cast di “Dancing With the Stars” solleva polemiche: il caso di Anna Delvey
Il mondo dello spettacolo televisivo non è mai rimasto immune alle controversie, ma recentemente il dibattito si è intensificato attorno alla decisione di aggiungere Anna Delvey, nota truffatrice, al cast della stagione 33 di “Dancing With the Stars”.
Il viaggio di Anna Delvey
Anna Delvey, pseudonimo di Anna Sorokin, ha guadagnato rilevanza mondiale grazie alla sua truffa incredibilmente articolata, che l’ha vista spacciarsi per un’ereditiera tedesca per infiltrarsi nell’élite newyorkese tra il 2013 e il 2017. Nata in Russia e trasferita in Germania con la sua famiglia nel 2007, Delvey ha attirato l’attenzione di milioni di persone, tanto da ispirare la serie Netflix “Inventing Anna”. Inventing Anna.
Dopo essere stata arrestata e condannata per frode, Delvey è stata messa agli arresti domiciliari sotto supervisione delle autorità per l’immigrazione a causa della violazione delle condizioni del suo visto. Tuttavia, le è stato concesso di partecipare al celebre programma televisivo di danza.
Reazioni a caldo: il dibattito su “The View”
Non sorprende che questa scelta abbia scatenato un’ondata di reazioni negative. Durante una recente puntata di “The View”, Whoopi Goldberg e le sue co-conduttrici hanno espresso forti critiche su questa decisione. Goldberg ha ricordato le difficoltà affrontate da molte famiglie che lottano per riunirsi negli Stati Uniti dopo l’arresto di un familiare da parte delle autorità per l’immigrazione.
“Ripenso a tutte quelle famiglie che hanno avuto membri arrestati da ICE e hanno lottato per riportare indietro il loro padre, fratello o madre. A questa donna hanno dato il permesso di partecipare a uno show“, ha sottolineato Goldberg, suscitando numerosi applausi e consensi.
Sunny Hostin, altra co-conduttrice dello show, ha aggiunto che Delvey ha scontato la sua pena per diversi crimini, compresa la violazione dei termini del visto, e ha commentato l’ironia di una punizione leggera come un “monitor alla caviglia luccicante” in cambio della notorietà televisiva.
Un casting controverso
Da parte sua, Delvey ha minimizzato le critiche, dichiarando che non comprende l’accanimento per una semplice partecipazione a uno show di ballo. D’altronde, la decisione di includerla nel cast è vista da molti come una scelta di marketing estremamente audace e discutibile. Tra i partecipanti della nuova stagione ci sono anche il campione del Super Bowl Danny Amendola, l’ex protagonista di “The Bachelor” Joey Graziadei, il veterano della NBA Dwight Howard, e gli olimpionici Ilona Maher e Stephen Nedoroscik. Danny Amendola, Joey Graziadei.
Goldberg ha chiuso il suo intervento definendo questa scelta come irrispettosa nei confronti delle molte famiglie divise dalle leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti.
Il contesto più ampio
Ma questa polemica non riguarda solo la partecipazione di Delvey ad un programma di spettacolo, si inserisce in un dibattito più ampio sull’etica dell’intrattenimento e sulla capacità dei media di influenzare la percezione pubblica di personaggi controversi. L’ascesa di figure come Delvey continua a sollevare domande su quanto sia giusto glorificare individui che hanno commesso atti illegali solo per ottenere ascolti e consensi.
D’altro canto, la televisione ha sempre perseguito storie di redenzione, contravvenendo spesso a norme etiche nel tentativo di offrire narrazioni avvincenti. Questa ambiguità morale rende affascinante analizzare le motivazioni dietro tali decisioni e le loro potenziali implicazioni sul pubblico.
Chiunque abbia seguito da vicino gli sviluppi di “Dancing With the Stars” sa che lo show è noto per scelte di casting che mirano a creare dibattito e a catturare l’attenzione dei telespettatori. La decisione di includere Delvey è solo l’ultimo esempio di come la televisione possa diventare specchio delle tensioni e delle contraddizioni della società contemporanea.
La stagione 33 di “Dancing With the Stars” debutta su ABC e Disney+ il 17 settembre e sarà disponibile in streaming su Hulu il giorno successivo.
Forse il vero interrogativo che dovremmo porci è: fino a che punto siamo disposti a spingerci nella ricerca di uno spettacolo?