Un produttore leggendario: la carriera di Richard Perry
Una vita dedicata alla musica
Richard Perry, celebre produttore discografico noto per il suo talento nel combinare classici e sonorità contemporanee, ci ha lasciati all’età di 82 anni. Perry è scomparso presso un ospedale di Los Angeles dopo un arresto cardiaco. La sua carriera è stata caratterizzata da una vasta gamma di successi, tra cui spiccano “You’re So Vain” di Carly Simon, la serie “The Great American Songbook” di Rod Stewart e un album di Ringo Starr che ha riunito tutti e quattro i Beatles.
Un inizio eclettico e promettente
Perry, che in gioventù è stato batterista, oboista e cantante di doo-wop, si è affermato come un produttore capace di muoversi tra vari generi musicali. È stato uno dei pochi a ottenere hit numero uno nelle classifiche pop, R&B, dance e country. Tra i suoi lavori più noti si trovano “Without You” di Harry Nilsson, “I’m So Excited” delle Pointer Sisters e la collaborazione tra Willie Nelson e Julio Iglesias, “To All the Girls I’ve Loved Before”.
Un’anima da “musicista tra i musicisti”
Perry era apprezzato per il suo approccio umile e collaborativo con gli artisti. Trattava i cantanti come suoi pari, anziché come mezzi per esprimere i propri gusti. Questa filosofia lo ha reso la scelta ideale per artisti che desideravano aggiornare il loro sound (Barbra Streisand), rivivere i tempi d’oro (Rod Stewart), rilanciare la carriera (Fats Domino) o dare vita a nuovi talenti (Leo Sayer).
Il segreto del successo: trovare la canzone giusta
Uno dei segreti di Perry era la sua abilità nel trovare la canzone perfetta per ogni artista. Barbra Streisand ha sottolineato nel suo libro di memorie che “Richard aveva un talento nel combinare la canzone giusta con l’artista giusto”. Questo talento si rispecchia nel successo di canzoni come “You’re So Vain”, che iniziava con le celebri linee di basso di Klaus Voormann e vedeva la partecipazione di Mick Jagger ai cori.
Un backstage da sogno
L’incredibile vita sociale di Perry lo ha portato dietro le quinte dei concerti di artisti come Little Richard e Chuck Berry negli anni ’50, e al celebre Monterey Pop Festival del 1967 durante la performance di Otis Redding. Inoltre, ha partecipato alle sessioni di registrazione dell’album Let It Bleed dei Rolling Stones. La sua casa a West Hollywood era un punto di ritrovo per personalità come Paul McCartney, Mick Jagger ed Elizabeth Taylor.
Una quasi reunion dei Beatles
Negli anni ’70, Perry ha facilitato una quasi reunion dei Beatles, producendo una traccia per il primo album solista di Ringo Starr, Sentimental Journey. L’album Ringo del 1973, che include contributi di Harry Nilsson, Billy Preston e Steve Cropper, ha raggiunto il secondo posto nella classifica di Billboard e venduto oltre un milione di copie. La canzone Photograph, co-scritta da Starr e George Harrison, è solo uno dei tanti successi di quell’album.
Una delle tracce più memorabili di Ringo è stata I’m the Greatest, scritta da John Lennon e registrata con la partecipazione di Lennon, Starr e Harrison, oltre all’amico di lunga data dei Beatles, Klaus Voormann.
Successi post-1970
La carriera di Perry non si è fermata ai successi degli anni ’70. Ha continuato a produrre hit come “Neutron Dance” delle Pointer Sisters e “Rhythm of the Night” dei DeBarge. Il suo più grande successo degli ultimi anni è stato con la serie di album The Great American Songbook di Rod Stewart, venduti a milioni di copie. La collaborazione con Stewart è nata durante un momento di crisi personale del cantante, che ha trovato nell’esecuzione di standard un modo per rilanciare la propria carriera.
Radici musicali
Nato a New York, Perry cresce in una famiglia profondamente legata alla musica. I suoi genitori hanno co-fondato la Peripole Music, una pionieristica azienda di strumenti musicali per giovani. Con il sostegno della famiglia, Perry ha imparato a suonare la batteria e l’oboe e ha formato un gruppo di doo-wop chiamato The Escorts.
Collaborazioni d’eccezione
Perry ha debuttato nell’industria musicale lavorando all’album Safe As Milk di Captain Beefheart e al primo disco di Tiny Tim. Tra gli altri album di successo da lui prodotti c’è Ella di Ella Fitzgerald, dove la cantante jazz reinterpreta canzoni di Beatles, Smokey Robinson e Randy Newman. Negli anni ’70 ha anche prodotto l’album Stoney End di Barbra Streisand, un lavoro che ha segnato una svolta per la cantante verso il pop e il rock.
In un’intervista, Streisand ha ricordato il suo primo incontro con Perry: “Lo trovai subito simpatico. Aveva un grande sorriso e un cuore altrettanto grande. Mi portò una valanga di canzoni, e ascoltandole insieme, ogni dubbio che avessi sulla nostra collaborazione svanì”.
Lascia un’eredità musicale
Richard Perry lascia un’eredità musicale straordinaria, fatta di collaborazioni memorabili e tracce che hanno segnato la storia della musica. La sua capacità di estrarre il meglio dagli artisti e di combinare suoni diversi lo rende una figura indimenticabile nel panorama della produzione musicale.