Un tuffo nel cinema giapponese: tra e-commerce e vendetta
Introduzione al regista
Il cinema giapponese ha sempre avuto un fascino particolare, e registi come Kiyoshi Kurosawa sono riusciti a catturare sfumature uniche della vita moderna. Con film come “Pulse” e “Cure,” Kurosawa ha saputo rivelare il maligno nascosto nelle ombre della quotidianità. Con il suo nuovo film, “Cloud,” recentemente selezionato come candidatura ufficiale del Giappone agli Oscar, il regista ci offre una visione intrigante di un dramma contemporaneo ambientato nell’era di Internet.
Trama di Cloud
La storia di “Cloud” ruota attorno a Yoshii, interpretato da un eccezionale Masaki Suda, che vive una doppia vita. Nel mondo reale, Yoshii è un operaio in una fabbrica tessile, mentre online è conosciuto come “Ratel,” un truffatore esperto nel rivendere merce acquisita a prezzi stracciati. All’inizio del film, lo vediamo negoziare con un produttore disperato per acquistare delle “macchine terapeutiche” a un prezzo irrisorio, salvo poi rivenderle a un valore considerevolmente più alto.
Yoshii ha una ragazza, Akiko (interpretata da Kotone Furukawa), la cui superficialità è la perfetta copertura per i suoi traffici illeciti. Nonostante le sue conquiste economiche, Yoshii sembra perennemente insoddisfatto, sempre alla ricerca del prossimo colpo grosso.
Evoluzione del personaggio
Yoshii si allontana sempre di più dal suo mentore, Muraoka (Masataka Kubota), e decide di dedicarsi completamente al suo business online. Questa scelta lo porta a trasferirsi in una villa isolata, che presenta ad Akiko come un “ritiro di lusso,” ma che in realtà diventa la base operativa per le sue truffe. Yoshii assume anche un giovane del luogo, Sano (Daiken Okudaira), come assistente, imponendogli un’unica rigida regola: non toccare mai il suo computer.
Costante minaccia e tensione crescente
Non è solo il trasferimento a isolare Yoshii. Una serie di eventi minacciosi, tra cui un topo morto lasciato davanti alla sua porta e un filo trappola che causa un incidente in moto, indica chiaramente che i suoi avversari si stanno organizzando. La situazione si fa sempre più pericolosa quando Yoshii si trova al centro di un’indagine per la vendita di borse di design contraffatte.
La minaccia diventa reale
Mentre gli eventi si dipanano, la situazione si fa sempre più intensa. Gli ex clienti e fornitori truffati da “Ratel” si uniscono per vendicarsi in una sequenza finale che ricorda un videogioco, completa di sparatorie e tattiche di copertura.
Realismo e tecnica cinematografica
Fino a questo punto, il film mantiene una qualità realistica, arricchita dalla cinematografia di Yasuyuki Sasaki, che trasforma anche gli ambienti più banali in scenari ricchi di ombre e minacce latenti. Tuttavia, nella parte finale, la tensione drammatica esplode in un confronto collettivo che dà il via a una sparatoria multiplayer, quasi parodica del linguaggio dei videogiochi.
Un gioco di morale ed economia
“Cloud” solleva questioni profonde sull’economia contemporanea e il ruolo della moralità in un mondo sempre più digitalizzato. Yoshii non è un cattivo tradizionale e i suoi aggressori non sono vittime senza colpa. Tutti i personaggi occupano posizioni diverse nel gioco della fortuna e delle truffe online, rappresentando in miniature le dinamiche economiche del nostro tempo.
Riflessioni finali
Kiyoshi Kurosawa, con ”Cloud,” ci offre una finestra su un mondo dove le vecchie truffe dell’economia si ripresentano in un contesto moderno, reso anonimo da Internet. La pellicola riflette su come la distanza emotiva creata dalla tecnologia possa influire sul nostro comportamento, rendendo ogni click un potenziale atto di aggressione.
Esplora di più
Per un ulteriore approfondimento, ecco il link al trailer di “Cloud”: Cloud. Se sei un appassionato di cinema giapponese o desideri esplorare nuove prospettive narrative, Kiyoshi Kurosawa è un regista da non perdere.
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