Devara: un’epica incompleta e dispersiva
Dal titolo altisonante al film diviso in due parti
Devara: Parte 1 si presenta come il nuovo ambizioso progetto del cinema Telugu, capitanato dalla superstar N.T. Rama Rao Jr. (conosciuto anche come Junior NTR). Nonostante le aspettative altissime, il film diretto da Koratala Siva si rivela un miscuglio irrisolto di tropi machisti e narrazioni frammentate che raramente riescono a sfruttare appieno il carisma dell’attore protagonista.
La prassi di dividere i film in più parti non è nuova nel panorama cinematografico globale, basti pensare alle saghe di Dune o Spider-Verse. Tuttavia, l’industria cinematografica indiana sembra aver preso questa tendenza a cuore, producendo film che spesso risultano essere mere introduzioni piuttosto che opere compiute. Devara si unisce a titoli come Salaar: Parte 1 – Ceasefire e Kalki 2898 AD, in una corsa sfrenata verso il setup, spesso a scapito della soddisfazione narrativa.
Un inizio sconnesso
Il film inizia con una lunga digressione ambientata nel 1996, in cui si discute di una cospirazione terroristica legata alla Coppa del Mondo di cricket. Questa premessa appare superflua e fuori contesto con la trama principale, implicando che queste sequenze servano più a introdurre un eventuale sequel piuttosto che contribuire all’arco narrativo attuale. un poliziotto si ritrova ad ascoltare la storia del vecchio Devara, che occupa il resto del film sotto forma di flashback.
La vita sull’isola e i suoi contrasti
La vera trama inizia dodici anni prima, ambientata in una comunità isolata su un’isola. Devara, il capo de facto della comunità, guida la sua banda in incursioni notturne ai danni di navi commerciali su commissione di ricchi contrabbandieri. Le prime scene riescono a catturare l’attenzione, mostrando un Devara possente e agile, con tensioni crescenti con il suo amico-rivale Bhaira (interpretato da Saif Ali Khan).
La comunità dell’isola venera le armi, che Devara considera strumenti di difesa, in contrasto con l’approccio aggressivo e offensivo di Bhaira. Questo porta all’unica vera scena d’azione galvanizzante del film, in cui Devara tenta di prevenire ulteriori spargimenti di sangue durante uno scontro con la Guardia Costiera indiana.
Una trama che si perde
Purtroppo, il resto dell’azione non mantiene lo stesso livello di coinvolgimento. Con il procedere del film, la trama si appesantisce, cadendo in una spirale di violenza fascista che non viene mai esaminata criticamente. La motivazione dei personaggi resta poco chiara: sono in disaccordo con Devara per ragioni ideologiche o economiche? La narrazione non offre risposte, lasciando molte questioni irrisolte.
Visivamente, l’isola dovrebbe essere il fulcro del film, ma manca di presenza tematica ed emotiva. Le rituali, che ricordano Black Panther, sembrano vuoti e non riescono a dare profondità al rapporto dei personaggi con il resto del mondo.
Performance degli attori e note stilistiche
NTR esprime il massimo del suo talento sia come Devara sia come il figlio clownesco, Vara, nella seconda metà del film ambientata negli anni ’90. Tuttavia, la sottotrama romantica tra Vara e la vivace Thanga (Janhvi Kapoor) appare forzata e priva di sviluppo coerente.
Saif Ali Khan offre una performance intensa e autorevole, ma il doppiaggio in Telugu di P. Ravi Shankar può risultare disorientante per coloro che sono abituati alla tonalità più alta e vivace di Khan nei film Hindi.
In fin dei conti
Devara ha momenti di potenziale non sfruttato, intrappolato in un setup prolungato che culmina in un cliffhanger più frustrante che intrigante. La frammentazione narrativa e la mancanza di coerenza tematica rendono difficile apprezzare appieno le rare gemme disseminate nel film.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo sui tuoi social e facci sapere cosa ne pensi! Non perdere i prossimi aggiornamenti! Seguici sui nostri canali social per rimanere sempre informato sulle ultime novità del cinema.