Una nuova serie australiana che mescola umorismo e tematiche aborigene
La serie australiana “Thou Shalt Not Steal” ha fatto il suo debutto al Toronto International Film Festival con la proiezione di tre dei suoi otto episodi. Si tratta di un viaggio on the road divertente che racconta una storia aborigena attraverso un uso sapiente dell’umorismo e di numerosi stereotipi eclettici sull’Australia.
Disponibile su Stan a partire dal 17 ottobre, questa serie è composta da otto episodi di mezz’ora ciascuno. I diritti internazionali sono gestiti da DCD Rights.
Un racconto di ribellione e avventura
La trama di “Thou Shalt Not Steal” segue le vicende di Robyn, una giovane delinquente aborigena interpretata dalla talentuosa Sherry-Lee Watson, nota per il suo ruolo in “Heartbreak High”. La storia si snoda attraverso una melodia anni ’80 fatta di mascolinità tossica, alcolismo funzionale, barbecue improvvisati, rispetto per il Outback e la saggezza silenziosa della popolazione indigena.
Robyn e un goffo adolescente bianco, interpretato da Will McDonald di “Heartbreak”, fuggono dalla comunità del deserto centrale con un taxi rubato. Inseguiti da una ex prostituta e dal padre dispotico del ragazzo, un predicatore fraudolento, interpretati rispettivamente da Noah Taylor (“Peaky Blinders”, “Game of Thrones”) e Miranda Otto (“The Clearing”, “Talk to Me”), si imbarcano in un’avventura che li porterà a confrontarsi con il loro passato e le loro radici.
L’origine della storia
Il regista Dylan River, figlio di Warwick Thornton e della produttrice Penelope McDonald, ha raccontato che l’idea della serie è nata osservando la realtà che lo circondava crescendo ad Alice Springs, ma con una twist anni ’80. River afferma che la storia prende ispirazione da una sua precedente serie intitolata “Robbie Hood”, ma con un tono più lungo e profondo.
“Volevo raccontare storie vicine alla mia realtà, storie che fosse rilevanti per me,” ha detto River. La scelta di ambientare la serie negli anni ’80 ha permesso al regista di evitare cellulari e costruzioni narrative moderne, mantenendo un tocco nostalgico e autentico.
River, nato nel 1992, ha sentito storie degli anni ’80 dalla sua famiglia che lo hanno profondamente influenzato. Le storie di suo padre, dei suoi zii e delle sue zie sui loro giovani anni spesi in un’Australia quasi senza legge hanno ispirato il tono e l’ambientazione della serie.
Produzione e sfide
La creazione della serie ha seguito il tipico processo della TV australiana: un inizio lento, seguito da una corsa frenetica. Durante il lockdown, River ha scritto un trattamento di 300 pagine su Robyn e il suo viaggio attraverso l’Australia. Questo documento iniziale è stato poi raffinato con l’aiuto della co-sceneggiatrice e co-creatrice Tanith Glynn Maloney.
Quando la serie ha trovato i suoi finanziatori pubblici e privati, la squadra ha avuto sei mesi per scrivere i primi due episodi e altri quattro mesi per completare gli altri sei. La pressione delle scadenze ha creato un’energia che ha aiutato a concretizzare il progetto.
L’ambientazione anni ’80 e la fuga della protagonista dalla detenzione giovanile toccano anche l’era vergognosa dei “Bambini Rubati” in Australia. Tuttavia, River ha scelto di trattare il soggetto con umorismo e personaggi caricaturali, rendendo la serie più accessibile a un pubblico più ampio.
“In Australia sono stati fatti molti film importanti, ma spesso vengono mostrati a persone già convinte del messaggio. Con la commedia, spero che chi normalmente non guarderebbe un dramma indigeno possa essere attirato da questa serie,” ha detto River.
Una storia di resistenza e riconciliazione
River non ha avuto paura di essere un po’ autoironico e sopra le righe. Ha cercato di creare qualcosa di divertente e coinvolgente, mantenendo al contempo un messaggio profondo e rilevante.
Durante la premiere a Toronto, la risposta del pubblico è stata molto positiva. La gente ha riso e applaudito, riconoscendo il valore della serie. I produttori esecutivi della serie includono Charlie Aspinwall e Daley Pearson di Ludo Studio (“Bluey”, “Robbie Hood”), insieme a altri professionisti del settore.
La serie ha ricevuto investimenti significativi da parte di Screen Australia con il supporto della South Australian Film Corporation, Screen Territory e l’incentivo Post, Digital and Visual Effects (PDV) di Screen Queensland.
“Thou Shalt Not Steal” è un’avventura vibrante e umoristica che affronta temi profondi e dolorosi con leggerezza e ironia. Una serie che non solo intrattiene, ma porta anche alla riflessione sul passato e presente della cultura aborigena in Australia.
Scopri di più
Per ulteriori dettagli e per guardare il trailer della serie, clicca su Thou Shalt Not Steal.