Un nuovo sguardo su “Bonjour Tristesse” del 1958
Interpretazioni innovative di un classico cinematografico
La versione del 1958 di “Bonjour Tristesse” incarna tutto ciò che Hollywood sembra temere di più al giorno d’oggi: una pellicola diretta da un regista notoriamente controverso e misogino, che si ispira a un libro scritto da e sulle esperienze di una giovane adolescente francese. Jean Seberg, la stella del film, ha in seguito commentato: “Mi ha usata come un Kleenex e poi gettata via”, riferendosi al regista Otto Preminger. Tuttavia, immaginate un’interpretazione più sensibile, che preservi l’eleganza e il fascino della storia originale. Come sarebbe “Bonjour Tristesse” se fosse diretto da una donna capace di catturare le parole di Françoise Sagan? Meglio ancora, come potrebbe farci sentire?
Un tale tentativo viene dall’autrice e regista Durga Chew-Bose, nata a Montreal, che propone una rilettura impressionistica del classico. Guarda il trailer di Bonjour Tristesse Chew-Bose pone l’accento sui dettagli tattili: il calore del sole della Côte d’Azur sulla pelle, il sollievo di sedersi davanti a un frigorifero aperto in una calda notte estiva, l’odore del dopobarba del papà. Sebbene promettente, il debutto di Chew-Bose risulta esteticamente attraente ma in definitiva vuoto, offrendo agli spettatori una vacanza vicaria nel sud della Francia, accompagnata da ricordi sensoriali vividi e parole troppo eloquenti per scaturire dalla mente di una diciannovenne.
Una nuova prospettiva su Cécile
Chew-Bose offre una visione più generosa sulle motivazioni di Cécile, interpretata nel film precedente da Seberg e ora da Lily McInerny. La sua rilettura esplora le dinamiche del personaggio con maggiore empatia, ma la pellicola sembra così eterea e maldestramente cast che potrebbe passare inosservata, trovando solo pochi estimatori e facendo poco per sostituire la versione di Preminger.
Cécile accetta con rassegnazione le avventure amorose del padre vedovo, ma si sente minacciata quando lui invita e quasi subito propone di sposare una vecchia amica della madre, Anne, interpretata da Chloë Sevigny. Nulla di Anne corrisponde al tipo di donna che il padre preferisce, e Sevigny non ci prova nemmeno a convincerci del contrario. Prendendo spunto da commedie classiche, Cécile ordisce un piano per separarli.
Momenti di moda e malinconia
Gran parte del film è trascorsa rilassandosi in momenti meticolosamente curati (dal talentuoso direttore della fotografia Maximilian Pittner) per evocare un senso di ennui alla moda: Cécile che traccia messaggi segreti sulla schiena nuda del suo ragazzo, o che sonnecchia su una poltrona giallo senape. Perfino il modo in cui spalma il burro sul pane è memorabile.
Alcuni spettatori saranno sicuramente ricordati il lavoro di Sofia Coppola, con Chew-Bose che si concentra su sensazioni che altri registi trovano sfuggenti. Ci sono anche echi di “Call Me by Your Name” Guarda il trailer di Call Me by Your Name, sia nella passione adolescenziale di Cécile che nell’interpretazione adulta delle sue azioni. Ma il riferimento che sembra più appropriato è “La Piscine” di Jacques Deray, con Alain Delon e Romy Schneider accanto alla piscina circa un decennio dopo il film di Preminger.
Ambientazione contemporanea e dettagli retrò
Senza una ragione particolare, e con molte scelte discutibili, Chew-Bose ambienta la sua versione nel presente (a un certo punto Raymond ordina a Cécile di gettare il suo iPhone nel mare). In questo modo, rifiuta inspiegabilmente la rivoluzione sessuale che il romanzo di Sagan aveva anticipato. Anziché essere all’avanguardia, il materiale di partenza ora sembra datato, e l flirt platonico di Cécile con Cyril è scandaloso solo nella sua improbabile castità.
A parte i segni contemporanei, “Bonjour Tristesse” suona come un pezzo di mood di metà secolo — un’oasi elegante dalla vita moderna, carica di comportamenti apatici e dettagli retrò. Dai colorati mosaici mostrati nei titoli di apertura (è impossibile competere con quelli disegnati da Saul Bass per l’originale) alla moda e alle auto d’epoca (Sevigny indossa una sciarpa sulla testa, mentre McInerny modella diversi costumi da bagno vintage), il film sembra non capire cosa rappresenti Anne.
Perché scegliere un’icona della controcultura come Sevigny per interpretare una cosmopolita severa? È una scelta leggermente sconvolgente, come quando Luca Guadagnino ha inserito Tilda Swinton nel suo remake di Guarda il trailer di La Piscina. Affascinati da tali stelle uniche e audaci, i loro registi non capiscono quanto siano fuori luogo in questo contesto, o come la loro presenza distragga dalla tragedia intenzionata nei loro film.
Il fascino senza tempo di Bonjour Tristesse
Alla fine, ciò che rende “Bonjour Tristesse” un classico senza tempo è la sua capacità di catturare in modo vivido l’essenza dell’adolescenza, con i suoi desideri, la confusione e le lotte interiori. Chew-Bose, con la sua interpretazione, ci offre uno sguardo attraverso lenti moderne, portando in vita una storia che continua a risuonare con le nuove generazioni. Senza dubbio, il fascino del romanzo di Françoise Sagan e le sue successive rappresentazioni cinematografiche continueranno a ispirare e affascinare sia i nuovi sia i vecchi appassionati di cinema.