Un documentario unico sulla vita e la morte
“Un moscerino sul muro”: il toccante documentario indiano
Il documentario indiano “Un moscerino sul muro”, diretto da Nilesh Maniyar e Shonali Bose, si prepara a fare il suo debutto mondiale nella competizione Wide Angle Documentary al Festival Internazionale del Cinema di Busan. Il teaser del film è stato recentemente svelato, promettendo di offrire uno sguardo intimo e profondo sul tema delicato della fine della vita.
Una storia di coraggio e scelta
Il film segue i giorni finali di Chika Kapadia, a cui sono stati diagnosticati quattro mesi di vita. Chika ha scelto di porre fine alla propria esistenza tramite il suicidio assistito da un medico presso Dignitas, in Svizzera. I registi sono stati incaricati di documentare il conto alla rovescia di Chika verso la morte, catturando non solo il suo viaggio, ma anche la loro risposta emotiva a esso.
Un progetto morto-vivo: le fasi del documentario
Questa rappresenta la terza collaborazione tra Maniyar e Bose presentata a Busan, successiva a “The Sky Is Pink” e “Margarita with a Straw”.
Shonali Bose descrive le origini del progetto:
“Questo film non è stata una scelta, ma un desiderio morente che abbiamo deciso di realizzare. Chika, mio amico da 25 anni, si è rivolto a Nilesh e a me con una missione profondamente personale: mostrare come il suicidio assistito da un medico possa essere pacifico, sperando di ridurre la paura e l’allarmismo che lo circonda. Era disposto a rendere pubblica una cosa intima come la sua morte perché credeva fosse cruciale avviare questa conversazione. In quelle due settimane turbolente prima della sua morte a Zurigo, stavo semplicemente affrontando la situazione, seguendo la guida di Nilesh dove riguardava il film.”
Maniyar aggiunge:
“La mia prima reazione è stata: come si può affrontare il suicidio assistito senza avere il desiderio di quei momenti extra di respiro che si potrebbero avere? Ma potevo vedere quanto Chika fosse sicuro di non essere legato a tubi e fili nei suoi ultimi momenti. Ciò che è iniziato come una ricerca personale di Chika è diventato una missione congiunta per tutti e tre noi – Chika, Shonali e io. E da quel momento è emersa la domanda di quanto un filmmaker possa essere anche un amico. Quindi, quando ho chiesto a Shonali di girare la telecamera verso se stessa, sapevo perché, ma non sapevo come si sarebbe evoluto.”
Discussione su dignità e scelte alla fine della vita
I registi mirano a stimolare discussioni sulle scelte di fine vita e sulla dignità nella morte. Maniyar spiega:
“Spero che il film incoraggi il pubblico a riflettere profondamente sul diritto di morire con dignità. Chika credeva che questa opzione dovrebbe essere disponibile, accessibile e accessibile a tutti, non solo a pochi privilegiati che possono viaggiare in luoghi come la Svizzera. Vogliamo che il film stimoli conversazioni che aiutino a destigmatizzare il suicidio assistito da un medico e ad affrontare le implicazioni etiche e dei diritti umani di negare alle persone il controllo sulle loro scelte di fine vita.”
Bose sottolinea il messaggio più ampio del film:
“In definitiva, per me si tratta anche di rimuovere la paura intorno alla morte e vederla come parte della vita – qualcosa che può essere pacifico e dignitoso. Vogliamo che gli spettatori riflettano su questi temi e considerino l’umanità che c’è dietro di essi.”
Guarda il teaser qui.
Il Festival Internazionale del Cinema di Busan
Il Festival Internazionale del Cinema di Busan si svolgerà dal 2 all’11 ottobre, offrendo una piattaforma per discutere e riflettere su importanti tematiche, come quella presentata da “Un moscerino sul muro”.
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