Il ritorno di Rima Das: La magia di “Village Rockstars 2”
Una guerrilla filmmaker al Festival di Busan
La regista indiana Rima Das torna al Busan International Film Festival con la prima mondiale di “Village Rockstars 2”, seguito molto atteso del suo acclamato film del 2017. Questo nuovo capitolo concorre per il prestigioso premio Jiseok del festival.
L’eredità di “Village Rockstars”
Il primo “Village Rockstars” aveva incantato il pubblico raccontando la storia della decenne Dhunu, che sognava di possedere una chitarra e formare una rock band nel suo remoto villaggio in Assam. Presentato ai festival di Toronto e San Sebastian, il film vinse il premio come miglior film ai National Film Awards indiani e ricevette riconoscimenti anche ai festival di Il Cairo e Mumbai. Fu persino la candidatura ufficiale dell’India agli Oscar.
Dal sogno dell’infanzia alla realtà adulta
Il sequel, ambientato sette anni dopo, ritrova Dhunu adolescente in bilico tra i sogni della sua infanzia e le dure realtà dell’età adulta. Das ricorda il momento che ha ispirato il seguito: ”L’ultima scena di ‘Village Rockstars’ mi è rimasta impressa – Dhunu in un campo al tramonto, suonando la chitarra per la prima volta. Era magico.”
La scintilla creativa di Rima Das
Quell’immagine duratura, unita ai pensieri sul futuro di Dhunu, spinse Das a iniziare le riprese di “Village Rockstars 2″ nel 2020. ”Quel momento mi fece pensare a tante altre persone con sogni ma mezzi limitati,” spiega Das. “Mentre alcuni trovano il successo, innumerevoli talenti restano invisibili, le loro storie non raccontate.”
Un ritratto più maturo
Mentre il film originale catturava l’innocenza dell’infanzia, il seguito cela una nota più malinconica. “Il sequel ritrae le dure realtà della crescita, dove le circostanze della vita ti costringono a maturare in fretta,” dice Das. Richiamando le sue esperienze personali, aggiunge: ”Ricordo che da bambina, anche durante le inondazioni, giocavamo felicemente nell’acqua, costruendo zattere con alberi di banana, ignari della gravità della situazione. Nel primo film, Dhunu vedeva il mondo con quella stessa innocenza infantile.”
Un approccio personale alla regia
Das continua a mantenere un approccio alla regia profondamente personale e istintivo. “Le storie spesso mi arrivano spontaneamente, a volte in modo spirituale, altre volte modellate dalle mie esperienze di vita e osservazioni,” rivela. “Quando sento un forte impulso a raccontare una storia, istintivamente inizio a manifestarla e portarla sullo schermo.”
Restando fedele alle sue radici nel guerrilla filmmaking, Das indossa ancora una volta molteplici cappelli – scrittrice, regista, produttrice, cineasta e montatrice. “Mi dà la libertà di tempo e spazio per creare in solitudine, permettendomi di trascorrere più tempo con i personaggi e la natura, sviluppando la storia in modo naturale e catturando dettagli sottili,” afferma.
Sfide e creatività
Questo approccio “tuttofare” comporta delle sfide, ma consente anche un processo creativo unico. Das racconta la natura imprevedibile del suo lavoro: “Ci sono volte in cui dobbiamo aspettare giorni, a volte settimane, solo per catturare il cielo o il tramonto perfetto. Se piove o arriva una tempesta, potrei dover saltare giù dal letto, prendere il mio equipaggiamento e guidare fino alla location, chiamando gli attori lungo il percorso per prepararsi.”
Cercando l’autenticità
La dedizione della regista nel catturare momenti autentici è evidente nella sua descrizione del processo: “A volte, quando raggiungo il posto, il momento è già passato, e torno a casa a mani vuote. È un processo emozionante e impegnativo. Anche quando catturi il momento perfetto, non dura a lungo. Richiede tanto lavoro e pazienza, ma quando tutto si unisce, assisti alla magia e ti senti realmente benedetto.”
Finanziamenti indipendenti
Le difficoltà di finanziamento restano una barriera per i film indipendenti in India, ma Das sta ampliando i suoi orizzonti. “Village Rockstars 2” è prodotto attraverso la sua compagnia, Flying River Films, con la co-produzione di Fran Borgia’s Singapore-based Akanga Film Asia. “Abbiamo bisogno di sforzi collaborativi sostenibili per costruire veramente l’ecosistema del cinema indipendente,” dichiara Das.
Navigando il complesso mercato indiano
Das riconosce la complessità del mercato indiano: “L’India è un mercato vasto e complesso con molte lingue, rendendo difficile la navigazione. Alcuni cineasti indipendenti nel paese sono riusciti a ottenere finanziamenti e ampliare la distribuzione dei loro film. Ma dobbiamo capire come raggiungere il pubblico giusto e anche coltivare un nuovo pubblico per il nostro tipo di cinema. Ci vuole uno sforzo costante per vedere risultati duraturi.”
Ambizioni future
Dopo il successo della distribuzione teatrale indiana di “Village Rockstars”, Das ha ambizioni simili per il sequel. “Siamo ansiosi di far raggiungere ’Village Rockstars 2′ a un pubblico più ampio. Una distribuzione teatrale in India è sicuramente parte del nostro piano,” conferma. “Stiamo lavorando per costruire più supporto per posizionare il film in modo efficace.”
Esplorando nuovi orizzonti
Guardando al futuro, Das sta diversificando il suo repertorio. Tra i progetti in sviluppo ci sono un dramma di coppie ambientato a Mumbai, un film horror folk, e “Malati My Love”, che ha partecipato al mercato dei progetti asiatici di Busan e ha ottenuto il MPA APSA Academy Film Fund. “Sto attualmente sviluppando alcuni film. Alcuni richiederanno una troupe completa, mentre altri sono più adatti a un setup indipendente più piccolo,” afferma. “Sono impaziente di esplorare nuovi ed eccitanti temi e generi per mantenere la mia creatività viva con nuove idee e immagini.”
La voce unica di Das
Mentre si avventura in nuovi territori, Das rimane fedele alla sua voce distintiva e al suo approccio alla regia. “Non penso molto quando si tratta di cinema. Amo semplicemente usare questa forma d’arte per esprimermi,” conclude.
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