Viaggio tra le emozioni di “Under the Volcano” di Damian Kocur
Una famiglia ucraina e l’infinito esilio in Spagna
Immagina di essere in vacanza, godendoti le meravigliose spiagge delle Isole Canarie. Il sole splende, il tempo scorre lentamente, e il massimo del tuo stress deriva dal trovare un parcheggio vicino alla spiaggia. È questo lo scenario che Damian Kocur ci presenta nel suo film “Under the Volcano”. Ma dietro questa apparente tranquillità si cela una realtà inimmaginabile: una famiglia ucraina scopre che la loro permanenza in Spagna sarà più lunga del previsto a causa dell’invasione russa del loro paese.
Navigare tra le tensioni familiari e mondiali
Fedir, il giovane protagonista del film, si interroga sul contrasto tra la neve e il vulcano mentre visita il Monte Teide con la sua famiglia. Questa scena iniziale introduce la tematica centrale del film: la dissonanza tra la realtà percepita e quella vissuta. La domanda innocente di Fedir diventa un emblema delle questioni ben più complesse che i suoi genitori, Roman e Nastya, devono affrontare.
Lontano dall’essere una vacanza spensierata, il tempo trascorso nelle Canarie è segnato da preesistenti tensioni familiari. Roman cerca di adattarsi alla vita con la sua nuova moglie, mentre i suoi figli lottano con la notizia della guerra nel loro paese. L’inaspettata permanenza accresce le già delicate dinamiche familiari, portando ognuno a rifugiarsi nel proprio mondo, con Nastya che cerca instancabilmente di mantenere la coesione del nucleo familiare.
La guerra come sfondo e protagonista
La guerra in Ucraina non è solo uno sfondo nel film, ma ne è un protagonista invisibile che modula tutte le azioni dei personaggi. Quando Sofiia, la figlia adolescente, riceve notizie dai suoi amici a Kyiv, diventa evidente come ognuno reagisca diversamente all’invasione: chi si isola, chi tenta di mantenere una parvenza di normalità.
Anche se il loro albergo offre ospitalità gratuita in segno di solidarietà, il peso della distanza dalle notizie diventa una fonte continua di ansia. Mentre Sofiia cerca rifugio nelle sue connessioni digitali, Roman si preoccupa delle finanze, un problema acuito da un contesto globale di incertezza. La loro esperienza riflette la dualità tra il conforto temporaneo offerto dalla vita quotidiana lontano dal conflitto e la consapevolezza costante della devastazione in patria.
Sotto il vulcano: più di una metafora
“Under the Volcano” sfrutta la geografia e il paesaggio delle Canarie per sottolineare le tensioni interne dei personaggi. Il vulcano diventa una potente metafora per le emozioni represse e le crisi che finiscono per esplodere. La pellicola offre rari momenti di leggerezza, come la scena in cui Sofiia discute con Mike, un immigrato africano, sul fatto che fosse Brad Pitt o Leonardo DiCaprio a recitare in Titanic. Anche questi istanti, tuttavia, sono permeati da un ineluttabile senso di persistenza delle difficoltà.
L’ironia amara del proseguimento quotidiano
Kocur utilizza con maestria l’ironia nel tracciare la linea sottile tra tragedia e normalità. La scena iniziale del conga line che balla allegramente mentre i protagonisti verificano freneticamente le notizie sui loro telefoni è un esempio lampante dell’assurdità del mondo che continua come se nulla fosse, mentre una crisi umanitaria si svolge. Questo non è solo un commentario sulla guerra in Ucraina, ma su tutte le crisi umanitarie che tendiamo a isolare dalle nostre vite quotidiane.
Una lezione sul presente
Assistendo alla narrazione di Kocur, non possiamo far altro che riflettere su quanto realmente conosciamo delle tragedie che accadono lontano dalle nostre vite. “Under the Volcano” ci spinge a interrogarci su quanto siamo disposti a fare per gli altri e quanto possiamo davvero comprendere le loro esperienze. L’urgenza di agire, di non rimanere spettatori passivi, è palpabile in ogni momento del film.
Il film di Kocur rimane un pezzo potente e sentito, che riesce a bilanciare la rappresentazione di una tragedia personale con un contesto più ampio e storico. ”Under the Volcano” è un invito a non dimenticare, a non diventare indifferenti e a mantenere viva la consapevolezza delle sofferenze che affliggono altre parti del mondo, portandoci a riflettere sul nostro ruolo e sul nostro potenziale impatto.
Questo articolo è stato arricchito con riflessioni e analisi per offrire ai lettori appassionati di cinema, serie TV e musica una prospettiva unica e dettagliata. Per ulteriori dettagli e risorse multimediali, visita il trailer del film.