Alla scoperta di “The wrestler”: un film che indaga la mascolinità rurale
Un’introduzione alla trama di “The wrestler”
In Bangladesh, lo sport del boli khela, noto anche come il gioco dei lottatori, è una pratica meticolosa e metodica che il regista Iqbal H. Chowdhury riproduce fedelmente nel suo lungometraggio d’esordio, “The Wrestler”. Il film oscilla tra l’osservazione e l’ambiguità, sembrando progettato per affascinare e frustrate in egual misura. La pellicola esplora i confini della mascolinità in un contesto rurale e costiero senza definirli completamente.
Il cuore della storia: la sfida interiore ed esteriore di Moju
Il protagonista centrale è Moju, interpretato magistralmente da Nasir Uddin Khan. Moju è un anziano pescatore e allenatore di lottatori, la cui frustrazione per la mancanza di recenti successi di pesca lo porta a sfidare il campione locale, Dofor (AKM Itmam). Tuttavia, questo dramma economico rappresenta solo una delle varie possibilità che spingono Moju verso l’autodistruzione: la sua situazione emotiva all’inizio del film suggerisce che sia già molto avanti su questa traiettoria.
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Analisi tecnica del film
Il cinema di Iqbal H. Chowdhury utilizza tecniche di ripresa lente e meditativi che conferiscono al film un’atmosfera di inquietante silenzio. I tempi lunghi e i fotogrammi considerati, in cui apparentemente ”nulla accade”, sono in realtà carichi di significato. Le scene sono spesso caratterizzate da una paradossale ironia, data la violenza insita nell’hobby dei lottatori, e fanno sembrare la vasta ambientazione costiera uno spazio liminale permeato da onde gentili, supportato da note sparse e fantastiche del compositore Ranadas Badsha.
Simbolismo e i temi della mascolinità
L’analisi della mascolinità in “The Wrestler” si riflette non solo nel personaggio di Moju, ma anche nella dinamica tra suo figlio, Shafu (Angel Noor), e la moglie Rashu (Priyam Archi). Il rapporto tra Shafu e Rashu evidenzia i temi del film in maniera precisa. La prima volta che vediamo Shafu è davanti a uno specchio mentre si applica l’eyeliner, un gesto che genera la disapprovazione di Moju. Ogni volta che torna a casa di notte, ignora le avance esitanti di Rashu e si addormenta su una stuoia, racchiudendosi in una zanzariera. Questo gesto simboleggia una prigione auto-imposta e riflette eloquentemente il rifiuto delle aspettative maschili.
Il simbolismo della zanzariera come prigione auto-imposta si ripercuote nel resto del film, specialmente nei suoi momenti più tranquilli. Molto del film è composto di una quiete inquietante, di riprese lunghe e ponderate. Queste sono le scene in cui “nulla accade”, eppure tanto avviene sotto la superficie.
Gli elementi surreali e le motivazioni oscure
Man mano che le conseguenze della sfida di Moju diventano il fulcro del film, questo si immerge in nozioni surrealiste. Da un lato, ciò rende più opache le motivazioni sottostanti dei personaggi. Dall’altro, ogni azione, inattività e reazione rimangono stranamente familiari, facendo sembrare l’approccio contenuto di Chowdhury quello giusto.
Il raro uso di primi piani e fioriture formali (come l’azione in super-slow-motion) colpisce come un fulmine nel processo, ma per la maggior parte, la telecamera di Chowdhury mantiene una certa distanza, scrutando i suoi personaggi per analizzare la forma maschile mentre tenta di svelare la funzione maschile.
La profondità nella silhouette culturale di Bangladesh
“The Wrestler” offre uno sguardo profondo e contemplativo sulla cultura rurale del Bangladesh e sulle sue complessità. Attraverso la narrazione visiva, il film riesce a catturare l’essenza delle lotte personali e sociali che influenzano le vite dei suoi personaggi, stabilendo un legame tra il pubblico e la cultura meno conosciuta di questa regione.
Conclusioni sulla visione di Iqbal Chowdhury
Iqbal H. Chowdhury riesce a realizzare una scrupolosa e lenta dramma sull’ossessione, che, pur rimanendo opaca, risulta completamente tragica. La sua rappresentazione dei personaggi e delle loro motivazioni oscure ma terribilmente familiari, unita a una fotografia intricata e una colonna sonora evocativa, rende “The Wrestler” un’opera d’arte che merita di essere analizzata e discussa ampiamente.