Viaggio epico del cast di “King Ivory” verso Venezia
Un’avventura inaspettata tra le Alpi
Raggiungere il Festival del Cinema di Venezia non è stato semplice per il team dietro il thriller sui crimini legati agli oppioidi, King Ivory. Un volo in ritardo da New York ha fatto perdere al gruppo — composto tra gli altri dalle star Ben Foster e Melissa Leo, dal produttore Jeremy Rosen e dal regista/sceneggiatore John Swab — la coincidenza per Venezia, lasciandoli a Monaco di Baviera. Di fronte alla lunga lista d’attesa per l’unico altro volo disponibile, Rosen ha preso una decisione d’emergenza: noleggiare un furgone Mercedes Sprinter per un viaggio di sette ore attraverso le Alpi austriache fino in Italia.
“Una gita da privilegiati”
“È stato come un campo estivo… per bambini privilegiati,” scherza Rosen. Tuttavia, il viaggio non è stato privo di pericoli: a metà strada, Swab racconta di aver visto Rosen crollare dal sonno al volante, costringendoli a fare una sosta e a cambiare guidatore. Nonostante le peripezie, l’avventura si è rivelata fruttuosa. Scopri il trailer di King Ivory qui.
Recensioni positive e un trampolino di lancio
King Ivory ha debuttato con successo a Venezia nella competizione Horizon Extra, ricevendo recensioni positive per la sua rappresentazione cruda e realistica dei traffici di oppioidi, degli utenti, dei gang e delle forze dell’ordine. Il film è stato paragonato a Traffic, ma per l’era del fentanyl.
Una collaborazione creativa fruttuosa
Questa esperienza rappresenta un punto culminante per la collaborazione editoriale tra Rosen e Swab sotto il marchio Roxwell Films. Il duo ha già prodotto sette film in soli cinque anni, con King Ivory come il progetto più ambizioso e impegnativo fino ad ora. La loro partnership è nata da un incontro casuale in un caffè di Santa Monica durante l’American Film Market del 2016. Scopri il precedente lavoro di Swab, Let Me Make You a Martyr, e Dog Eat Dog prodotto da Rosen, che sono stati i punti di partenza della loro collaborazione.
Strategia produttiva e finanziaria
Finanziamento e distribuzione
Con budget sempre in crescita, ma entro la soglia dei 7,5 milioni di dollari, il duo è passato dal finanziamento tramite equity privata a modelli di finanziamento cinematografico più stabili che combinano incentivi fiscali e garanzie minime dai distributori per avviare nuovi progetti. “Ora siamo nel giro con studi e piattaforme di streaming,” spiega Rosen, aggiungendo che assumere la responsabilità del finanziamento delle lacune internamente ha mostrato benefici.
La scelta di Tulsa
La città di Tulsa è diventata la principale ambientazione per molti film di Roxwell, non solo per gli incentivi fiscali offerti, ma anche per la rete di relazioni che Swab ha nella città. “Essere di qui e poter chiamare poliziotti o sceriffi che conosciamo ci permette di ottenere permessi rapidamente,” racconta Swab. “Possiamo chiudere il centro di Tulsa e fare una sparatoria con mitragliatrici per soli 100 dollari. Non puoi farlo da nessun’altra parte!”
Tematiche ricorrenti e ispirazioni personali
Un viaggio personale
I film prodotti da Rosen e Swab spesso trattano temi come criminalità, dipendenza, abuso e redenzione, elementi presi dalle esperienze personali di Swab. “Sono stato un tossicodipendente di oppiacei per oltre un decennio,” racconta Swab, spiegando quanto il fentanyl abbia influenzato la sua vita e le sue opere. King Ivory, che prende il nome da una strada simbolo del mercato del fentanyl, è il film più personale del regista, nato dalla sua volontà di comprendere il fenomeno in tutte le sue sfaccettature.
Progetti futuri
Grazie al positivo debutto veneziano, King Ivory sta aprendo nuove porte, con progetti studio e una possibile serie TV in sviluppo. Il protagonista Michael Mando ha contribuito a collegare il duo con Jeff Frost, ex capo della Sony Pictures TV, per far avanzare l’idea della serie. Scopri il lavoro precedente di Mando in Better Call Saul qui.
Un doveroso momento di riflessione
Nonostante l’impulsività che ha caratterizzato la loro collaborazione finora, il successo a Venezia ha portato Rosen e Swab a considerare un breve momento di pausa per valutare le molte opportunità che si stanno presentando. “Per quanto ci odiamo stare fermi — mi fa impazzire — sembra la mossa più saggia al momento,” afferma Swab.
Anche se questa pausa potrebbe essere la prima in otto anni, è solo una fase temporanea per un duo creativo che ha realizzato più film in mezzo decennio di quanto molti riescono a fare in due decenni. “Nonostante tutti i film che abbiamo fatto, sentiamo di essere solo all’inizio,” conclude Rosen.
Raccontateci nei commenti cosa pensate del viaggio epico di Rosen e Swab e del loro impegno nel portare storie personali e potenti sul grande schermo.