Una vita da film: la storia di Giancarlo Parretti
Da cameriere a magnate di Hollywood
La straordinaria vita di Giancarlo Parretti, il cameriere italiano diventato finanziere che acquistò la MGM nel 1990, sta per essere portata sul grande schermo. Parretti, noto per il suo stile di vita sontuoso e le controversie finanziarie che lo hanno circondato, viene oggi descritto come una figura capace di uguagliare personaggi come Gordon Gekko o Jordan Belfort.
Il Leone di Orvieto: tra realtà e finzione
Il produttore indipendente di Los Angeles, Niels Juul, noto per film come “Ferrari” e “Killers of the Flower Moon”, si trova al Festival del Cinema di Venezia per promuovere una sceneggiatura incentrata sulla vita di Parretti intitolata “The Lion of Orvieto”.
The Lion of Orvieto è stato scritto da Michael O’Rourke, noto per il suo lavoro comico in “Da Ali G Show” di Sacha Baron Cohen, ma che ha anche diversi drammi inediti alle spalle. La sceneggiatura è basata su ricerche approfondite e un libro mai pubblicato contenente interviste dettagliate con Parretti stesso.
L’ascesa dall’orfanotrofio ai fasti di Hollywood
Giancarlo Parretti, orfano adottato all’età di sei anni, iniziò la sua ascesa finanziaria come capo cameriere nella città siciliana di Siracusa. Negli anni ’70, passò al mondo degli affari acquistando diversi hotel nella regione, usando quello che si dice fosse denaro della Mafia, sebbene lui abbia sempre negato tali affermazioni. In seguito, Parretti si associò con il noto uomo d’affari toscano Florio Fiorini.
L’incursione nel mondo del cinema
Nel 1988, Parretti pagò 200 milioni di dollari per il Cannon Group, una piccola casa di produzione a Los Angeles sull’orlo della bancarotta. Nello stesso anno, sborsò 160 milioni di dollari per la francese Pathe Cinema, che possedeva 1.500 sale cinematografiche in Europa. Il colpo grosso arrivò nel 1990, quando Parretti e Fiorini pagarono 1,3 miliardi di dollari per acquistare la MGM dal finanziere statunitense Kirk Kerkorian, con il supporto della banca francese Credit Lyonnais.
La caduta e i sospetti di cospirazione
Poco dopo aver preso il controllo della MGM, Credit Lyonnais sequestrò lo studio, sostenendo che Parretti stesse defaultando sui prestiti e accusandolo di illeciti finanziari. Parretti ha sempre sostenuto che la banca fosse in combutta con lui fin dall’inizio.
Juul descrive il tono del film come una fusione di “Get Shorty” e “The Wolf of Wall Street”. “La storia di Giancarlo Parretti merita di essere raccontata, non solo perché è un personaggio fuori dal comune, ma perché rappresenta un lato di Hollywood che non esiste più,” aggiunge Juul.
La vita sfarzosa e le personalità di Hollywood
Durante il suo periodo a Hollywood, Parretti visse in una villa a Beverly Hills con 14 stanze, adornata con dipinti di Goya, Picasso e Mirò. Si spostava in una Rolls-Royce rossa e possedeva una scrivania di mogano una volta utilizzata dal boss della MGM Louis B. Mayer. Tra i personaggi reali che appariranno nel film ci sono icone come Marlon Brando, Michael Jackson, Frank Sinatra, Elizabeth Taylor e Ronald Reagan.
Chi dirigerà il biopic?
“Trovare un regista è essenziale, qualcuno con una visione adeguata,” afferma Juul. “Pensiamo che debba essere qualcuno di Hollywood e, successivamente, vogliamo trovare il partner giusto sia in Italia che negli Stati Uniti.”
In merito alla situazione legale di Parretti, una volta latitante dalla giustizia americana, Juul ha dichiarato: “Non credo che visiterà presto gli Stati Uniti, ma lui sostiene di poterci andare.”
Riflessioni sul progetto
La trasformazione della vita tumultuosa di Parretti in un film avrà sicuramente attratto molti appassionati di cinema e di storie vere sul grande schermo. Il progetto si preannuncia come un’avventura epica che attraversa l’oceano, collegando l’Italia con l’industria cinematografica americana, e promette di riscoprire un’epoca che ha segnato profondamente la storia del cinema e degli affari internazionali.
Parretti rappresenta il sogno e l’incubo di molti: un uomo che ha toccato le vette più alte e le cadute più rovinose, il tutto incorniciato da un fascino irresistibile e un’inevitabile attrazione fatale per il rischio.