L’importanza dell’unità 6888th: il racconto di Tyler Perry
Tyler Perry ha dedicato gran parte della sua carriera a dare voce alle donne di colore, sia sul palco che sullo schermo. Con “The Six Triple Eight”, il regista trova una storia perfettamente adatta ai suoi interessi e capacità: la cronaca di un gruppo di 855 donne di colore che fecero storia durante la Seconda Guerra Mondiale, diventando la prima unità di tale genere a servire oltreoceano.
Un’unità storica sotto il comando di Maj. Charity Adams
The Six Triple Eight racconta la storia del 6888th Central Postal Directory Battalion, guidato da Maj. Charity Adams, interpretata magistralmente da Kerry Washington. Queste coraggiose donne dovettero affrontare discriminazioni sia in patria che all’estero, oltre alla minaccia di attacchi tedeschi una volta dispiegate. Come membri del Women’s Army Corps, il compito di queste donne non era di sparare al nemico, ma di smistare una montagna di corrispondenza che collegava i soldati americani in Europa con le loro famiglie a casa.
“Grazie a un team di donne nere, le truppe bianche ricevettero finalmente la loro posta,” sottolinea Perry nel film, mostrando come la determinazione e l’impegno di queste donne influenzò direttamente il morale delle truppe.
Impegno e sfide
Il film, impressionante per il suo soggetto e la portata suggerita, riflette non solo le sfide immediatamente affrontate da queste donne, ma anche le battaglie quotidiane contro i pregiudizi razziali. Questo tema viene sviluppato ulteriormente da attori del calibro di Susan Sarandon e Oprah Winfrey, che interpretano rispettivamente Eleanor Roosevelt e la civil rights activist Mary McLeod Bethune.
Sebbene Perry affronti con ambizione temi complessi, vi sono momenti in cui il film risulta leggermente amatoriale, con dialoghi un po’ scontati e una recitazione che talvolta si affida troppo all’espressività facciale.
Analisi tecnica del film
Dal punto di vista cinematografico, la sequenza iniziale di battaglia ambientata in Italia è una dichiarazione di intenti. Pur non raggiungendo l’intensità mozzafiato della scena del D-Day in “Salvate il soldato Ryan”, questa scena cattura efficacemente l’orrore della guerra. Perry utilizza effetti speciali per rappresentare l’impatto devastante degli attacchi nemici, culminando in un incidente aereo rappresentato al computer.
Il montaggio, curato e ben ritmato, gioca un ruolo fondamentale nel mantenere alta la tensione narrativa, alternando momenti di azione intensa a sequenze più riflessive che esplorano le dinamiche interpersonali e il contesto sociale dell’epoca.
La motivazione personale dei personaggi
Un altro punto di forza del film è la caratterizzazione dei personaggi. Lena Derriecott King, interpretata da Ebony Obsidian, serve da punto di ingresso nella storia. La forza della sua motivazione personale emerge chiaramente: dopo aver perso il fidanzato, Lena decide di arruolarsi. Il racconto descrive in modo vivido le difficoltà che Lena e le altre donne di colore affrontano nel boot camp, evidenziando il trattamento disumano riservato loro dai commilitoni e dai superiori bianchi.
Anche i personaggi secondari come Johnnie Mae, interpretata da Shanice Williams, portano una boccata di aria fresca e comicità, bilanciando gli elementi più drammatici del film.
Superare le sfide con ingenuità e determinazione
Uno degli aspetti più affascinanti della storia è la maniera in cui le donne della 6888th devono improvvisare soluzioni per completare il loro compito di smistare più di 17 milioni di lettere in sei mesi. Questa sfida apparentemente impossibile è resa ancora più complicata dalla mancanza di risorse e sostegno ufficiale.
L’ingegno delle donne emerge quando propongono metodi innovativi per abbinare le lettere ai destinatari, anche quando gli indirizzi sono illeggibili o incompleti, rivelando la resilienza e l’adattabilità del battaglione.
La forza della leadership di Maj. Adams
La performance di Kerry Washington come Maj. Adams è il fulcro emotivo del film. La sua capacità di mantenere la calma e la compostezza sotto pressione, unitamente alla sua determinazione a ottenere giustizia e rispetto, rendono il suo personaggio indimenticabile. In una scena particolarmente potente, Washington utilizza la frase “con tutto il rispetto” come un’arma retorica contro un ufficiale che la sottovaluta, dimostrando come la leadership e la fierezza possano sopraffare il pregiudizio.
Un impatto duraturo
Perry conclude il film con scene di grande impatto emotivo, riconoscendo i contributi delle donne della 6888th e includendo filmati d’archivio dei loro discorsi, ad esempio quello di Michelle Obama. Questo approccio non solo rende omaggio al loro servizio, ma sottolinea l’importanza di riconoscere le parti non raccontate della storia americana.
Dal grande schermo al piccolo schermo
Sebbene il film sia stato pensato per il grande schermo, la sua uscita su una piattaforma di streaming come Netflix garantirà una diffusione capillare, portando a conoscenza di molte più persone la storia di queste donne straordinarie e il loro contributo essenziale durante la Seconda Guerra Mondiale.