Richard Perry: il maestro della produzione discografica
Richard Perry, acclamato produttore discografico conosciuto per la sua capacità di combinare suoni classici e contemporanei, ci ha lasciato all’età di 82 anni. Perry, insignito del Grammy Trustees Award nel 2015, è morto in un ospedale di Los Angeles dopo un arresto cardiaco.
Una carriera brillante e versatile
Un produttore per tutti i generi
Perry, che in gioventù era stato un batterista, oboista e cantante doo-wop, ha dimostrato una straordinaria versatilità musicale. È uno dei pochi produttori ad aver raggiunto la vetta delle classifiche pop, R&B, dance e country. Da “Without You” di Harry Nilsson a “I’m So Excited” delle Pointer Sisters, fino a “To All the Girls I’ve Loved Before” di Willie Nelson e Julio Iglesias, Perry ha sempre saputo adattarsi a una vasta gamma di stili musicali.
“Richard aveva un talento innato nel trovare la canzone giusta per l’artista giusto,” ha scritto Barbra Streisand nella sua autobiografia del 2023.
Un professionista amato dagli artisti
Perry era conosciuto come “il produttore dei musicisti,” trattando gli artisti come pari e non come semplici veicoli per i suoi gusti personali. Che fosse Barbra Streisand ad aggiornare il suo suono, Rod Stewart a cercare un ritorno al passato o Fats Domino a rinvigorire la sua carriera, gli artisti si rivolgevano a lui con fiducia.
Gli incontri dei Beatles
Un quasi-ritorno dei Beatles
Negli anni ’70, Perry ha contribuito a facilitare un quasi-ritorno dei Beatles. Ha lavorato con Ringo Starr nel suo primo album solista “Sentimental Journey,” e il loro rapporto si è consolidato con “Ringo” del 1973. Questo album, che ha visto la partecipazione di nomi illustri come Harry Nilsson, Billy Preston e tutti i membri di The Band, ha venduto oltre un milione di copie.
“I’m the Greatest”: un momento storico
La traccia più memorabile dell’album “Ringo” è stata “I’m the Greatest,” una canzone scritta da John Lennon. Durante la registrazione, la presenza di Starr, Lennon e George Harrison ha creato un’atmosfera elettrizzante. Anche Paul McCartney ha contribuito all’album, scrivendo e arrangiando la ballata “Six O’Clock”.
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Successi dopo i ’70
La lunga collaborazione con Rod Stewart
Negli anni 2000, Perry ha trovato un grande successo producendo “The Great American Songbook” di Rod Stewart. Questo progetto, nato durante un periodo di difficoltà personali per Stewart, è diventato uno dei suoi progetti più venduti. La serie ha permesso a Stewart di esplorare standard classici, portando nuova energia alla sua carriera.
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Oltre i confini del pop
Oltre al pop, Perry ha prodotto successi per vari artisti, tra cui “Neutron Dance” delle Pointer Sisters e “Rhythm of the Night” di DeBarge. Ha collaborato anche con leggende come Ray Charles e Art Garfunkel, dimostrando la sua capacità di arricchire ogni progetto a cui partecipava.
Le radici musicali di Richard Perry
Un’infanzia immersa nella musica
Perry è nato a New York City in una famiglia musicalmente attiva. I suoi genitori, Mark e Sylvia Perry, erano co-fondatori della Peripole Music, un’azienda pionieristica nella produzione di strumenti per giovani. Con il supporto della sua famiglia, Perry ha imparato a suonare diversi strumenti e ha formato un gruppo doo-wop, gli Escorts.
Una scelta di vita trasformativa
Dopo aver studiato musica e teatro alla University of Michigan, Perry ha inizialmente sognato una carriera come attore di Broadway. Tuttavia, una decisione “che ha cambiato la vita” negli anni ’60 lo ha portato a fondare una società di produzione con Gary Katz. Questo sodalizio ha segnato l’inizio di una carriera straordinaria nella produzione musicale.
“Mi è piaciuto Richard dal primo momento in cui ci siamo incontrati,” ha ricordato Barbra Streisand. “È stato alto e magro, con una chioma scura e riccia e un grande sorriso. Al nostro primo incontro, è arrivato carico di canzoni e le abbiamo ascoltate insieme. Qualsiasi esitazione che potevo aver provato riguardo alla nostra collaborazione è subito svanita.”
Un’eredità duratura
Richard Perry lascia un’eredità indelebile nel mondo della musica. La sua capacità di adattarsi a diversi generi, il suo rispetto per gli artisti e la sua infinita passione per la musica hanno reso il mondo un posto migliore. E mentre il mondo è un po’ meno dolce senza di lui, il suo impatto si avvertirà per molti anni a venire.