I fratelli Quay tornano con un nuovo film: “Sanatorium sotto il segno della clessidra”
Un’ambizione cinematografica tra sogno e realtà
Gli animatori veterani Stephen e Timothy Quay segnano il loro ritorno al cinema con la premiere a Venezia del film “Sanatorium sotto il segno della clessidra”, tratto dalle opere dello scrittore polacco ebreo Bruno Schulz. A distanza di 19 anni dal loro ultimo lungometraggio “Il Pianista di Quake”, i fratelli Quay riadattano un mondo che già avevano esplorato con il corto “La via dei coccodrilli”.
L’incontro con Bruno Schulz
L’interesse per Schulz risale agli anni ’70, periodo in cui i fratelli scoprirono l’autore grazie al loro amico designer Andrzej Klimowski durante una visita a Varsavia. Quell’incontro non fu solo il punto di partenza per la loro passione per Schulz, ma anche un tuffo nella contemporaneità polacca, che incluse figure come Gombrowicz, Witkacy, e musicisti come Krzysztof Komeda ed Ewa Demarczyk.
“Improvvisamente, il mondo di Bruno Schulz si materializzò nelle nostre psiche e nelle nostre mani,” riflettono i fratelli.
La difficoltà di adattare opere complessivamente dense
Adattare le opere di Schulz non è stato un compito facile. “Via dei coccodrilli” venne spesso fraintesa dal pubblico come un insieme di marionette gotiche senza un significato profondo. In effetti, l’opera di Schulz è intrinsecamente legata alla sua tragica storia personale, culminata con la sua uccisione da parte di un ufficiale della Gestapo nel 1942.
Questo nuovo lungometraggio è un tributo non solo alle opere di Schulz, ma anche alla sua promessa sposa mai sposata, Józefina Szelińska, evocando un dolore persistente che echeggia in ogni frase dell’autore.
La rappresentazione del sanatorio
Il film combina sapientemente il mondo delle marionette e l’azione dal vivo, raccontando la storia di un figlio che giunge in un sanatorio in Galizia alla ricerca di suo padre. In questo luogo strano e sonnolento, tutto sembra sospeso in un’atmosfera contagiosa e misteriosa.
“Il mistero è una forza potentissima e ci attira,” osservano i registi.
L’universo ambiguo di Schulz
Proprio come l’autore che amano, i fratelli Quay non esprimono remore nel corteggiare l’ambiguità tra sogno e realtà. In “Sanatorium sotto il segno della clessidra”, queste due dimensioni si sincronizzano perfettamente, offrendo una narrazione onirica e complessa.
Il film, volutamente in polacco per rispettare l’autenticità dell’opera di Schulz, pone la sfida di essere accettato non solo dai fan di Schulz, ma anche dal pubblico polacco.
Una produzione di respiro internazionale
“Sanatorium” vede la partecipazione di Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej Kłak, Allison Bell e Zenaida Yanowsky. È prodotto da Lucie Conrad e Izabella Kiszka-Hoflik per Koninck Studios SpK Galicia e IKH Pictures Production, con Viola Fügen e Michael Weber come co-produttori.
Un pubblico ideale
L’universo disturbante e onirico dei fratelli Quay sembra destinato a un pubblico adulto. Sebbene l’animazione per adulti sia un concetto sempre più popolare nei circoli dell’animazione globale, i fratelli rimangono indifferenti a queste categorizzazioni.
“Abbiamo sempre fatto animazione per adulti – per la semplice ragione che probabilmente saremmo sospettosi di vedere Bruno Schulz per bambini,” affermano.
La chiusura con le parole di Schulz
Usando con parsimonia i testi da “Sanatorium sotto il segno della clessidra”, “La Cometa” e “La repubblica dei sogni”, il film si chiude con un bellissimo epilogo narrato in voice-over, che propone una visione utopica e cosmica, opponendosi con forza ai tempi violenti che viviamo.
Il trailer del film è accessibile a chi volesse immergersi in questa esperienza unica e visionaria dei fratelli Quay. Visita Sanatorium sotto il segno della clessidra per maggiori dettagli.