlo con parole come “dummy” (idiota) e “stupid” (stupido).
“Anche allora mi sono chiesto, ‘Capisci che ho sei anni? Non sono un attore metodista! Cosa c’è di sbagliato in te?'”, ha ricordato con un umorismo amaro.
Una carriera iniziata senza scelta
Nel giugno dello stesso anno, durante una conversazione con il suo co-protagonista Jesse Eisenberg al Tribeca Festival, Culkin ha ammesso di non aver mai scelto veramente la carriera di attore. Ha ricordato un dialogo rivelatore avuto con la sua manager Emily Gerson Saines quando aveva circa 20 anni.
“Emily ha detto qualcosa riguardo alla mia carriera, e io mi sono reso conto di avere una carriera. Ero solo un bambino di sei anni che faceva questo, senza mai scegliere di farlo per conto mio. Ho avuto una sorta di crisi a 19, 20 anni, che penso sia abbastanza normale”, ha confidato.
La svolta con Succession
Solo durante la prima stagione di Succession, Culkin ha capito di voler realmente dedicarsi alla recitazione. Parlando con sua moglie dopo una giornata di riprese, ha dichiarato:
“Ho detto, ‘Penso di sapere cosa voglio fare nella vita. Voglio essere un attore’. Lo facevo già da 31 anni a quel punto, ma ho passato un paio di decenni a cercare di capire cos’altro potevo fare, e alla fine mi sono reso conto che stavo già facendo quello che volevo.”
Analisi tecnica: il talento di Kieran Culkin in Succession
La performance di Culkin in Succession ha ricevuto unanimi elogi dalla critica, evidenziando la sua abilità nel dare profondità e complessità al personaggio di Roman Roy. Analizzando tecnicamente la sua recitazione, si notano l’uso sapiente dei tempi comici e un’interpretazione che bilancia i momenti di vulnerabilità con quelli di spavalderia.
Il successo di Succession e l’interpretazione di Culkin possono essere analizzati anche alla luce delle tendenze attuali nel settore televisivo. Gli spettatori oggi cercano storie e personaggi complessi, capaci di riflettere le sfaccettature della vita reale. In questo contesto, la performance di Culkin si distingue per la sua autenticità e per la capacità di far emergere le contraddizioni interne del suo personaggio.
Riflessioni professionali
Il percorso di Kieran Culkin nel mondo della recitazione offre uno spunto di riflessione su come gli attori giovanissimi possano gestire la pressione del settore e trovare, col tempo, la loro vera passione. Pur avendo iniziato la sua carriera senza una vera scelta, Culkin ha dimostrato una notevole resilienza e capacità di adattamento, riuscendo a trovare il suo posto nell’industria dello spettacolo.
L’importanza di un supporto professionale adeguato e la capacità di riflettere criticamente sulla propria carriera emergono come temi chiave nella sua storia. Questo può servire da lezione non solo per giovani attori, ma anche per chiunque cerchi di navigare in un percorso professionale incerto.
Affidabilità delle informazioni
Le esperienze condivise da Culkin, benché scioccanti, mettono in luce le difficoltà e le pressioni che possono accompagnare una carriera iniziata nell’infanzia. Sono testimonianze che risuonano con molti altri casi noti di attori bambini che hanno affrontato situazioni simili. Presentando queste storie con onestà, Culkin offre un prezioso contributo alla comprensione delle dinamiche interne del mondo della recitazione giovanile.
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