# Can gli animali recitare? Una riflessione su "Dog on Trial"
Chiunque con un briciolo di buonsenso direbbe di no: i nostri amici a quattro zampe non possono leggere un copione o costruire un personaggio. Se riescono a trasmettere carisma sullo schermo, ciò dipende semplicemente dall'obbedienza ai comandi e dall'abilità dell'editor. Tuttavia, alcuni potrebbero sostenere che questi aspetti sono veri anche per alcuni attori umani; Hitchcock, con la sua famigerata battuta "gli attori sono bestiame", suggeriva proprio questo. Indipendentemente dalla tua opinione, è difficile guardare Kodi, la stella canina di "Dog on Trial", senza avvertire una sorta di genuina performance in atto.
La trama: un processo per un cane
In "Dog on Trial", Kodi interpreta il ruolo di Cosmos, un bastardino raggrinzito e affamato, che si trova al centro di un processo dopo aver morso e ferito tre donne. Avril, una gentile e stressata avvocatessa svizzera interpretata da Laetitia Dosch, riesce a far valere in tribunale che Cosmos, in quanto essere autonomo, dovrebbe essere giudicato indipendentemente. Ed è così che "Dog on Trial" procede, trasformandosi rapidamente in una commedia satirica ricca di humor ma con una forte vena di critica sociale.
La performance canina: più che semplici comandi
Kodi è chiamato a saltare, tremare e persino (in qualche modo) cantare, con un'espressività che spazia dall'aggressività sfrenata alla malinconia rassegnata. Il suo ruolo in questo debutto registico di Dosch è senza dubbio il più affascinante. In molti film, ciò potrebbe sembrare un'osservazione secondaria; ma qui, in un'allegoria sui diritti degli animali mascherata da farsa gridata, è chiaro che l'intenzione è di fare spiccare il giorno del nostro cane.
L'approccio stilistico di Dosch
Dosch, attrice franco-svizzera che si è imposta con "Jeune Femme" nel 2017, gioca il ruolo principale come Avril, avvocatessa con la passione per i casi senza speranza. La sceneggiatura, co-scritta con Anne-Sophie Bailly, si appoggia fortemente sull'assurdità della premessa, mirando a una satira adulta mordace. Il caso di Cosmos diventa rapidamente un fenomeno nazionale, con manifestazioni pubbliche rumorose e opinioni di cosiddetti esperti sulla moralità e l'anima del comune meticcio.
!Dog on Trial
Riflettendo sulla giustizia animale
Il ritmo frenetico e l'approccio esuberante di Dosch, che include animazioni e stili finti documentaristici, mantiene il ritmo elevato, mentre c'è spazio anche per riflessioni filosofiche sull'etica e il comportamento animale. Tuttavia, l'approccio brash e occupato del film può limitare il suo impatto. La sceneggiatura è carica di storie per un'opera così snella, con sottotrame che competono per il tempo sullo schermo.
Relazioni e dinamiche influenti
Un aspetto rilevante è la crescente affezione di Avril per Marc, il gestore di Cosmos interpretato da Jean-Pascal Zadi, e la progressiva ammorbidimento dell'animale sotto le sue cure. Questa evoluzione sarà sicuramente apprezzata dai cinofili, mentre il passaggio ai toni realistici del sistema legale svizzero potrebbe sorprendere molti spettatori.
Una narrazione dalla prospettiva animale
Per quanto possa sembrare un misfit nel panorama legale francofono recente, "Dog on Trial" si configura come un procedimento legale, interessato a come si determina la giustizia e per chi. Dosch, dietro la macchina da presa, non ha sempre il controllo assoluto sulle idee ribelli del suo film, ma questo approccio indomito si adatta bene alla narrazione. Il film si schiera con gli animali, abbaiando e graffiando per far valere il suo punto di vista, e mette generosamente in luce il suo eroe peloso per portarlo a casa.