Dietro le quinte di “Saturday Night”: il film sul debutto di SNL
Un cast stellare per rivivere la storia
Quando si tratta di film che raccontano momenti iconici della storia della televisione, “Saturday Night” promette di essere un viaggio affascinante. Diretto da Jason Reitman, il film debutterà al Toronto Film Festival e punta i riflettori sui primi 90 minuti frenetici del debutto di “Saturday Night Live” nel 1975. L’ensemble include Gabriel LaBelle nel ruolo di Lorne Michaels, Rachel Sennott come Rosie Shuster, Cory Michael Smith nelle vesti di Chevy Chase, Ella Hunt interpretando Gilda Radner e Dylan O’Brien come Dan Aykroyd.
L’approccio unico di Reitman
Ciò che rende questo film particolarmente interessante è il metodo con cui Reitman ha diretto i suoi attori. L’ideatore di “Juno” e “Up in the Air” ha dato loro un compito inconsueto: non prepararsi. L’obiettivo era catturare l’essenza dei personaggi senza replicarli perfettamente. Reitman ha spiegato: “Non puoi replicare una persona al 100% — e soprattutto in un cast così numeroso. Si tratta più di come si relazionano come gruppo.”
Il cast risponde alle direttive
Non tutti gli attori hanno seguito alla lettera l’incarico di Reitman. Lamorne Morris, che interpreta Garrett Morris, ha scelto di incontrare l’originale membro del cast di “SNL” nonostante le raccomandazioni contrarie del regista. “Garrett stava attraversando situazioni simili a quelle che sto vivendo nella mia carriera,” ha detto Morris. “Volevo essere sicuro che fosse davvero quello che sentiva Garrett.”
L’importanza del contesto storico
La pellicola non si concentra sulla lunga storia di SNL, bensì sui caotici momenti che hanno preceduto il primo episodio. Reitman ha paragonato questi momenti a quelli descritti nel documentario sui Beatles di Peter Jackson, “Get Back.” “Qual è l’atmosfera quando vengono create grandi opere?” ha riflettuto. “Mi sono sempre chiesto… com’era essere in quella stanza mentre contavano i secondi per andare in onda?”
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Interpretare icone della commedia
Gabriel LaBelle, che interpreta un giovane Lorne Michaels, inizialmente ha avuto il desiderio di incontrare il vero Michaels, ma ha resistito su consiglio di Reitman. Invece, ha approfondito il personaggio attraverso libri e interviste disponibili online. “La mia idea di Lorne era quella di un ragazzo nei suoi vent’anni,” ha commentato. “Ero sollevato di non doverlo incontrare prima delle riprese e cercare di capirlo nel presente, perché è un uomo diverso.”
Scoprire i personaggi
Ella Hunt, nel ruolo di Gilda Radner, ha dialogato con Alan Zweibel, amico intimo e collaboratore di Radner, mentre Cory Michael Smith ha studiato attentamente Chevy Chase per mesi. “C’era tanto materiale su Chevy che potevo guardare,” ha detto Smith. “Ho cercato di incarnare ciò che stava facendo e replicarlo, ma trascorriamo molto tempo nel film a guardare queste persone non mentre eseguono, ma mentre vivono.”
Una preparazione immersiva
Le riprese hanno visto il cast riunirsi in un’area comune arredata in stile anni ’70, con tavoli da ping pong e giochi da tavolo, oltre a una TV che trasmetteva in loop la prima stagione di “SNL.” “Volevo che fosse la televisione degli anni ’70 in generale,” ha spiegato Reitman. Sperava che il cast assorbisse subconscio l’etere creativo dei Not Ready for Primetime Players.
Tinte umane dietro il mito
Ogni attore ha avuto un compito specifico legato al proprio personaggio. Reitman lo descrive così: ”Gilda era la polvere di fata, e Garrett cercava la sua identità. Chevy era un ego che doveva essere umiliato. Aykroyd era un genio che rifletteva un tubo d’incendio attraverso una cannuccia. Ogni attore aveva un aspetto su cui concentrarsi, che rappresentava il loro viaggio.”
Un viaggio nell’umanità della commedia
Il film promette di offrire un ritratto intimo e umano di queste icone della commedia, catturando i momenti immediati prima che diventassero leggende. Per gli appassionati di cinema e televisione, “Saturday Night” rappresenta non solo un pezzo di storia, ma anche un’opportunità unica di vedere da vicino il processo creativo che ha dato vita a una delle istituzioni culturali più durature d’America.