Alla ricerca dell’eterna giovinezza: il documentario che esplora i limiti della scienza anti-invecchiamento
Un’impresa straordinaria: Bryan Johnson e la sua missione
Quando Chris Smith ha letto dell’impegno del 47enne imprenditore tecnologico di Los Angeles, Bryan Johnson, che spende 2 milioni di dollari all’anno per ringiovanire il proprio corpo, ha immediatamente identificato il protagonista ideale per il suo prossimo documentario. Tuttavia, Smith ha dovuto affrontare una sfida non indifferente.
“Ho scritto al team di Bryan,” ricorda Smith, “e mi hanno risposto che ero la sessantacinquesima persona a contattarli per un documentario.” Fortunatamente, grazie all’intervento di Ashlee Vance, giornalista che ha trasformato Johnson in una celebrità globale con il suo articolo, il regista ha ottenuto la collaborazione desiderata.
La nascita di “Don’t Die: The Man Who Wants to Live Forever”
Per 12 mesi, Smith ha seguito la dedizione maniacale di Johnson alla ricerca di metodi radicali per evitare la vecchiaia e, idealmente, la morte. Il frutto di questa esplorazione è il documentario di Netflix, “Don’t Die: The Man Who Wants to Live Forever”, che svela le pratiche benessere controverse impiegate da Johnson per arrestare l’invecchiamento e invertire l’orologio biologico del proprio corpo.
Tra routine rigidamente programmata e innovazioni scientifiche
Il documentario fornisce uno sguardo dettagliato sulla sua routine giornaliera: Johnson consuma 130 pillole al giorno, pranza alle 11 del mattino, si corica alle 20:30 e segue un allenamento quotidiano di 90 minuti. Inoltre, si sottopone a esami MRI settimanali, trattamenti per la pelle, scambi di plasma e persino terapie genetiche con Follistatin, non approvate dalla FDA.
In una scena particolarmente emblematica, Johnson soffia le candeline ogni 19 mesi invece che ogni 12. Il film è ricco di momenti ironici e umani, mostrando l’impatto del suo percorso sulla sua vita privata e su chi gli sta accanto, come il padre e il figlio adolescente.
Dieci passi per mantenersi giovani: dalla teoria alla pratica
Nel corso del documentario, vari esperti, medici e scienziati intervengono per commentare le tecniche impiegate da Johnson. Un noto professore di Harvard osserva: “Non è scienza, è solo attenzione.” Questo scetticismo non impedisce a Johnson e al suo team di considerare le loro pratiche come un potenziale balzo avanti nella scienza anti-invecchiamento.
Il ruolo della visione di Johnson nella scienza anti-invecchiamento
Dr. Oliver Zolman, il consulente per la longevità di Johnson, lo definisce “il miglior cavia che si possa desiderare.” Smith afferma: “Abbiamo mostrato equamente che alcune persone trovano valore in quello che Bryan sta facendo, mentre altre no.” A suo avviso, uno degli aspetti più importanti del documentario è dimostrare che grandi benefici per la salute possono essere ottenuti attraverso il sonno, l’alimentazione e l’esercizio fisico, accessibili a chiunque.
Intervista a Bryan Johnson: una vita regolare e il sacrificio per la scienza
Variety ha parlato con Johnson riguardo al protocollo Blueprint e al valore del sonno. Nonostante una vita evidentemente inusuale e rigorosa, Johnson trova ancora modo di divertirsi. Recentemente ha partecipato a una festa con DJ Grimes, adattando il suo rigoroso programma di sonno per partecipare all’evento.
Una disciplina che sfida l’età biologica
Alla domanda sull’età biologica del suo corpo, Johnson sostiene di essere biologicamente intorno alla fine dei 20 anni. E per quanto il suo regime possa sembrare estremo e costoso, Johnson enfatizza che il fondamentale messaggio del Blueprint è accessibile a tutti. Ha condiviso il suo protocollo gratuitamente, cercando di promuovere un cambiamento culturale nei confronti della salute e del benessere.
Il dibattito scientifico e l’efficacia della sua strategia
Un punto critico sollevato nel documentario è la scelta di Johnson di non destinare i fondi per un trial scientifico supportato. Johnson si difende dichiarando che, come imprenditore, valuta sempre l’impatto massimo che ogni dollaro può avere. Sostiene che creare una rivoluzione globale della salute è più efficace di un trial clinico.
Il rapporto personale: oltre la ricerca della longevità
Smith ha sorprendentemente messo in luce il rapporto di Johnson con il figlio e il padre come il cuore della storia. Johnson confessa che, inizialmente, non parlava pubblicamente della sua famiglia, ma il regista è riuscito a cogliere ciò che più gli stava a cuore.
“Don’t Die: The Man Who Wants to Live Forever” è attualmente disponibile in streaming su Netflix, offrendo uno sguardo profondo e talvolta controverso sulla lotta di un uomo contro il tempo.