La magia nascosta dietro “Il castello errante di Howl”
Nel settore dell’animazione, pochissimi registi sono riusciti a lasciare un segno indelebile come Hayao Miyazaki. “Il castello errante di Howl”, uscito 20 anni fa, rappresenta una delle sue opere più affascinanti e complesse. Ma quali sono le dinamiche nascoste dietro la creazione di un capolavoro del genere? Parliamo con Akihiko Yamashita, supervisore animazioni del film, per scoprire tutti i dettagli di questo processo creativo.
I primi passi con Miyazaki
Prima di lavorare su Il castello errante di Howl, Yamashita aveva già collaborato con Miyazaki in qualità di animatore chiave per La città incantata. Questo legame professionale si è consolidato negli anni, portandolo a ricoprire ruoli fondamentali in altri celebri film dello Studio Ghibli.
“Non so quante pagine di disegni abbiamo prodotto né quanti cel abbiamo disegnato. Sappiamo solo che abbiamo lavorato tantissimo.”, dice Yamashita tramite un interprete.
L’idea di work-life balance sembra quasi un miraggio quando si parla della dedizione richiesta durante la realizzazione di queste opere. Anni di lavoro senza sosta, con giorni lavorativi di 14 ore, erano la norma.
Il processo di animazione secondo Miyazaki
Una delle caratteristiche distintive di Miyazaki è la sua attenzione meticolosa ai dettagli. Disegna personalmente tutti gli elementi, dal layout ai storyboard, e apporta modifiche minuziose fino al raggiungimento della perfezione.
Differenze chiave
A differenza di molti altri registi di animazione, che utilizzano l’animazione per raccontare una storia, Miyazaki racconta la storia attraverso l’animazione stessa. Questa sottile ma fondamentale differenza rende ogni suo film un’esperienza immersiva unica.
Il design dei personaggi
Yamashita sottolinea che il processo di design dei personaggi non si limita a semplici schizzi. Ogni personaggio viene disegnato su numerose pagine, studiando ogni dettaglio, come le espressioni facciali e le posture. Un mese intero può essere dedicato a perfezionare il movimento di un singolo personaggio, garantendo una qualità superiore.
La complessità del castello di Howl
Il castello di Howl, con il suo design intricato e dettagliato, rappresenta una delle sfide più significative del film. Non esisteva un design di base fisso; ogni scena poteva presentare variazioni, creando un effetto dinamico ma coerente.
“Ci sono cose diverse attaccate al castello, ma finché ci sono la bocca, gli occhi e i camini, il pubblico lo percepisce come un’unica entità.”
La magia della colonna sonora
La colonna sonora del film, curata da Joe Hisaishi, è considerata una delle più amate nella storia del cinema. Anche se i tecnici dell’animazione non partecipavano direttamente alla composizione musicale, il risultato finale ha un impatto fondamentale sulla percezione complessiva del film.
“La musica può cambiare drasticamente l’impressione di un film. ‘Merry-Go-Round of Life’ ha dato reali profondità alla storia e all’animazione.”
Momenti indimenticabili
Ogni scena richiede un’enorme quantità di lavoro, ma Yamashita ricorda con particolare affetto un momento specifico: Howl che si avvicina a Sophie e le chiede chi è. Questa scena cattura perfettamente l’essenza del personaggio di Howl, affascinante ma complesso.
Personaggi preferiti
Tra i molti personaggi animati, Howl rimane uno dei preferiti di Yamashita per la sua dualità: esternamente affascinante, ma con un’interiorità molto meno ideale. Una complessità che trova paralleli nella Strega delle Terre Desolate.
Un rapporto professionale unico
Yamashita descrive il suo rapporto con Miyazaki come strettamente professionale, con conversazioni casuali che raramente entrano nel personale. Questa distanza professionale riflette forse la dedizione e la serietà con cui entrambi affrontano il loro lavoro creativo.
Il futuro di Miyazaki
Con l’uscita di Il ragazzo e l’airone, Miyazaki ha detto che si tratta del suo ultimo lungometraggio. Tuttavia, Yamashita spera che il maestro possa continuare a dirigere cortometraggi per il Museo Ghibli, mantenendo viva la magia dello Studio.
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