Un decennio di terrore: Il ritorno di “The Babadook” nelle sale
La rinascita di un classico indipendente
IFC e Iconic Events Releasing celebrano il decimo anniversario del film “The Babadook” di Jennifer Kent, riportando l’horror indipendente nelle sale il 19 e 22 settembre. Presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel gennaio 2014, “The Babadook” narra le vicende della madre single Amelia, interpretata da Essie Davis, e suo figlio Sam, il cui comportamento sempre più inquietante svela segreti e terrori nascosti.
Una storia di successo sorprendente
Jennifer Kent ha raccontato in diverse interviste le sue emozioni contrastanti riguardo alla sua opera prima. “The Babadook” non è stato solo un esercizio di stile nel genere horror, ma anche un espediente per esplorare profonde emozioni umane. Kent ricorda il nervosismo della proiezione al Sundance e il sollievo successivo, quando il film ha iniziato a ricevere apprezzamenti positivi.
Guarda il trailer di “The Babadook”
Il processo creativo dietro “The Babadook”
Sviluppo e influenze personali
Jennifer Kent ha iniziato a scrivere “The Babadook” in Australia, ma è stata determinante la permanenza al Binger Filmlab di Amsterdam per sei mesi per raffinare la sceneggiatura. Qui, immersa in un ambiente ricco di stimoli creativi e feedback costruttivi, Kent ha potuto esplorare a fondo i temi della perdita e del dolore che permeano il film.
Un ruolo centrale nel trattamento iniziale del film era il dolore irrisolto di Amelia per la perdita del marito, una tematica alla quale Kent si sentiva particolarmente vicina a causa della perdita del proprio padre. La regista era affascinata dall’idea che l’energia repressa del dolore potesse manifestarsi come una presenza separata e minacciosa, dando vita a “The Babadook”.
Il simbolismo del libro
Il libro da cui emerge il demone “Babadook” è un elemento chiave del film. Jennifer Kent ha voluto che l’oggetto misterioso apparisse in modo inquietante e possibilmente distruttibile, per offrire una varietà di interazioni con i protagonisti. La scelta del libro come veicolo del terrore si è rivelata geniale per il suo potenziale simbolico e narrativo.
Personaggi e tematiche
La complessità di Sam
Sam, interpretato da Noah Wiseman, è un bambino ossessionato da macchinari e armi rudimentali, un tratto ispirato ai ricordi d’infanzia della Kent stessa. Questo aspetto del personaggio aggiunge una dimensione di ingenuità e resilienza, rendendo Sam un eroe inaspettato che deve affrontare le proprie paure per proteggere la madre.
Un finale di speranza
Nonostante le profondità oscure esplorate dal film, Kent ha sempre saputo che il finale dovesse portare ad un’emergere nella luce. “Non potevo raccontare una storia totalmente nichilista,” ha affermato la regista. “Il film doveva viaggiare verso l’inferno, ma anche verso la luce.”
Analisi tecnica e retroscena
Set e atmosfera
Una peculiarità del film è stata l’uso di un vero e proprio seminterrato infestato per le riprese finali. Kent ha raccontato di aver catturato foto di apparizioni spettrali durante le riprese, un particolare che aggiunge un ulteriore strato di realismo inquietante al film.
Metodo di lavoro e performance attoriali
Kent predilige un set rilassato per permettere agli attori di sperimentare e improvvisare. Influenzata dall’esperienza con Lars von Trier su “Dogville”, la regista ha adottato una tregua particolare che ha permesso di ottenere performance autentiche e viscerali da parte degli attori.
Ulteriori dettagli su “The Babadook”
Una nuova avventura horror
Jennifer Kent è attualmente impegnata nello sviluppo di una serie TV di genere horror ambientata nell’Irlanda del 1700, incentrata sul folklore irlandese. “Molti pensano ai lepricani danzanti, ma in realtà gran parte della mitologia irlandese è molto spaventosa,” ha dichiarato Kent. Questa nuova serie promette di esplorare temi ancora più cupi e misteriosi.
L’intrigante viaggio di Jennifer Kent nel mondo del cinema horror continua a evolvere, alimentato dalla sua straordinaria capacità di fondere emozioni umane profonde con il terrore più puro.
Esplora altri contenuti correlati
Questo ritorno di “The Babadook” nelle sale non è solo un omaggio a un film di culto, ma anche un’occasione per riscoprire e apprezzare le sottigliezze e le sfaccettature che rendono questo horror un’opera d’arte senza tempo.