Un thriller distopico dal tocco sociale: “40 Acres”
L’industria cinematografica continua ad esplorare nuovi orizzonti con il thriller distopico “40 Acres”, diretto da R.T. Thorne. Questo film, ambientato in un futuro non troppo lontano, è stato recentemente presentato nelle Special Presentations di Toronto, attirando l’attenzione degli appassionati di cinema di tutto il mondo.
Un regista emergente al timone
R.T. Thorne è un nome che sta rapidamente guadagnando riconoscimento nel panorama cinematografico internazionale. Dopo aver consolidato la sua carriera con regie di videoclip musicali e serie TV, Thorne debutta al cinema con “40 Acres”. Il presidente di Visit Films, Ryan Kampe, ha elogiato Thorne per il suo approccio commerciale con una forte componente sociale, ritenendo che il suo lavoro rappresenta perfettamente la missione della loro compagnia, ossia unire intrattenimento e approfondimento sociale.
La trama di “40 Acres”
Il film racconta la storia di Hailey Freeman, interpretata da Danielle Deadwyler, una soldatessa che diventa agricoltrice per proteggere la sua famiglia da una milizia in un mondo in cui la scarsità di cibo è pressante. La pellicola si sviluppa in un contesto distopico che esamina la lotta per la sovranità alimentare e la proprietà della terra, tematiche che risuonano fortemente con le esperienze delle comunità nere e indigene.
Un cast stellare accompagna Deadwyler, con Michael Greyeyes nel ruolo del partner di Freeman e Kataem O’Connor nei panni del figlio maggiore. Il giovane desidera una vita diversa dopo aver incontrato una misteriosa ragazza, interpretata da Milcania Diaz-Rojas.
Scopri di più sulla trama di 40 Acres.
La visione dietro il film
In un’intervista, Thorne ha dichiarato di aver sviluppato l’idea di “40 Acres” sei anni fa, molto prima della pandemia, che però ha rifinito il suo pensiero sulla fragilità delle infrastrutture sociali. Il regista ha rivelato che la sua ispirazione è nata dalla domanda: “Come proteggerei la mia famiglia se tutto crollasse?” Questa riflessione è strettamente legata alla sua infanzia in Alberta, dove suo padre lavorava nel settore agricolo. Ha visto da vicino il nobile rapporto degli agricoltori con la terra.
Esplorazione di temi complessi
“40 Acres” va oltre le classiche tematiche dei thriller distopici. La scelta di raccontare una storia che coinvolge personaggi neri e indigeni permette una riflessione sui traumi storici del colonialismo e l’importanza della sovranità alimentare. Thorne dimostra acume nel selezionare script che offrono una nuova prospettiva sulla vita nera, evitando rappresentazioni stereotipate.
Supporto e produzione
Il film è stato prodotto da Jennifer Holness di Hungry Eyes Media, con il supporto di Crave, una divisione di Bell Media. In Canada, la distribuzione è affidata a Mongrel Media. “40 Acres” ha ricevuto il sostegno di varie istituzioni, tra cui Telefilm Canada, NOHFC, Canada Media Fund, Ontario Creates, CBC, Urban Post Production, FELA e Back Home.
Il contributo personale di Thorne
Thorne ha iniziato la sua carriera dirigendo videoclip musicali e negli ultimi 20 anni ha costruito un curriculum impressionante, lavorando su progetti tanto diversi quanto profondi. Recentemente, è stato co-creatore e multihyphenate di Utopia Falls su Hulu e ha lavorato come regista e produttore esecutivo in The Porter.
Thorne ha dichiarato che il suo interesse non si limita a storie tipiche della comunità nera, ma è attratto da prospettive variegate e complesse. Questo approccio ha portato a “40 Acres”, un film che promette di essere un’esperienza cinematografica unica.
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Thorne ci offre quindi un thriller distopico che non solo intrattiene, ma stimola la riflessione su tematiche attuali e universali. È il tipo di film che, pur mantenendo un alto livello di suspense, riesce a far emergere dialoghi significativi su questioni sociali e umane. Un esordio promettente per un regista che promette di portare sui nostri schermi storie sempre più avvincenti e profonde.