Mohamed Al Fayed e le accuse di violenza: un racconto drammatico
Un nuovo documentario della BBC getta luce su gravi accuse mosse contro Mohamed Al Fayed, magnate egiziano e padre di Dodi Al Fayed, tragicamente scomparso insieme alla Principessa Diana nel 1997.
Le accuse emergono
Nel documentario intitolato “Al Fayed: Predatore ad Harrods”, disponibile da oggi su BBC iPlayer e BBC Two, oltre 20 donne avanzano accuse di stupro, tentato stupro, aggressione sessuale e violenza. La maggior parte delle vittime erano ex dipendenti di Harrods, il lussuoso grande magazzino britannico di proprietà di Al Fayed per 26 anni.
Un comportamento predatorio
Le testimonianze contenute nel documentario descrivono una situazione allarmante tra la fine degli anni ’80 e i primi anni 2000, periodo in cui gli abusi sarebbero avvenuti principalmente a Londra e Parigi. A Londra, molte donne raccontano di essere state molestate in un blocco di appartamenti a Park Lane, dove spesso Al Fayed offriva alloggio alle dipendenti che lavoravano fino a tardi. Quattro di loro denunciano di essere state stuprate.
Un’altra significativa parte delle accuse proviene da Parigi, dove nove donne dichiarano di aver subito aggressioni sessuali. Cinque di esse hanno denunciato tentati stupri, mentre una donna afferma di essere stata stuprata.
Il ruolo dei colleghi e della dirigenza
Oltre alle vittime, anche alcuni colleghi di Al Fayed offrono testimonianze nel documentario. Tra questi, un dirigente senior di Harrods afferma che il comportamento di Al Fayed era “noto a tutta l’azienda”. Secondo quanto riportato, non solo Harrods avrebbe chiuso un occhio sugli abusi, ma avrebbe anche contribuito a coprire le accuse di abuso sessuale.
Nel luglio 2023, Harrods avrebbe iniziato a risolvere le controversie con alcune delle vittime. Alcune donne stanno ora preparando azioni legali contro il grande magazzino.
In una dichiarazione alla BBC, Harrods si è mostrata profondamente scossa dalle accuse e ha espresso la sua condanna più severa possibile verso le azioni di Al Fayed. Hanno anche riconosciuto di aver fallito nel proteggere le proprie dipendenti durante quel periodo, offrendo sincere scuse.
La vita di Al Fayed dopo il tragico incidente di Parigi
Mohamed Al Fayed ha venduto Harrods alla famiglia reale del Qatar nel 2010 per una cifra di 1,5 miliardi di sterline. Dopo la morte del figlio Dodi, Al Fayed ha installato un memoriale a Harrods dedicato a Dodi e Diana, comprendente un calice di vino, un anello che si dice sia stato usato per la proposta di matrimonio e una statua di bronzo della coppia che tiene un uccello.
Al Fayed è stato anche un personaggio chiave ne “The Crown”, con una puntata interamente dedicata alla sua storia di ascesa, da origini umili alla ricchezza estrema. Tuttavia, alcune delle donne intervistate dalla BBC si sono dichiarate insoddisfatte del ritratto fatto da Netflix, ritenendolo ingiusto rispetto alle atrocità che affermano di aver subito.
Il contesto dietro le accuse
Le accuse di violenza e abuso sessuale contro figure di potere non sono un fenomeno nuovo e riflettono un trend allarmante in vari settori, incluso quello dell’intrattenimento e della moda. La gravità e la diffusione di tali accuse sottolineano l’importanza di creare ambienti di lavoro sicuri e di dare voce alle vittime. Anche la polizia è stata coinvolta: nel 2015 e nel 2018 sono state fatte indagini, ma in nessun caso sono state presentate accuse a carico di Al Fayed, in parte a causa della sua età avanzata e della demenza.
Il team dietro il documentario
“Al Fayed: Predatore ad Harrods” è diretto da Erica Gornall, conosciuta per lavori come “Ghislaine Maxwell: Making of a Monster”. La produzione è stata curata da Mike Radford e Cassie Cornish-Trestrail. Il documentario fa parte della serie “World of Secrets”, che include anche un podcast omonimo disponibile su piattaforme BBC.
Guarda il trailer e scopri di più
Per un approfondimento sul documentario, puoi guardare il trailer ufficiale di “Al Fayed: Predatore ad Harrods”.
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