Il debutto di “The Boyfriend” segna un cambiamento per la televisione giapponese
Lanterne rosse e storie d’amore allo scoperto: la televisione giapponese sembra evolversi con la presentazione del primo reality show di appuntamenti tra persone dello stesso sesso, “The Boyfriend”. Lanciato su Netflix, questo programma potrebbe rappresentare un passo significativo verso l’accettazione e la normalizzazione della diversità sessuale in Giappone.
Un passo avanti per la rappresentazione LGBTQ+
La premessa dello show
“The Boyfriend” segue la vita di nove uomini in una casa sulla spiaggia. Per un mese, vivono insieme e lavorano in turni presso un furgone del caffè, costruendo amicizie e, possibilmente, trovando l’amore. Se il concetto può sembrare già visto, la sua realizzazione è lontana dalle esagerazioni di show occidentali come “Love Island” o “Love Is Blind”. Infatti, lo show offre una visione matura e sobria delle relazioni tra persone dello stesso sesso in Giappone.
La delicatezza nei temi trattati
La trama si concentra più sulle relazioni e la crescita personale piuttosto che sulle tendenze drammatiche e scandalose tipiche di altri reality. Le discussioni sulla sessualità e il coming out sono trattate con rispetto e sensibilità, come dimostrato dalla storia di Taehon, uno dei concorrenti, che non aveva ancora rivelato la sua omosessualità ai genitori.
“Non è diverso dai soliti reality show che conosciamo. L’unica particolarità è la rappresentazione di coppie dello stesso sesso, che finora erano praticamente assenti nella televisione giapponese,” afferma Taiki, il direttore del casting dello show.
Le sfide dietro la produzione
La selezione dei partecipanti
Il team dietro “The Boyfriend” ha lavorato per circa sei mesi alla ricerca dei partecipanti, selezionati attraverso social media e il famoso quartiere gay di Shinjuku Ni-chome. La scelta dei concorrenti è stata fatta con attenzione, evitando individui problematici. La tragedia della wrestler Kimura Hana, suicidatasi dopo apparizioni nel reality “Terrace House”, ha reso essenziale per i produttori garantire un ambiente sicuro e rispettoso.
La diversità culturale
Interessante è l’approccio dei produttori per includere partecipanti di origini diverse, come coreana e taiwanese, in uno show che di solito è dominato da riferimenti culturali giapponesi. Questa scelta riflette un tentativo consapevole di affrontare e superare gli stigmas sociali presenti nella società giapponese.
Il contributo del team di commentatori
In studio, un gruppo di cinque commentatori, inclusa la drag queen Durian Lollobrigida, offre osservazioni vivaci e che amplificano la connessione del pubblico con lo show. Lollobrigida ha sottolineato l’importanza della rappresentazione LGBTQ+ nei media e il suo ruolo di comunicatrice tra la comunità e il pubblico.
“Volevo abbattere le barriere e aiutare il pubblico a comprendere meglio la comunità LGBTQ+,” dice Lollobrigida.
L’ecosistema delle serie LGBTQ+ in Giappone
“Boys Love” e il cinema giapponese
Il programma si inserisce in un panorama mediatico giapponese che sta gradualmente abbracciando la cultura LGBTQ+. Un seminario del TIFFCOM, parte del Tokyo International Film Festival, ha messo in luce il genere televisivo “Boys Love”, originato nei manga e indirizzato principalmente a un pubblico femminile. Inoltre, il regista Kitano Takeshi ha riscritto un evento storico nel suo film “Kubi”, immaginando rapporti omosessuali tra i personaggi principali.
Conclusione
Anche se “The Boyfriend” potrebbe non essere rivoluzionario, rappresenta comunque un passo verso una società giapponese più aperta e inclusiva. Il cambiamento può esser lento, ma ogni contributo visivo e narrativo aggiunge un mattone alla costruzione di una cultura più accogliente e comprensiva.
“Non credo che questo show abbia causato un cambiamento radicale nell’opinione pubblica, ma potrebbe aver offerto un momento di riflessione per coloro che erano distanti dalle persone LGBTQ+. Forse si sono resi conto che, in fondo, siamo tutti uguali,” conclude Lollobrigida.
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