Un viaggio musicale: La trasformazione di Bob Dylan in “A Complete Unknown”
In uno dei molti momenti incandescenti e finemente stratificati che compongono “A Complete Unknown”, il film di James Mangold che esplora gli anni formativi di Bob Dylan, assistiamo a una scena al Newport Folk Festival del 1964. Dylan (Timothée Chalamet) e Joan Baez (Monica Barbaro) si esibiscono in un duetto della canzone di Dylan “It Ain’t Me Babe”. Le loro voci si fondono in modo così puro da sembrare illuminate dal sole. Mangold lascia che la canzone si sviluppi in tutta la sua interezza, facendola diventare il cuore pulsante della narrazione del film.
La dinamica tra Dylan e Baez
Questo numero musicale sembra un sogno scintillante, carico di dramma sotterraneo. Baez, a quel punto, è stanca di Dylan e del suo carattere altalenante e egocentrico. Joan, famosa e autorevole anche con la sua voce tremante, non accetta più di essere trattata come una semplice appendice di Dylan. Il brano che cantano esprime i loro sentimenti reciproci con una passione tale da farlo sembrare una romantica dichiarazione.
Il linguaggio musicale di “A Complete Unknown”
“A Complete Unknown” è un dramma di naturalezza ruvida, con una trama che non si sviluppa tanto quanto avanza con il suo leggendario eroe, il cantautore bohemien dai capelli ricci e gli occhiali da sole. Tuttavia, il film assume l’effetto di un musical. La struttura episodica della pellicola, con i suoi numerosi brani, è ciò che la rende profondamente legata a Dylan e alla sua musica. Ogni nuova canzone rappresenta un episodio drammatico, come quando Dylan esegue “Masters of War” al Gaslight Café subito dopo la Crisi dei missili di Cuba o canta “The Times They Are A-Changin'” a Newport, guidando il pubblico in un coro che sembra conoscere da sempre.
Interpretazione magistrale di Chalamet
Dylan, interpretato da Chalamet con una voce roca e un silenzio arguto, passa da appartamenti bohemien stretti a studi di registrazione, da palchi di concerti a feste eleganti, ritornando sempre alla squallida ma vivace Greenwich Village. Scivola dentro e fuori dalle relazioni, ma la musica rimane il suo vero amore. Le canzoni che compone, spesso nelle ore piccole, definiscono e consumano la sua identità. “A Complete Unknown” esplora il potere originario di ciò che Dylan ha creato durante questo periodo, con Chalamet che personifica perfettamente l’artista ossessivo.
L’inizio del mito
Incontriamo Dylan nel 1961, quando è un diciannovenne che fa l’autostop dal Minnesota. Viene lasciato a New York City in una fredda giornata invernale, con cappello, cappotto, sciarpa, zaino e la sua inseparabile chitarra. La sua prima tappa è l’ospedale in New Jersey dove Woody Guthrie (Scoot McNairy) è ricoverato. Ascoltando il giovane Dylan eseguire “Song to Woody” si avverte una magia: Chalamet diventa Dylan nell’essenza.
L’evoluzione musicale e personale
La sceneggiatura di Mangold e Jay Cocks è meticolosamente progettata per coprire tutti i momenti chiave della vita di Dylan: dalla sua capacità di affascinare il pubblico del Village all’inizio degli anni ’60, al suo legame complesso con Baez, fino al contratto con il manager Albert Grossman (Dan Fogler) e l’amicizia con Johnny Cash (Boyd Holbrook). Dylan, pur immerso nella musica folk, non è un purista. Vede l’evoluzione musicale come una necessità, anticipando il cambiamento nella cultura pop che Pete Seeger (Edward Norton) non riesce a comprendere appieno.
Verso l’elettrico e oltre
Il motivo per cui Dylan passa alla musica elettrica è al centro del film. Con questo passaggio, compone alcuni dei brani rock più propulsivi e sublimi mai registrati, come “Subterranean Homesick Blues” e “Like a Rolling Stone”. “A Complete Unknown” cattura il costo personale di questa trasformazione, mostrando come Dylan abbia dovuto affrontare e vincere le forze cosmiche dell’incertezza per trasformare il suo dubbio in fede.
La resilienza nell’arte
La musica di Dylan ha sempre rappresentato la luce che illumina l’oscurità. Guardando “A Complete Unknown”, il suo viaggio verso la luce diventa anche il nostro.